INSPECTION 12: The Recovery

Dev’essere bella la vita in America; hai 20 anni, suoni punk e sei bravino e chi ti scrittura? La Honest Don’s, cosicchè i tuoi dischi finiranno anche negli scaffali dei negozi europei e asiatici. Mica male per gente che ha da poco finito le scuole. E comunque questa in estrema sintesi potrebbe esserela storia degli Inspection 12, gruppo fresco fresco di contratto per la “side-label” di Fat Mike. Artefici di un pop punk che del secondo porta solo echi più o meno lontani, con testi che alcune volte sfociano nell’emo più triste -l’iniziale “Secure” è tra questi- questi quattro ragazzi hannocomunque già una discreta esperienza. Sono infatti ben tre gli album (ed un EP) che hanno finora confezionato, anche se tutto il gruppo è concorde nel definire “In recovery” come l’episodio migliore della lor carriera. La vocetende in alcuni momenti ad essere parecchio simile a quella dei Lag Wagon più lenti, ed anche gli arrangiamenti -curati dalla band stessa- vanno in quella direzione, ma mentre in alcuni momenti il gioco funziona egregiamente, come in “Red Letter Day”, alcuni momenti sinceramente mi sembrano inutili quanto stucchevoli. Qua e la’ fanno capolino violini -in”Great Scott”, che fa il verso alla colonna sonora di “Ritorno al Futuro”!- e fiati assortiti, e questo certamente contribuisce alla varietà stilisticadel tutto, anche se una maggiore compattezza sonora sarebbe stata maggiormente apprezzata da queste parti. Ma d’altronde la Honest Don’s ci ha abituati a questi suoni “di frontiera” (con il pop) per cui non ci sarebbetroppo da stupirsi di questo. Io continuo ancora a preferire, nel genere, l’esordio in EP dei Bad Astronaut, guarda a caso il progetto parallelo di Joey Cape dei pluricitati Lag Wagon, anche perché riesce a non apparire scontato e prevedibile come capita in alcuni punti a questo album. In sostanza ne pollice alzato ne verso, una prova interlocutoria e che credoper le sue sonorità piacerà più al nuovo continente che non all’Europa, non un brutto lavoro, semplicemente qualcosa di cui non sentivamo il bisogno.

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