I locali punk da conoscere in Italia- Drunk in Public, la fiera cresta marchigiana di Jon Tanfo!

Era un po’ che pensavo di parlarvi dei locali fichi d’Italia, i più attenti ricorderanno la video intervista al Clash City Rockers cafè di Sedriano di qualche tempo fa, ma tra mille scuse e mie menate la cosa non si è poi più fatta. Qualche settimana fa chi ti spunta fuori come un fungo folle? Mister Jon Tanfo, il crestato proprietario di uno dei live club che solo per il nome merita la cittadinanza californiana, che con la sua iperattiva follia mi fa balzare nuovamente l’idea in testa, dandomi la sacra voglia di tornare sull’argomento. Quindi eccoci qua a parlare di quei luoghi in cui potrete godere di una sana atmosfera, giustamente fiera, goliardica, impegnata e soprattutto in linea con la vostra voglia di vivere quell’entità che dà colore alla vostra vita; il punk!
La cosa che vi stupirà per prima è che questi luoghi sono per lo più lontani dalle capitali troppo note e spesso dormienti. Ciò permette loro di essere molto attivi, rumorosi e pieni di voglia di mantenere solida una scena che in altri luoghi si è sbiadita o fusa con altre situazioni che, nel bene o nel male, ne hanno svilito la forza demotivandola. Visitandoli vi troverete in territori in cui non mancheranno delle forti caratteristiche regionali che aggiungeranno una nota in più alla nostro amato stile di vita; siete pronti a fare le vostre vacanze enopunkgastronomiche in giro per lo stivale?
Per giusto rispetto di quello che è stato il Tedoforico Jon, voglio partire proprio da lui e dal suo santuario del punk rock. Si perché il Drunk in Public è più di un locale, è un personaggio. Questo individuo matto ha alle spalle più idee che ore di sonno, la prima di queste è stata quella di aprire un locale tra i colli marchigiani, più precisamente a Trodica (sembra l’inizio di un film di Asterix), frazione di Morrovalle, sotto i colli Bella Vista in provincia di Macerata, località bagnata da fiumi di Varnelli. Il resto ce lo racconta Tanfo dato che lo conosco bene e lo intervisto quando mi pare:
“Il Drunk apre i suoi battenti il 23 marzo 2012 per la mia passione per la birra e la musica; il nome del club denota la mia passione primaria, infatti è l’anagramma del titolo del disco più famoso dei NoFx (di cui Jon è fan sfegatato ndS)
Il locale negli anni subisce svariate trasformazioni, inizialmente era un corridoio con un bancone, oggi si è trasformato in un piccolo live club con tanto di palco e una capienza almeno quintuplicata rispetto al periodo in cui è nato. Le pareti sono “addobbate” di poster originali (molti dei NoFx) dei più disparati live presi in giro per il mondo, di lp e cimeli dei concerti stessi. Una parete è riservata alla mia grande passione, Freak Antoni e suoi Skiantos e un posto di tutto rispetto lo hanno anche le opere del fotografo ufficiale dei Ramones in Italia, il mio mentore Henry Ruggeri, colui che fu anche il titolare del Rockaway, locale marchigiano a cui il Drunk si ispira.

Ma veniamo alla prima delle domande etiche; cosa ti motiva giorno per giorno a gestire un locale che ha una “missione” differente da molti altri luoghi di aggregazione?
La motivazione nel portare avanti la “missione” del locale, è solo una, la musica, la passione e il rispetto che ho per lei, dato che personalmente ha dato tantissimo alla mia vita fin dall’adolescenza. Ha aperto letteralmente la mia mente, scoprendo in realtà molti altri generi musicali, ma anche al mio modo di pensare, da prima un po’ chiuso ed egoista, ha fatto di me una persona nuova, una persona migliore, credo. Quando ascoltando una canzone ti emozioni, magari piangi anche, lasci che affiorino vecchi ricordi, bei momenti; beh si, a quel punto hai vinto, ed è questo che vorrei trasmettere a tutti i miei amici e clienti che frequentano il Drunk. Se più gente al mondo fosse appassionata di musica ,il mondo sarebbe un posto migliore.
Parlami di te, da dove salti fuori, cosa fai oltre ad essere l’oste punk per eccellenza?
Oltre ad essere l’Oste del Drunk in Public, ho la mia band, La Farmacia Comunale. Dove da 24 anni, canto, urlo, ballo, do il peggio di me stesso e mi diverto ancora un casino a 45 anni suonati. In tutti questi anni siamo sempre gli stessi 4 amici cresciuti a Ramones, Skiantos, Nirvana , Nofx , alcool e droghe varie (ride). I nostri pezzi di punta sono Ti ano, Sborracacao,  Sborrotalco e tanti altri, figuratevi il resto!
Il tempo restante, quando posso, lo passo tra concerti ,amici e birrerie (ride più di prima)
Quali sono stati gli ospiti illustri del Drunk siano essi musicisti, attori o tuoi eroi personali?
Ospiti illustri e personaggioni ce ne sono stati tanti ma non citerò per non fare torto a nessuno.
Ma il mio eroe, amico, una delle persone che mai dimenticherò nella mia vita, quello si che ve lo voglio nominare. Si tratta di Roberto Freak Antoni, leader e voce degli Skiantos. Una persona unica nella sua intelligenza, per gentilezza e per il suo genio, potrei parlarne per giorni. Fu il primo a suonare al Drunk facendomi una sorpresa nel giorno dell’apertura, ogni volta che lo ricordo mi emoziono, ed anche questo è potuto accadere solo grazie alla musica.

Hai avuto contrasti nella tua zona da parte della gente o delle istituzioni o al contrario hai ricevuto supporto per la creazione e lo sviluppo del locale?
Quest’anno il Drunk compie 12 anni e in questo periodo, specialmente all’inizio, qualche contrasto c’è stato. Qualche controllo in più del normale, qualche lamentela infondata o addirittura stravagante, ma ci sta, vivo in un piccolo paesino dell’entroterra, e si sa che la gente è un po’ chiusa in queste piccole realtà. Come spesso accade però poi ti conosce, capisce e magari ti appoggia pure.
A 12 anni andavo in giro con la cresta multicolore che mio padre, barbiere, mi faceva. Mia madre al tempo storceva il naso e non parlava ne a me ne a mio padre per giorni, figuratevi il paesello che pensava.
Ora, dopo più di 30 anni, posso dire che i miei genitori sono stati importantissimi per il Drunk, i vicini mi salutano, non mi hanno mai denunciato (ride fragorosamente) e io ho ancora la cresta.
Jon ti saluto con una ultima e importantissima domanda. Propositi del Drunk in Public per il futuro prossimo?
Al Drunk sono passate centinaia di band nazionali e internazionali. Per ogni stagione propongo più di sessanta live, il proposito che ho è quello di fare sempre meglio e magari un giorno proporre un bel festival, vedremo. Sicuramente come dal principio e sempre sarà, voglio dare spazio a band che propongono inediti; al Drunk in Public non è mai passata una band tributo e così continueremo a fare.

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