Febbraio si è chiuso da poco con un bel botto di nuovi pezzi da inserire in playlist proprio negli ultimi giorni, tuttavia prima di procedere è doveroso fare un salto indietro di qualche settimana, quando a fine gennaio il singolo “Kids” dalle melodie indie punk ha segnato il ritorno dopo 10 anni dei Bolognesi Forty Winks.
Ad aprire invece il nuovo ricchissimo mese ci pensano il 3 Febbraio i leggendari The Damned che fedelissimi alle loro radici punk rock inglesi pubblicano “The Invisible Man” primo estratto del loro 12° album. Sempre nello stesso giorno dal fronte italiano invece gli Andead calano il proprio asso con il singolo “Emperor’s New Clothes” da un marcato spessore tecnico e che vede il prezioso featuring di Dave Baksh dei Sum 41. Sulla stessa onda, ma con una vena meno distorta e più melodica di quanto ci si possa aspettare dalla dream band Fake Names ecco “Expendables” primo singolo del loro secondo album. Da non confondere ovviamente con il gruppo skate punk australiano Fake News che proprio qualche giorno fa ha presentato il singolo “Rise and fall”. Sempre dall’Australia i Frenzal Rhomb ci ripropongono il loro punk rock duro e scuro con “Where drug dealers take their kids”, mentre se vi piacciono le melodie punk tipiche dei primi anni 2000 vi suggeriamo di dare un ascolto a “Back to Wannyl Road” dei The Grat Awanke. Restando sulla stessa onda troviamo “Roadsick/Roadsick” che anticipa il ritorno dei Californiani Versus the World con l’album “The bastards live forevere che uscirà a Maggio per Sbam Records.
Restiamo sul clima hardcore melodico ma ci spostiamo in Italia e per la precisione a Verona dove gli Splintera con “Another Bay Fest Night” estratto dal loro nuovo album (These are our favourite songs) ci proiettano nella calda estate, a braccetto con i The Enthused (da Codogno) che tornano dopo tre anni con “Blondie”.
Gradito ritorno anche quello degli All time low con la romantica “Modern Love” dal sapore decisamente emo. Mentre se cercate qualcosa di un po’ più innovativo e recente per non passare come young boomer ascoltatevi “Burn out” del power trio High Regard oppure “Cherry cigarettes” di 44phantom. Non male neanche il singolo “F.L.F.U.” degli Zebrahead che miscelano come loro solito rap-core e punk-rock melodico.
Uno dei lavori più attesi di questo mese è di sicuro l’album omonimo dei Grade 2 da cui siamo andati a pescare “Don’t stand alone” che si fa notare per la linea di basso decisa e quel sound tipico di casa Hellcat. La mano di Tim si nota su questo pezzo, ma anche in diverse sfumature dell’album (dategli un ascolto).
Non poteva mancare ovviamente lo spazio allo ska che torna a dare segnali importanti con gli storici Fishbone e la loro “All we have is now” (estratta dalla compilation Bottle music for broken people) ma anche con formazioni più giovani come i The Abruptors da Buffalo – NY che propongono il loro ska misto rocksteady con “Waiting Forever” estratto dall’album “Noticeably Cheersless”. Altri giovane formazione dal piglio ska i Pink Slip con “I smell burning”. E se invece cercate qualcosa di più punk ma non riuscite a fare a meno della sezione fiati andate ad ascoltarvi i Sorry Sweetheart e la loro “You never liked my band”. Dall’Italia in attesa del nuovo album dei Persiana Jones, non riceviamo nessuna proposta ska, ma qualcosa di Irish condito dal buon folk italiano ci arriva da “Benvenuti nel mio mondo” che apre il primo ep dei Stout of mind, che tanto paiono ricordare i Lennon Kelly.
Si volta del tutto con l’hardcore punk duro e graffiante di “Final Disease” dei Debunk e di “Attainable” dei Gel o con quello più metalcore dei Drain con “Evil Finds light”.
Gli altri pezzi ve li lasciamo scoprire in playlist (anche perché ne abbiam parlato in vari approfondimenti): Samiam, Bayside, Ultranoia, Broadway Calls, ma anche Mistura Fritta e cosi via.
Noi chiudiamo la playlist di questo mese con dei pezzi più soft come “Damn Personal” di Dave Hause (ex Loved Ones) e “Good Hands” di Jason Cruz degli Strung Out. E poi pezzi in acustico dei SNFU con la loro “Cement Mixer” e dei Flogging Molly con “Til the anarchy’s restored” con quell’immancabile sfumatura irish, e infine “She’s a senseation” estratta dall’album di cover acustice dei Ramones realizzato da Kepi Ghoulie in occasione di San Valentino.