IDROSCALO ROCK 2007

Salutato il Rock in Idro con l’edizione dell’anno scorso, diamo il benvenuto a questa nuova manifestazione che altro non è che la naturale continuazione del RII…

Idroscalo Rock

Domenica 2 Settembre 07

Idroscalo, Milano

Anche per quest’anno è il festival che chiude l’estate, in concomitanza con l’Indipendent Days Festival di Bologna, a cui sono sempre stato affezionato…ma guardiamoci negli occhi: a noi di Punkadeka che cazzo ce ne frega dei Tool? Personalmente me li sono evitati allo Sziget Festival e me li evito volentieri anche qui, in favore di gentaccia come Nofx, Turbonegro, Sick of it all, Derozer e compagnia bella di cui vi parlerò a breve.

Piccola introduzione: Certo, c’è stato anche il giorno uno dell’Idroscalo Rock, si è svolto solo sul palco Myspace (the stage previously known as Rocksound Stage…vediamo questa chi la capisce), è stato un esperimento, va bene, basta però. Di tutta la giornata salvo solo: Gossip con la gigantesca Beth Ditto e la sua voce stupenda (la musica non mi faceva impazzire ma dopo aver sentito Il teatro degli orrori probabilmene avrei trovato gradevole anche Umberto Tozzi), e i Lost patrol band, ennesima creatura (stavolta power-pop-punk) di Dennis Lyxzén dopo The Used e (international) Noise Conspiracy. Ma veniamo alle cose veramente interessanti.

Appena arrivato sul luogo del misfatto, scopro che non c’è Neville staple, perfetto, ero qui principalmente per lui. Raggiunta la mia postazione dietro al banchetto di Punkadeka, mi verso una generosa dose di Coca e Rum e la giornata può cominciare.

Comincia con una grandiosa scoperta: gli Ignite; non essendo un fan dell’hardcore non li conoscevo e sulla mia tabella dell’interesse per oggi erano abbastanza in basso. Invece appena salgono sul palco, già a metà del primo pezzo mi sballano totalmente. Purtroppo non so darvi i titoli dei pezzi fatti, so che ne
hanno fatti un bel po’ dall’ultimo Our darkest days tra cui la cover di Sunday bloody sunday che mi coglie impreparato e mi stupisce positivamente (gli U2 mi fan cagare). La reazione del pubblico è veramente buona, e il concerto fila via liscio, oggi si sono fatti sicuramente un nuovo fan.

Prima di loro i Derozer han fatto uno dei loro tipici concerti: scaletta classica, bella tirata, buon coinvolgimento del pubblico, inevitabile singalong su Branca Day ovviamente eseguita in chiusura.

Dopo gli Ignite vanno sul palco i Persiana Jones…ora, io sarò un fottuto nostalgico, però perchè ignorare così un grande album
come Brivido Caldo? Certo, dal vivo i fratelli Carruozzo e soci sono sempre un bello spettacolo da vedere, e capisco che vogliano puntare più sui pezzi nuovi eccetera eccetera, però A MIO MODESTO PARERE una Minaccia Alcoolica o una Un’altra vita valgono mille Brace for impact. Detto questo, i pezzi nuovi per quello che ho sentito sono comunque validi. Recupererò il cd. (Non vi preoccupate fratelli Carruozzo, a sto giro non vi recensisco ahahahha…questa l’abbiamo capita in pochi, vero Devil?).

Andiamo avanti, i SOIA me li perdo perchè sono un essere umano, e ho bisogno anch’io di: pisciare/riposare/mangiare/vendere cd al banchetto/bere di più. Mi dicono che han spaccato il culo. Come al solito. Mi fido.

Dal banchetto inoltre c’è una buona visuale del Myspace Stage, visuale che non mi ha impedito di notare l’ottima esibizione di una band mitica: i riformati
Sottopressione, arrivati dritti dalla scena milanese di metà/fine anni ’90 han fatto un concerto che chi all’epoca c’era ha gradito immensamente. Ad un certo punto mentre chiacchiero amabilmente col grande capo Deka mi arrivano dei rumori indistinti, strani…penso “avranno aperto un cantiere proprio in queste ore dietro il palco”…invece no, sono i Locust. So che i loro fans li adorano letteralmente, e seguendoli mi rendo conto che a suonare siano dei mostri, però personalmente mi piace la melodia e nei Locust non ce n’è neanche l’ombra.

Dopo due pezzi che ho seguito ho deciso che era veramente troppo; chiedo scusa agli amanti della “musica da cantiere edile” (su un po’ di ironia, non incazzatevi), ma me ne vado scoraggiato.

Intanto sul Main Stage, col calar delle tenebre arrivano i
Turbonegro più brutti, grassi, froci e ignoranti che mai…il pubblico di ragazzini dei Nofx non li apprezza, ma un sacco di altri si, presenti tra il pubblico c’è un folto gruppo di appartenenti alla Turbojugend. Musicalmente non mi dispiacciono, hanno almeno un paio di pezzi veramente spettacolari (The age of Pamparius sicuramente), ma tutto un concerto loro è difficile da digerire se non sei un fan…purtroppo si concentrano sulla produzione post-“Apocalypse Dudes”
(tranne qualche pezzo da “Ass Cobra”) , quindi: Sell your body (to the night), All my friends are dead, Blow me (like the wind). Finale ovvio con la classica I got erection.

E finalmente arrivarono gli headliner, così i ragazzini sono contenti: per la 10.000esima volta sui nostri palchi, i Nofx!Non c’è niente da fare, gli anni passano ma loro sono sempre i soliti deficenti: tra un pezzo e l’altro ridono, fanno battute, dicono cazzate, si insultano, bofonchiano, fanno passare un sacco di tempo, e l’analogia con gli Ac/Dc (altra band che usa far passare le ore tra un pezzo e l’altro) mi viene naturale.

La gente è stanca, anche un mitico anthem come Don’t call me white è accolta con discreto entusiasmo, ma non certo col macello che ho visto altre volte. Lo dissi già l’anno scorso e lo ripeto adesso: le nuove generazioni o mancano di entusismo e non han voglia di pogare o gli basta un pomeriggio di alcool e pogo per stenderli, e arrivano alla sera che non stanno in piedi.

Tornando ai Nofx, le hit ci sono TUTTE, è una scaletta stupenda: Bob, The Brews, Linoleum, Leave it alone, Don’t call me white, Reeko tutte prese da Punk in drublic (non potevo sperare meglio, è il mio album preferito), Radio, Kill all the white men e via discorrendo. Il top lo toccano con la battuta: “Hey dov’è l’altra metà della gente? No, davvero due anni fa eravate almeno il doppio…Ah, forse perchè c’erano i My chemical Romance”.

Molti si sono lamentati dell’eccesso di cazzonaggine della band…ma i Nofx questo sono: un gruppo di cazzoni geniali, che lo sanno e ci campano.

Vabbè, anche quest’anno è andato, il banchetto di Punkadeka viene richiuso, saluto i vari stronzi con cui mi sono intrattenuto in giornata (voi sapete chi siete, non serve che vi cito) e me ne vado a casa, ancora una volta pieno di alcool e di soldi. Si, come no. Ah, nella discussione post-Idroscalo Rock nel forum di Punkadeka qualcuno si chiedeva: tutti a criticare, ma non c’è mai nessuno che dice “che figata ‘sto festival mi sono proprio divertito”?! Lo dico io! Che figata questo festival, mi ci diverto sempre ogni anno. Speriamo torni l’anno prossimo, non voglio dover andare all’Indipendent Days!

Guarda il video-report (4min.):

 

2 comments
  1. il peggior articolo che abbia mai letto. di un’incompetenza, di un’ignoranza musicale mai vista. non c’è l’ombra di una Recensione in questa tua “recensione”.
    ma poi perdi i SOIA per andare a mangiare il panino?? AHAHAHAHAHAHA. coglione. scusa ma almeno avevi più di 16 anni?

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