H2O, MY OWN VOICE, NEW REAL DISASTER, GAVROCHE Decibel Magenta (21/10/15)

Live report by MAURIZIO DUH! MOTTA, foto by MATT MURPHYS
Mercoledì sera al Decibel Club di Magenta (Mi) c’è stata una bella serata targata Hellfire Booking e Out Of Control.

Ad esibirsi ci sono ben 4 band: i primi a salire sul palco sono i Gavroche, street punk Oi! dal Piemonte! Cercano di dare il via alla festa quando il locale si sta ancora riempendo: sono più o meno le 20.30 e molta della ancora poca gente presente sta mangiando qualcosa per riempire i buchi nello stomaco (tra le altre cose ci tenevo a fare menzione particolare per il Decibel, un locale nuovo per me, veramente coi controcazzi, dotato di tutto dalla cucina al soppalco coi tavolini). Tornando alla musica, il quartetto è aggressivo e verso la fine del set ci piazzano pure una cover di Guns Of Brixton dei Clash.


Dopo di loro ci sono i New Real Disaster, freschi di nuovo album “The Truth, The Lie and The Compromise“. Guidati dalla frontgirl Giusy, ci sparano in faccia il loro punk rock sporco e veloce. La voce è spesso grattata (e funziona benissimo) ma la sensazione è che anche pezzi più puliti riuscirebbero molto bene, date le capacità dei componenti. Suonano una buona mezz’ora molto solida, con pochissime sbavature e molta grinta!


Con i My Own Voice si chiude il trio di apertura di questa serata, peraltro azzeccatissimo considerato tutte le influenze musicali degli H2O… Dopo qualche problema tecnico attaccano un classico hardcore e la prima cosa che mi balza all’orecchio è il basso molto pronunciato (che personalmente ho apprezzato molto). In generale tutta la sezione ritmica è in risalto, e sotto il palco iniziano a scatenarsi i primi casini, spinte, balli e salti. Cover hc di Roots Radicals dei Rancid + pezzo finale e lasciano spazio agli headliner.


Gli H2O si presentano con una formazione un po’ speciale, che prevede Branden Steineckert (Rancid, ex The Used) alla batteria (scusate se è poco). La scaletta soddisfa tutti, partono con Nothing To Prove per poi passare in rassegna tutti gli album della band di NYC, fino ad arrivare all’ultima fatica “Use Your Voice” di cui suonano la title track, Skate! e Black Sheep. Nel pit tanto tanto tanto divertimento, molto stagediving (responsabile) e crowd surfing. Anche sopra il palco c’è una bell’atmosfera, niente discorsoni di Toby e qualche momento divertente come quando intona Purple Rain di Prince o si scomoda per raddrizzare il quadro presente nella scenografia del palco…
Tickher Than Water, F.T.T.W., Family Tree, Sunday, OLOC e tante altre. A dirla tutta non suonano un’eternità (45 minuti) ma la chiusura con What Happened? vale sempre il prezzo del biglietto!

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