I locali punk da conoscere in Italia-Lo Stige, lasciatevi traghettare da Ugge in un fiume di birra e punk rock

Continua la rubrica dei locali fichi in giro per lo stivale, luoghi dal grande merito sociale e musicale, siti laddove nessuno avrebbe mai immaginato. Questa volta ci do dentro con pub che sta in una cittadina che per un periodo si è trovata sulle labbra di tutto il mondo ben più del burro cacao e con un persistenza che ha superato quella dei semi di papavero tra i denti. Cari i miei lettori, sono stato a Codogno! Anche qui ci sono passato per eseguire quelle due note che conosco insieme alla mia cricca. Ma non è una cosa avvenuta a caso, il pub infatti è gestito dall’ilare e spesso in pantaloni corti Ugge. Già chitarra dei Bad Frog, il ragazzo mi ha stupito con quello che per me è il pub cazzuto che abbia mai visto. Atmosfera informale, birra a fiumi, gente a palate e la possibilità di suonare dal vivo a cannone. Entrando vi sembrerà un luogo come altri, man mano che vi intratterrete scoprirete che sono tutti amici, una famigliona che, se gliene darete buon motivo, accoglierà anche voi. L’unica cosa da sapere è che sono tutti matti. Come sempre dato che conosco Ugge e mi faccio il figo e parto con la prima domanda, non prima di salutare Moustafà, vera icona codognese.

Ciao Ugge, partiamo subito in velocità. Dacci tutte le informazioni, anche quelle segrete, sulla nascita del pub e chi lo ha concepito.
Lo Stige nasce nel 1994 da un’idea di un certo Stefano Ronzi (figlio del proprietario della pizzeria che si trovava al posto del pub) personaggio che ha deciso di trasformare la pizzeria di famiglia in una birreria. Alla fine di un susseguirsi di diverse gestioni, durate circa cinque anni, il locale chiude.
A questo punto, 2014 comincia la mia storia. Al mio ritorno da un viaggio sabbatico in Irlanda durato circa 8/9 mesi, in cui ho vissuto appieno la vita da pub (la birra mi piace tantissimo), mi sono trovato davanti lo Stige chiuso.
Piccolo preambolo, insieme ai Bad Frog e tutti i nostri amici, frequentiamo il locale dal 2004, per noi quindi era come casa, tant’è che una delle prime canzoni scritte dai BF si chiamava “rutto libero allo Stige”, vederlo chiuso è stato un bel dispiacere. Li mi venne l’illuminazione di rilevarlo e di provare a costruire uno Stige rivisitato a modo mio.

Il nome del locale è davvero particolare, quanto dice dello spirito con cui viene gestito il pub?
Lo Stige è il fiume dei dannati della divina commedia, dove Dante viene traghettato da Caronte. Un po’ mi sento il Caronte di Codogno, traghetto la gente verso la perdizione (ride). Al nome ho aggiunto Stugge perché mi chiamo Stefano Uggeri (st.ugge, e sei protagonista sdS)

Ho avuto la fortuna di passare da voi come strimpellatore e la cosa che ho notato è che all’interno della città siete un’isola felice e folle, qual è il segreto di tanto successo?
Eheheh bella domanda. Dall’apertura ho cercato di creare un ambiente sereno e informale, anche perché bene o male a Codogno ci conosciamo quasi tutti, la nostra volontà è quella di far “convivere” persone di tutte le età (dai 20 ai 70 anni). Allo Stige vengono anche bambini a mangiare insieme ai genitori e questa cosa mi fa molto piacere perché vuol dire che l’ambiente è sano.
Penso che ogni cliente abbia fatto la propria parte per la costruzione di questo “successo”, avvicinando persone con spirito positivo e cercando di allontanare e isolare coloro che potrebbero rovinare l’ambiente.
Molti mi dicono che la cosa bella di venire da noi è che è un po’ come stare nel soggiorno di casa, ma con tanta birra.

E ora la mia domanda preferita. Quali sono stati gli ospiti illustri dello Stige siano essi musicisti attori, poeti calciatori o eroi personali?
Ehehe ospiti illustri ricordo i fratelli Petrosyan, Giorgio e Armen campioni internazionali di Kick boxing, che ci hanno regalato i guantoni. Niente popò di meno che Roberto da Crema detto il baffo, Mattia il paziente uno del Covid, Valerio il cialtrone ex zoo di radio 105 e tutte le band che sono passate, a loro modo sono tutti eroi (ride)
Ah dimenticavo i Bad Frog (ride di più)

Avete avuto contrasti nella zona in cui vi trovate da parte della gente e delle istuzioni? O al contrario c’è stato supporto per la creazione e lo sviluppo del locale?
Mah diciamo che il vicinato non è molto contento degli schiamazzi notturni, posso capirli, soprattutto dopo un certo orario. Devo dire però che le istituzioni sono sempre molto comprensive a riguardo e cercano di “mediare”.

Gestite attività extra oltre alle serate live? Collaborate con realtà di settori differenti?
No (ride), non gestiamo altre attività. Diciamo che il locale di per se prosciuga già abbastanza energia e tempo (ride di brutto)

Hai voglia di raccontarci di te del tuo staff, del meritato premio che avete ricevuto e di darci qualche novità per il futuro?
Alla mia brigata devo tanto, sono loro che mi permettono di andare a suonare in giro per l’Italia nei week end, sono una macchina oleata e rodata al punto giusto. Certo a volte ci sono incomprensioni e si scazza un po’, ma capita in tutte le famiglie.
Ho sempre cercato di lasciare libera iniziativa ai miei collaboratori, per creare un ambiente disteso, rilassato. Devo dire che secondo me siamo i migliori (ride come sempre)
Per quanto riguarda il premio, sinceramente non me l’aspettavo, abbiamo sempre cercato di lavorare bene proponendo birra e cibo e un’atmosfera di ottima qualità, tutto a prezzi comunque alla portata di tutti e questo a quanto pare ci ha premiato tra i migliori pub 2023.
Per il futuro spero di continuare su questo “binario” migliorandoci sempre di più e con la volontà di proporre cose nuove.

 

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