Lunedì 11 Novembre sulle principali piattaforme musicali è uscito in anteprima il nuovo album dei For I Am.
Ma noi avevamo già avuto occasione di scambiare quattro chiacchiere con Hanne, la vulcanica leader di questa giovane pop punk band del Belgio, durante il Punk Rock Holiday e parlare con lei del nuovo lavoro e del panorama musicale europeo. Ecco a voi quella breve intervista, rimasta fino ad oggi registrata sui nostri smartphone.
Ciao Hanne e benvenuta su Punkadeka. Racconta un po’ ai lettori italiani, chi sono i For I Am e come sono nati?
Innanzitutto un ciao ai lettori di Punkadeka, è davvero un piacere poter essere qui. Allora, I For I am sono una pop punk band del Belgio e si sono formati nel 2014. Come sia nata la band è una storia un po’ articolata e fatta di piccoli episodi.
Raccontaci…
Bhe…Prima del 2014 non ci conoscevamo tutti, io cantavo in una cover band ed ero accompagnata da Stef e Bjorn (i nostri due chitarristi), ma eravamo arrivati a un punto in cui non volevamo più fare solamente cover e cercavamo qualcosa di più personale. Siamo cresciuti con i No use for a Name e con i Bad Religion, adoriamo il punk, e ancor di più il love punk e quindi sapevamo che stava maturando il tempo di fare un ulteriore step. Ma non è successo tutto nell’immediato, ci è voluto un po’ di tempo. Poi per un concerto, chiesero a Bjorn se volevamo suonare come band, ed è stata la molla da cui è nato il tutto. C’era un nostro amico che suonava la batteria in un’altra band ed avevamo anche trovato un bassista. Così abbiamo detto si, proviamoci. Tuttavia, giusto poco prima del nostro show, quello che doveva essere il nostro bassista si è tirato indietro, dicendoci che comunque aveva trovato un ragazzo asiatico dall’altra parte della strada che lo avrebbe sostituito. Era alquanto strana come situazione, ma si dall’altra parte della strada c’era un ragazzo asiatico, ed era Bo. E cosi quella sera abbiamo suonato insieme, ed è stato davvero divertente tanto che a fine concerto il batterista lanciò l’idea di formare una band. A tutti è piaciuta fin da subito quell’idea, e abbiamo detto che si, si poteva fare. La cosa buffa è che proprio il batterista a cui era venuta l’idea di formare la band ha trovato poco dopo un nuovo lavoro e non è potuto più rimanere nella band; per cui ci siamo messi alla ricerca di un nuovo batterista, ovvero Bram che ci ha accompagnato nella nostra prima parte di avventura fino allo scorso anno quando è stato sostituito dal giovanissimo Stijn.
Per essere una giovane band formata solo pochi anni fa, avete già all’attivo due album, giusto?
Si giusto.. Nel 2015 è uscito “15 Minutes Late?” il nostro primo ep, e poi nel 2017 “All About Perspectives”. Due album che ci hanno dato davvero tanto e portato tanto in giro, anche fuori dai confini europei.
Già, quest’anno infatti avete avuto un tour in Giappone, giusto?
Già, verissimo. Ed è stato davvero emozionate. A ripensarci credo faccio fatica ancora a crederci. Sembrava letteralmente un sogno da cui non volevamo svegliarci. Non smetteremo mai di ringraziare tutti i promotori che hanno organizzato gli spettacoli, le band con cui abbiamo suonato e tutti coloro che ci han seguito e son venuti a vederci, per noi è stato davvero un’esperienza fantastica.
Non solo Giappone, però. Quest’anno siete riusciti a partecipare ai tre più grandi festival punk rock Europei : Groezrock, Brakrock e Punk Rock Holiday. Cosa ci racconti di questi tre grandi festival.
Bhe.. Iniziamo con il Groezrock: è veramente vicino a dove abitiamo, e personalmente ci vado da quando avevo 10 anni. Suonare lì è stato davvero speciale, perché non solo in Belgio ma in tutta Europa conoscono questo festival. E come dicevo è stato davvero come dire “Woowww, spettacolare”. Tutti quelli che conoscevamo erano li presenti ed è stato come il sogno di un bambino che si realizza. E’ un festival che negli anni è cresciuto tantissimo, spaziando a generi a volte anche diversi tra loro, ci sono sempre grandi band ma si ha sempre la possibilità di trovare piccole e giovani band. E questa è davvero una cosa fantastica.
Il Brakrock Ecofest Invece?
Bhe, anche il Brakrock è direttamente dietro casa, ovviamente perché sempre in Belgio. Questo lo possiamo considerare il nostro festival. Bo e Stefan fanno parte dello staff che lavora direttamente sul palco, io sono in carica per la zona merch, insomma va oltre il semplice festival, ed è parte di noi stessi. Poi ovviamente è un festival ancora ai primi passi rispetto agli alti due, ma negli ultimi tre anni ha avuto una crescita davvero enorme e confidiamo nelle potenzialità e nel futuro di questo festival per poter raggiungere quello che si è creato qui a Tolmin.
Arriviamo a Tolmin dunque… Cosa ne pensi del Punk Rock Holiday?
Il Punk Rock Holiday è in assoluto un paradiso per chi ama il punk rock, e non ci sono altre parole per definirlo. Quest’anno è stata davvero una sorpresa per noi essere qui a suonare perché ci avevamo già suonato due anni fa, e non pensavamo che ci avrebbero mai richiamati, soprattutto a soli due anni di distanza. Quindi siamo davvero elettrizzati.
Tu hai anticipato il resto della band… Dobbiamo aspettarci qualche sorpresa?
No.. Semplicemente perché adoro l’atmosfera che si respira qui a Tolmin, e avendone l’opportunità vengo qui prima per godermi questa fantastica e incredibile settimana immersa tra il verde e il punk rock. (In realtà poi la sorpresa Hanne il giorno dopo c’è l’ha fatta salendo sul palco con i Masked Intruder per cantare con loro “Heart Shaped Guitar”, ma questo durante l’intervista non c’è l’aveva spifferato).
Il 2019 dicevamo che è un anno davvero ricco per voi. Oltre al tour in Giappone e ai grandi festival di cui abbiamo già parlato, a Novembre sappiamo che uscirà il vostro nuovo album. Cosa puoi dirci di questo nuovo lavoro?
“Late Bloomers” Yes… E’ il nostro nuovo album ed uscirà il 16 Novembre. Ci abbiamo lavorato per due anni, e a nome di tutta la band ci tengo a dire che noi siamo davvero molto molto orgogliosi del nuovo lavoro. Sarà qualcosa di diverso rispetto a quello fatto in passato. E’ un lavoro molto più maturo, che mantiene le armonie pop punk dei For I Am, ma ha qualcosa di più sviluppato sia nei testi che nel suono. Ha quel qualcosa di nuovo che io potrei definire come dire “Disney Punk” per le armonie molto musical, come nell’ultimo pezzo “Obsolete” oppure “Nowheresville Motel” un fantastico pezzo in acustico in cui l’esplosione punk rock di chitarra, basso e batteria non vi lasceranno indifferenti. Ma è pur sempre un album punk, quindi lo spirito e il sound punk resterà inalterato. Insomma è un vero e proprio cocktail di emozioni. L’abbiamo registrato presso la Big Dog Recording e il nostro produttore (Tim Van Doorn) è riuscito davvero a tirare fuori il meglio perché sa chi siamo e cosa vogliamo trasmettere, ed è una cosa che davvero arricchisce tantissimo la produzione di un album.
Hai accennato al fatto di testi più maturi, ci puoi dire qualcosa in più?
Nei precedenti lavori non mi ero mai focalizzata così tanto sui testi. Questa volta invece la stesura dei testi ha avuto una parte importante e più approfondita, grazie anche alla collaborazione con Tim Van Doorn. Ci sono un paio di canzoni su di me e del mio “feeling like a princess”. Ci sono poi un altro paio di canzoni dove parlo della vita dei giorni nostri, nella quale siamo costantemente sotto stress ma nella quale poi continuiamo a dire che tutto sia ok, a sorridere come se tutto fosse a posto. Poi nel primo singolo estratto, “The Armistace”, abbiamo anche parlato dei problemi di salute mentale e di come sia importante capirsi e aprirsi. Per la prima volta abbiamo affrontato anche tematiche politiche, ma siam pur sempre una band pop punk, e come già detto quest’album a quel non so che di “Disney Punk”, e quindi è più che naturale che a prevalere siano gli aspetti positivi della vita come l’amore, l’amicizia, l’essere felici e soprattutto l’essere se stessi.
E il testo politico? C’è qualcosa che sta cambiando per i For I am?
No assolutamente. I For I am restano quelli di sempre, cerchiamo di portare sempre il sorriso e gioia nei cuori punk. A parlare di temi politici ci sono sicuramente band più portate di noi. Ma anche se non attivi politicamente siamo antifasciti e siamo per l’uguaglianza: essere se stessi, sentirsi liberi di esprimere il proprio io, di esprimere il proprio amore o la propria sessualità. E’ vero che è una cosa alquanto inusuale per una band pop punk come la nostra affrontare certi temi, ma è giusto conoscere ed parlare della realtà che ci circonda, avere modo di aprire gli occhi a chi ci ascolta, e poi perché oltre la musica resti anche un messaggio. Lo faccio come insegnante con i miei studenti, quindi è più che mai naturale riportare questo stesso pensiero nelle nostre canzoni e nei nostri show.
Il nuovo album uscirà anche in Italia per NoReason Records. Avremo occasione dunque di vedervi in Italia?
Lo spero. Abbiamo suonato un po’ ovunque in Europa, ma non siamo mai stati in Italia, e io adoro l’Italia. Non so nemmeno se in Italia ci conoscono, ma spero che il nuovo album e questa intervista siano una buona occasione per conoscerci. Io poi personalmente da nord a sud ho visitato l’Italia in diverse occasioni. Adoro l’Italia, adoro gli italiani e il vostro cibo, ma non abbiamo mai avuto occasione di poter suonare, quindi spero vivamente di poter toccare l’Italia nel prossimo anno.
E in programma un tour quindi per il 2020?
Penso inizieremo a pensarci dopo l’uscita dell’album. Ovviamente sarebbe fantastico poter accompagnare in tour una grande band per avere modo di farci conoscere, ma se così non fosse penso che organizzeremo un tour tutto nostro. Suonare credo sia il modo migliore per farsi conoscere e per crescere.
Speriamo vivamente allora di ritrovarvi presto in Italia. Grazie per tutta la tua disponibilità Hanne!
Grazie a voi! Continuate a seguirci sui canali social, arriveranno tanto novità e sicuramente non mancherà occasione di rincontrarsi!
Vi lasciamo con i link dove potrete ascoltare “Late Bloomers”.
https://open.spotify.com/album/2vdj0tPDYzMDwLyVkMno0R
https://foriampunk.bandcamp.com/album/for-i-am-late-bloomers