i Paolino Paperino e i Gozzilla live a Milano: due concerti da sogno, un giorno dopo l’altro

1997: ascolto per la prima volta i Paolino Paperino Band e mi innamoro dei loro testi e del loro sound. Li vedo per la prima volta dal vivo il 25 Ottobre 2024, 27 anni dopo il primo ascolto.
2000: ascolto per la prima volta i Gozzilla e le Tre Bambine Coi Baffi, “Al Bar Dei Leoni” fu il mio disco preferito dell’anno. Li vedo per la prima volta dal vivo il 26 Ottobre 2024, 24 anni dopo il primo ascolto.

Chi mi conosce potrà immaginare che di concerti, nella vita, ne ho visti un po’. Quasi mille ormai, credo. I gruppi che vorrei vedere dal vivo ma che non ho mai visto sono veramente una manciata, ed è quindi incredibile che due delle band che mi erano fino ad ora sfuggite per qualche motivo (scioglimenti, reunion complicate, posti troppo distanti, malattia proprio la sera del concerto) abbiano suonato nel giro di 24 ore. Due concerti da sogno, da me attesi per decenni e che fortunatamente non hanno deluso le aspettative né i sogni che si sono caricati in questi 20 e passa anni.

I Paolino Paperino hanno suonato al Legend Club di Milano: locale pieno più di quanto pensassi, e mi ha fatto piacere scoprire che l’età media del pubblico fosse molto bassa. Si sta vedendo, all’orizzonte, un ricambio generazionale anche per il punk italiano. La band è in grandissima forma, non mi aspettavo di sentirli suonare con la carica e i toni simili a quelli sentiti su disco migliaia di volte, eppure la chitarra di Raffa è ancora più metallosa di quanto si potesse sperare, la voce di Yana è fresca e mordente, e anche i controcori e le vocine di Laura arrivano al momento perfetto. 60 minuti, una marea di canzoni nelle quali è impossibile trovare un difetto, tanta energia dal palco e dal pubblico.

24 ore dopo, sono fuori dal CSA Baraonda, sempre a Milano. Sono arrivato “presto” per una serata al centro sociale, sono solo le 23 e hanno suonato solo 3 delle 6 band in scaletta per il Quale Destino Per N’Oi fest. Eppure, c’è un grosso problema: c’è gente fuori dall’ingresso, c’è una vera marea di gente fuori in effetti. Perché? Perché il posto è così pieno che si è dichiarato il “soldout”. Rimango comunque in zona, perché ci sono amici vecchi e nuovi con cui chiacchierare, e perché qualcuno ha l’ottima idea di aprire il portellone che sta alle spalle del batterista: in questo modo si può vedere il concerto stando DIETRO al palco. Mi godo così i Brux, ma alla fine, fra gente che deve andare a casa perché è passata l’1 di notte e gente troppo ubriaca per sentire il concerto, riesco a entrare per godermi i Gozzilla. E anche qui, che gran godere.
Quanti di voi si ricordano l’ultima volta che hanno visto dal vivo un gruppo che attendevano di vedere da anni? Che emozione si prova? Difficile metterlo giù nero su bianco, ma vi auguro di provare presto questa sensazione. Si urla a pieni polmoni, si sta attenti agli anfibi dei surfatori, si inneggia alla birra, si sbeffeggia la polizia, tutti insieme con una sola voce.

Che bello, andare a concerti. Cosa perdete tempo a leggere queste righe? Guardate nella sezione concerti di Punkadeka, e trovate qualcosa da vedere vicino a voi. Fatevi salire la passione per la musica live, e condividetela con amici e con sconosciuti.

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