Gli Hot Water Music fanno musica di un’intensità pazzesca. Si sono ispirati all’epoca ai Fugazi, in parte sono un gruppo emocore, ma fanno probabilmente un genere a parte.
Possono piacere o no, ma nessuno può dire che in un loro disco non ci sia un pezzo di anima, di cuore, chiamatela/o come volete. Questo “Feel the void” non fa eccezione, e anzi è uno dei loro dischi migliori. Dalle anticipazioni non mi aspettavo nulla di buono, c’era l’ottima “Lock up”, ma le altre non mi convincevano.
Dopo l’ottima apertura con “Another breath”, si arriva piano piano ad “Habitual”, primo capolavoro del disco. Il video è altrettanto bello, tradizione che viene da “Drag my body”, dove praticamente la band fece un capolavoro videomusicale, con una storia nella canzone a dir poco commovente.
La parte mediana dell’album è la più bella, e anche l’ingresso nella band di Cresswell è funzionale al risultato. Per il resto il basso di Black è sempre da antologia. “Lock up” è la degna chiusura, magari orecchiabile, come lo sono in fondo diventati gli Hot Water Music, dopo i sofferti, anche spigolosi, esordi discografici. Ma, ancora, di un’intensità pazzesca.
Voto: 8
Tracklist:
01. Another Breath
02. Killing Time
03. Newtown Scraper
04. Habitual
05. Collect Your Things and Run
06. Hearts Stay Full
07. Feel the Void
08. Turn the Dial
09. The Weeds
10. Scratch On
11. Ride High
12. Lock Up