Oggi mi trovo lì, molto vicino a quel famoso (ovunque nel mondo) ramo del lago di Como, non a caso in Viale Promessi Sposi, nella rigogliosa Lecco. Ancora una volta siamo lontani da quelle città che sempre meno hanno voglia di avere a che fare con noi e noi, francamente, abbiamo sempre meno voglia di avere a che fare con loro. In questo luogo, pregno di storia, letteratura, bei paesaggi e tanta (tantissima) acqua, due folli, Alessandro e Stefano, hanno pensato bene sovralimentare lo stato già elevato di storicità e di interesse del luogo, aprendo il primo risto(rante)punk d’ Italia. Nel “nostro giro” e quello più ampliamente musicale, non mancano esperti di vini, alcolici dal mondo e della propria area, mescitori acrobati di birre con fermentazione nei Carpazi e servite in calici di vetro vulcanico. Ciò che langue sono i cucinanti, i signori del gusto, quelli che da una passione ne fanno un mestiere, quelli che oltre a nutrirti vogliono sapere che stai godendo e, soprattutto per i nostri, ti stai divertendo. Granozero è tutto ciò con l’aggiunta di un ingrediente pazzesco; il punk rock! Cimeli ai muri incredibili, eventi musicali che interessano artisti provenienti da mezzo mondo, pomeriggi indimenticabili e tanta voglia di collaborare a iniziative sempre pazzesche. Dato che ci sono stato e l’ho trovato fin da subito un posto fantastico, potevo non intervistarli per la nostra rubrichina sui locali fichi dello stivale? Ale, Ste, Dai che si vola!!
Ragazzi da dove salta fuori Granozero, come è stato concepito, creato e ricreato?
Granozero nasce nel 2015 dall’idea di due amici folli che hanno deciso di mettersi in gioco e condividere le loro esperienze in questo progetto. Ci siamo conosciuti in un altro locale e subito abbiamo compreso di avere le stesse passioni: cucina del territorio e musica. Da lì, durante un concerto dei Nofx a Milano, nell’euforia del momento e forse anche per le troppe birre, nasce l’idea di aprire un locale che avrebbe racchiuso tutta l’essenza di quella serata. Tutta tranne il sudore presente in quel pit.
Così, trovato il posto giusto (o comunque quello che ci ha fin da subito dato le stesse vibrazioni di un assolo punk rock) ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato a impostare il locale secondo i nostri “gusti” musicali e culinari, rendendo Granozero quello che è oggi: un ritrovo per artisti e amici dove mangiare un piatto di “punkzzoccheri” assieme, raccontarsi aneddoti di concerti o inscenare un improvvisato live prendendo i vari strumenti appesi qua e là. Granozero è tutto questo: passione, amore e condivisione.
Ho intervistato diversi club punk con incredibili caratteristiche, ristoranti punk nemmeno uno e questo mi fa pensare che sia un mondo ancora tutto da scoprire. Come si porta “lo spirito” nei piatti della gente che passa da voi?
Benché certi abbinamenti possano risultare davvero azzardati, quando si mette la passione e il cuore in quello che si fa, nulla è davvero impossibile. Chi viene da noi comprende tutto il nostro spirito, la passione che mettiamo nel cucinare e nella musica che ascoltiamo. Così capita che mentre qualcuno mangia gli si racconta la storia dei cimeli appesi alle pareti, spiegando cosa sono e perché sono lì. Oppure arriva l’appassionato di punk ma che non conosce il perché di un certo gusto in quel piatto, e anche in questi caso gli raccontiamo tutto quello che sappiamo.
Come in altre occasioni ho avuto la fortuna di poter passare da voi e devo dire che la passione per la musica e la cucina trasuda dai muri e nel tempo tutto ciò mi sembra sia stato premiato ampliamente. Quale è il vostro segreto oltre a ciò che è davanti agli occhi di tutti?
Non crediamo ci siano segreti. Noi facciamo solamente quello che ci riesce meglio, cucinare. Il resto della nostra crew poi lavora sodo e sempre col sorriso per far sentire “a casa” chiunque varchi la porta. Consigliando specialità da provare, e accompagnando il cliente durante tutto il pasto. Sono ormai ferrate anche per quanto riguarda la musica, tanto da saper dare ogni risposta alle domande più bizzarre che i clienti fanno sui nostri cimeli. Ma ciò che ci ricompensa davvero per tutta la fatica che mettiamo nel nostro lavoro è il ritorno da parte delle persone che vengono da noi; ricevere complimenti in cassa, la promessa di tornare e portarci nuovi amici, la condivisione di foto del nostro locale sui loro profili social o con gli amici. Il tutto con lo stesso entusiasmo che siamo riusciti a trasmettere loro.
Questa è la mia domanda irrinunciabile; chi è passato da voi, siano essi musicisti, maratoneti, attori, artisti vari o vostri eroi personali?
Dopo 9 anni di attività di gente famosa o meno ne è passata tantissima. Per farti qualche nome le Badcop/Badcop, Bombpops, Joey Cape dei Lagwagon, Masked Intruder, Belvedere, Walt Hamburger (musicista acusti-punk dal Wiconsin), Tim Holehouse ( sperimantatore sonoro londinese) , Greg Rekus (punkcustico dal Canada) , Talco, Stefan Beham di Sbäm rocks, i Dj del Nameless, abbiamo follower social davvero d’eccezione che seguono attivamente le nostre pagine come Kent Jamieson dei Nofx, Fletcher dei Pennywise, Jeff Rhino (tour manager de Descendents) e Marky Ramone. Sempre per stare in tema punk.
Spesso non è semplice far coincidere un day off di una band in tour con un passaggio qui, ma noi ci proviamo sempre e per quest’anno potrebbero esserci tante belle novità.
Poi ci sono gli sportivi, come i calciatori del Lecco o gli sciatori della Nazionale italiana. Una menzione speciale va sicuramente anche a Amalia Ercoli Finzi, prima donna in Italia ad essersi laureata in Ingegneria Aerospaziale. Molti anche scrittori e giornalisti tra cui Saverio Tommasi.
Anche un pornoattore in realtà, tale Max Felicitas.
Poi ci sono le tantissime band italiane che sono passate e continuano a passare da noi per salutarci o suonare e a loro saremo sempre grati di aver condiviso le loro note nel nostro locale, anzi approfittiamo di questa intervista per ringraziarle per l’affetto, l’amicizia e il supporto che ci danno ogni giorno.
Siete rispettati nel territorio, avete supporters, o al contrario quando fate rumore qualcuno vi rende la vita difficile?
Abbiamo sicuramente più amici che nemici. Ogni volta che decidiamo di far qualcosa abbiamo uno schieramento di supporters che ci danno un enorme mano nel condividere e organizzare. Molti ci scrivono privatamente per spendere belle parole su di noi e quello che facciamo e questo ci fa capire che siamo nella direzione giusta. Ad ora non abbiamo trovato nessuno che ha provato a metterci i bastoni tra le ruote o per lo meno non si è palesato.
Ne approfittiamo per fare un appello: “Se sei un nostro hater faccelo sapere nei commenti” (ride di brutto!!)
Come Granozero svolgete altre attività correlate alla cucina+musica o addirittura differenti?
Attualmente il nostro lavoro ci prosciuga ogni energia, così da non riuscire a coniugare altre attività oltre a quelle che già facciamo. In passato abbiamo realizzato eventi in piazza con raccolte benefiche, presentazioni di libri, cene di beneficenza e di raccolte fondi, fiere agricole con stand alimentari di cucina tipica, catering ma ciò che in passato abbiamo fatto e ancora portiamo nel cuore è stato Granozero TV.
Un format tv realizzato con gli amici di Irritate People, Professional Punkers, Lammusica e Blue House Studio, dove in tempi Covid abbiamo portato nelle case di ognuno di voi veri e propri concerti live di band italiane, che dovevano districarsi inoltre tra prove assurde e molto divertenti (confermo, una delle cose più divertenti a cui io abbia mai partecipato e, visto il periodo, ci voleva proprio! ndS)
Prima di chiudere fateci una bella carrellata sullo staff e raccontateci cosa bolle in pentola per il futuro
Granozero ha noi due ai comandi, cuochi, social manager, problemsolvers e registi della Granozero’s crew, formata da solari ragazze che ogni giorno provano a domare il feroce appetito dei nostri commensali a suon di sorrisi, pinte di birra e buon vinello. Sono anche ottime ascoltatrici e dispensatrici di consigli. Insomma più che una crew siamo un famiglia, una famiglia pronta ad accogliervi ogni giorno per farvi rilassare tra buon cibo e musica sicuramente di qualità. Passate a trovarci per constatarlo sulla vostra pelle se ancora non lo avete fatto!