Prendendo con le dovute accortezze la definizione, la primaidea che ci si fa degli Helia è di una band che tenta in tutti i modi di esseregli Enter Shikari all’italiana.
Ciò che viene fuori da “Shivers” è qualcosa diassai strano e a doppio taglio, da una parte un mix di suoni che spesso vannoin netto contrasto, dall’altra la sensazione di strano che rieccheggia ogniqualvolta si ascoltano i brani presenti. Al suo interno c’è di tutto:trance/electro music in stadio avanzato, screamo, giunture pop e per finire unaspruzzata di metalcore che non fa mai male.
Difficile dare un giudizio su unsimile lavoro, perché assai soggettivo.
Può piacere e può far schifo comedisco, proprio per questo motivo va assolutamente ascoltato con attenzione primadi acquistarlo.
Perché in fondo il problema vero nel complesso rimane sempre lostesso: a chi è consigliato un simile prodotto? A un discotecaro? Non direi. Aun emo/ciuffo violento? Non direi. A un metallaro? Vade retro! A chi insomma?!Forse ai teenager alle prime esperienze post Tokio Hotel o magari anche a voi,capaci di aprire la vostra visuale a un prodotto finora unico nel panoramaitaliano.
Staremo a vedere!
Voto: 6