Cominciamo da una doverosa premessa; la mia origine siciliana (nato in provincia di Milano ma concepito a Palermo da madre messinese e padre palermitano) mi impone di essere fiero del club di cui vi sto per parlare. Qualche anno fa mi trovavo a gironzolare per le vie del capoluogo siciliano, che sì conoscevo come le mie tasche fin da pischello, ma che dall’ultima volta in cui ci ero stato, era cambiato davvero tanto. Doveroso è stato quindi abbuffarsi, bere tanto e cercare un locale in cui qualcuno suonasse qualcosa di rumoroso. Non ricordo se per passa parola o per digitazione googolica, ci ritrovammo (con mio frà) davanti a questo luogo fantastico, bellissimo, celestiale; Il Roxanne! Nel bel mezzo di una zona intricata di vie sconnesse, a maggioranza numerica di locali fighetti, si apre questo piccolo grande live club. munito di una considerevole zona all’aperto (con tanto di fontana personalizzata), tempestato al suo interno di stampe, adesivi, scritte ruvide e un cesso ipnotico. Il tutto corredato da un palchetto davvero aggressivo. Quest’ultimo è “protetto” da una Gigantografia di Johnny Cash posta dietro delle sbarre. Impossibile non innamorarsi del Roxanne!
L’altra fortuna direttamente successiva all’evento è stata quella di conoscere il proprietario, Gipo, uomo dai grandi sorrisi e di poche ma buonissime parole. Un alfiere del punk che sa come si porta avanti una causa, senza perdersi nell’oblio delle difficoltà e delle indifferenze. Tutto questo grazie ad una semplice ma necessaria ricetta; amicizia, amore e sincerità.
Da pochissimo sono tornato al Roxanne per buttare sul palco due note (in apertura i fantastici Mostardacida), occasione che mi ha permesso di poter fare il figo con voi ancora una volta, dato che ho potuto buttale lì l’idea dell’intervista, ovviamente ben accolta da un sorrisone.
Si parte!
Gipo raccontaci la storia del Roxanne. Come è nato, come ti è venuta l’idea di portare ul locale così in una città come Palermo?
Dopo la chiusura del mio primo locale punk (il Rocket di via del Celso, [cazzo me lo sono perso ndS]) nel 2007 mi presi un lungo periodo che durò cinque anni per realizzare il mio nuovo progetto ovvero l’attuale Roxanne.
Nel 2012 cominciai a lavorare al locale facendo tutto a mano, insieme ad un pugno di amici e alla mia splendida moglie, che con non pochi sacrifici riuscì a starmi accanto in momenti molto bui della vita. Per colpa della burocrazia palermitana ci volle un intero anno per avere i permessi per poter aprire (una vergogna).
locale molto sofferto da questo punto di vista.
Da dove viene fuori il nome? Ha una motivazione precisa?
Il nome giunse da un lungo viaggio fatto a Los Angeles nel 2010 insieme a mio fratello Marco (in realtà sarebbe mio cugino [noi siciliani abbiamo molti fratelli, cugini e compari ndS]) . Andavamo spesso in un club chiamato Roxanne’s che non aveva nulla a che fare con il punk. Una sera sbronzi come le scimmie, fuori da questo locale, guardando l’insegna ci venne un’illuminazione “eppure figa sta scritta, apriamo un locale a Palermo e lo chiamiamo così ma senza il genitivo sassone”.
Cosa ti motiva giorno per giorno a gestire un locale che ha una “missione” differente da molti altri luoghi di aggregazione?
Sono sempre stato legato al punk fin da piccolo, un amore incondizionato che viene da dentro, dal profondo del mio cuore.
Hai avuto contrasti nella zona in cui vi trovate da parte della gente o delle istituzioni o al contrario hai ricevuto supporto per la creazione e lo sviluppo del Roxanne?
Per quanto riguarda il quartiere mi hanno sempre messo i bastoni fra le ruote. Continue chiamate alla polizia, i carabinieri , la guardia di finanza e co. Non contenti sei anni fa mi fecero causa, che vinsi combattendo con le unghie e con i denti. Nonostante la vittoria però, mi costrinsero a non fare più concerti per un periodo che durò circa due anni, ancora oggi sono purtroppo limitato a due concerti al mese e non di più.
Chi è passato dal Roxanne, tra musicisti, attori, poeti e naviganti?
Nel corso di questi undici anni abbiamo avuto innumerevoli concerti, difficile ricordarli tutti. Fra questi spiccano i Rock’n’Roll Kamikaze, Forty Winks, gli Adels, 4th’n’Goal, i Mega, Arsen Roulette e tanti altri.
Fra i personaggi “conosciuti” che sono passati dal Roxanne, uno mi sconvolse davvero tanto, il grande regista Michel Gondry (regista del film Se mi lasci ti cancello [Eternal Sunshine of the Spotless Mind] ) una gran bella sorpresa.