Finalmenteci troviamo di fronte al secondo capitolo della carriera dei livornesi INDIGO.
L’ingressonella formazione, capitanata da Lorenzo Dinelli dei Seed’n Feed,dell’ex-bassista dei Raw Power Alessando Paolucci sicuramente ha introdottonuova linfa ad un progetto già ben piantato.
Ognibrano sa colpire al cuore. Ammaliarti. Le influenze sono molteplici (Samiam,Face to face, ecc.) ma portano a qualcosa di personale.
Elettrizzanti,intensi (come l’atmosfera che sanno creare), emozionanti. Delicati ed eleganti.
11 poesiein italiano (quindi una piccola svolta rispetto al passato dove i brani ininglese la facevano da padrone), il background punk-rock è solido alla base male sfumature rock prevalgono dando a questo lavoro una dimensione più globaleed ammiccante.
Avetepresente “Modulo 25”, togliamo le parti più aggressive a favore diriff raffinati, abbassiamo il ritmo, teniamo però l’intensità ed il caloredelle melodie.
“Giugno” non è solo un singolo, è un brano che sa farvi innamorare.Respirare a polmoni aperti. Sentire la brezza di una giornata di fine estatesul lungo mare…
“Saperperdere” è l’episodio più roccioso, più cupo e riflessivo, più alla Seed’nFeed di “Rosso arancio” per intenderci.
“Senzafine” riesce ad essere esplosiva con un coro molto sing-a-long mentre “Era giàdomani” e “Cosa sarà” concludono in modo cadenzato questo disco, abbandonandoin modo definito lo scheletro più ruvido manifestato nella parte iniziale dell’opera.
Un discoper tutti, in grado di soddisfare anche i palati più fini di un universoparallelo a quello di cui usiamo parlare.
In unmondo meritocratico probabilmente staremmo già parlando di una band dallacaratura riconosciuta a 360°.
Voto:8/10