Con un nuovo disco fresco d’uscita su Derotten i padovani Inerdzia (aka Elenerd, Lippo e Corvo) ci raccontano dei cambiamenti nel loro sound, dei lunghissimi tour in mezza Europa, del loro passato nei Los Fastidios ed altro ancora.
Attivi dal 1995 fanno il punto della situazione ripensando “ai giorni passati ai torti subiti agli ostacoli superati incontrando in un vicolo cieco l’unica uscita da qua”.
Ciao ragazzi, presentatevi …chi o cosa sono gli Inerdzia?
Ciao a te Davide! Gli Inerdzia siamo Elenerd, Lippo e Corvo. Insieme formiamo gli Inerdzia, una band che suona streetpunk dall’ormai lontano 1995.
E’ da poco uscito il vostro nuovo disco per Derotten records, ce lo puoi presentare? Come mai questo titolo?
Il disco si intitola Sasso Carta Forbice. Contiene 11 canzoni tutte ineditea parte un paio (In Tempo e Cattivi Pensieri) che erano apparse solamente indue diversi 7″ e che sono comunque state ri-registrate. Musicalmente questoalbum è un po’ diverso rispetto ai precedenti, più maturo a nostro parere:abbiamo cercato di lavorare di più sugli arrangiamenti delle canzoni rispetto a quanto facessimo in precedenza.La title track parla di quella parte del mondo dove si combattono le guerrecon i sassi per altri “sassi” che fanno gola ai potenti. Potenti che lasciano queste popolazioni senza carta su cui studiare o dove ci siano scritti i loro diritti, facendo divaricare paurosamente la forbice socialeche esiste tra questa gente e i ricchi.
Siete praticamente di casa nell’Europa dell’est (tanto da avere anche un sito polacco http://inerdzia.w.interia.pl ), come siete riusciti a crearvi tutto questo seguito all’estero? che differenze riscontrate con l’Italia?
Il seguito che abbiamo all’estero ce lo siamo creato a suon di concerti! Laprima volta che siamo usciti dall’Italia era il 1997 e da allora abbiamo sempre cercato di suonare il più possibile ovunque ce ne fosse l’occasione.E così, piano piano, concerto dopo concerto, siamo riusciti a crearci un discreto seguito un po’ in tutta Europa. Adesso il nome è un tantino più conosciuto rispetto agli inizi ed è tutto più semplice, anche organizzare tours di diverse settimane o partecipare ad importanti festivals. In più cisiamo fatti molti amici che ci aiutano producendoci e supportandoci con leloro etichette, organizzandoci concerti, trasmettendoci per radio – e qualche volta pure per televisione – o, come dicevi tu, facendoci dei sitiweb nella loro lingua. La differenza principale che riscontriamo rispetto all’Italia è che il pubblico non ha ancora perso la voglia di pogare e di divertirsi durante i concerti. In più la gente si sbatte per venirti a vedere anche fuori dai fine settimana ed è disposta a fare diversi chilometri per assistere alle nostre esibizioni. Questo non vuol dire che inItalia ci siano solo persone amorfe che seguono la scena, anzi! Semplicemente all’estero ci sembra che ci sia un entusiasmo maggiore.
Come mai, così come in “Tu Puoi”, c’è anche qui una bambina in copertina?
Non c’è una ragione particolare: semplicemente ci è sembrata una buona ideamettere in copertina una bambina, che di solito rappresenta l’ingenuità, labontà e la purezza, con una faccia incazzata e che cerca di colpirti con unafionda. E’ comunque bello, secondo noi, che ci siano dei richiami fra una copertina e l’altra, una specie di linea conduttrice fra un disco e l’altroche non sia solo musicale ma anche a livello iconografico: se ci fai caso cisono spesso dei collegamenti fra le nostre copertine e nelle immagini dei booklet.
Nel booklet ci son delle vostre foto un po’ da poseur (in cui tra l’altro sei uguale a BJ Armstrong), nel vostro caso credo siano state fatte con unacerta ironia ma ormai son sempre di più le band che passano dallo sala registrazioni allo studio fotografico, cosa ne pensi a proposito?
Ma cosa stai dicendo? Ma quale ironia? Ci siamo finalmente resi conto di essere estremamente belli ed abbiamo chiamato un fotografo professionista che ci rendesse giustizia! Abbiamo dovuto ubriacarlo per convincerlo a non farsi pagare! A parte il nostro caso credo che ognuno sialibero di farsi immortalare come meglio crede. E a proposito della mia somiglianza con Billigiò… non sei il primo a dirmelo, anzi. Spero solo chequesto mi aiuti con le ragazze!
Il nuovo disco suona più punk rock, forse più maturo ed è cambiato il mododi cantare di Elenerd, a cosa è dovuta questa evoluzione?
Forse al fatto che sono passati quattro anni dal nostro ultimo album. In questo tempo siamo cresciuti come musicisti e, come ti dicevo anche prima,abbiamo cercato di lavorare di più sulle canzoni, di curarle maggiormente senza buttare giù semplicemente la prima idea che ci sembrava buona. Per quanto riguarda la voce di Elena anche lì abbiamo cercato di lavorarci un tantino in modo che le parole che canta fossero sempre comprensibili. In piùanche per lei gli anni sono passati e non è più un’ adolescente. E’ normaleche gli ormoni abbiano avuto effetto anche sulla sua voce, rendendola più matura.
Avete diviso il palco con tantissime band, quali sono i concerti di cui conservate un ricordo migliore? Puoi consigliarci qualche bel gruppo dell’est Europa?
E’ difficile fare una scelta fra centinaia di concerti, anche perché i motivi per i quali ti restano nel cuore possono essere diversi: un pubblicoparticolarmente numeroso e caloroso, degli amici molto cari che hai rivistodopo tanto tempo, una persona speciale che hai conosciuto quella sera, il contesto particolare nel quale si svolgeva il concerto o ancora un locale con un’ organizzazione perfetta… pensa tu che in Finlandia ci è capitatodi suonare in un club nel quale il backstage aveva: tavolo da biliardo, unascorta inesauribile di birra, sauna e televisore con video porno a rotazione!Consigliarti qualche gruppo dell’Europa dell’est? A me piacciono moltissimoi polacchi Anti Dread, gli ungheresi Social Free Face e i lettoni Hope DiesLast. Ma anche qui la lista dovrebbe essere lunghissima.
Leggendo la vostra discografia ho scoperto che nel vostro demo tape Cosmica del 1997 c’è un brano chiamato “Kattivi pensieri”, è lo stesso presente nel nuovo album (anche se con la C al posto della K)? Come mai l’avete riproposto?
Il Kattivi Pensieri di Cosmica non è la stessa canzone che c’è su Sasso Carta Forbice. L’unica cosa che le due canzoni hanno in comune è una piccolaparte del testo che ci piaceva particolarmente mentre la musica è totalmentediversa.
Per un periodo avete suonato tutti e tre nei Los Fastidios, cosa ricordi diquel periodo e quali sono stati i motivi della separazione?
Ciò che ricordo di quel periodo sono i tanti concerti suonati e il disco e idue video che abbiamo registrato. I motivi della separazione sono una divergenza nel vedere e vivere molte cose… In più non c’era comunque spazio per far crescere al meglio entrambe la bands e in noi c’era l’esigenza di andare avanti con gli Inerdzia che sono ovviamente sempre stati il nostro progetto principale.
In un brano dell’ultimo disco si parla di scheletri nell’armadio, quali sonoi vostri?
All’inizio invece che di scheletri la canzone parlava di cadaveri dentro all’armadio perché sono cose fresche, recenti. Ma la parola è stata cambiataper timore che non venisse capita. Non si tratta di cose che vogliamo nascondere nell’armadio me di cose che vogliamo dimenticare, cose alle qualiElena è stata costretta ad assistere e che la hanno profondamente segnata.Non è quindi il caso di andare ad aprire quell’armadio.
Dai testi traspare una certa amarezza ed un bisogno in un certo senso di voltare pagine, come mai queste tematiche?
Ma ti sei guardato attorno? Vedi quello che succede? E’ovvio che l’istinto èquello di scappare da queste situazioni folli che ci fanno vivere, di voltare pagina. Ma come dice Elena in Delusa e Felice: “Sarei voluta andarevia, ma non esiste solo la vita mia, così sono restata ma non mi sono piegata”. Credo che ci sia in tutti noi una voglia ed un esigenza di cambiare questa situazione ma non è fuggendo da essa che possiamo farlo.
Il brano “Resistenza” parla di scontri con la polizia finiti poi in manette,si riferisce ad un episodio in particolare?
Non è riferito ad un episodio in particolare ma è una situazione che capitaquotidianamente a moltissime persone in tutto il mondo, soprattutto a quelleche vivono lottando per i propri diritti e per quelli degli altri.
Da tradizione gli album punk difficilmente superano la classica mezz’ora, hoperò notato che negli ultimi tempi la durata si sta abbassando ed anche ilvostro disco dura solo 23 minuti, a cosa è dovuto?
Come ti dicevo prima abbiamo cercato di curare al meglio questo album sia negli arrangiamenti che nei suoni, in modo da ottenere il miglior risultatopossibile. Purtroppo – ma anche per fortuna sotto molti altri aspetti – nonabbiamo una produzione miliardaria alle spalle ed abbiamo dovuto sacrificareun pochino la quantità a favore della qualità. E poi continuiamo a suonarepunk: se fossimo un gruppo metal un disco con 11 canzoni sarebbe durato delle ore!
Cosa avete in programma adesso? Ho letto che a Natale avete suonato a Budapest per un punk xmas festival..
Con un disco appena uscito ovviamente i nostri programmi sono di promuoverloal meglio suonando il più possibile dal vivo. Nei prossimi mesi cercheremodi farlo in Italia, a parte qualche partecipazione ad importanti festival Europei ai quali ci hanno invitato, visto che abbiamo un pochino trascuratoil nostro bel paese negli ultimi anni e che abbiamo comunque appena terminato un tour da un mese e mezzo in giro per l’Europa. Poi saremo prontiper il trapianto di fegato:)
L’intervista è finita, vi faccio i complimenti sperando di riuscire a vedervi live prima o poi, a voi concludere come meglio credete
Anche noi speriamo di vederti presto dal vivo. Grazie per l’intervista.