A seguito del singolo di esordio, “Mi Sento Male”, esce il primo ep dei Guasto. Il gruppo cosentino è una nuova realtà della città che sprizza da tutti i pori una non troppo velata ironia. Si tratta di tre i musicisti: voce e chitarra di Riccardo Ferrarelli, basso di Davide Bartella e batteria di Luigi Posteraro. L’idea è creata lo scorso anno e così prende vita il punk rock in chiave umoristica dei Guasto. Ep registrato presso lo studio Birdland, a Cosenza di Emanuele Gallo, il missaggio è invece a opera di Piero Vena. L’artwork è di Dario “Porro” Ursino mentre la copertina è ideata da Claudio “Diazzi” Sagoni. L’ep è stato pubblicato su musicassetta edizione limitata a ottanta copie.
“Mi Sento Male”, primo singolo pubblicato lo scorso 22 settembre, è una critica all’eccessivo uso dei social. Esiste una reale necessità di far sapere ogni minuto del giorno la propria personale esistenza? Dove siamo? Cosa mangiamo? Cosa sentiamo? Riccardo Ferrarelli risponde fin dalle prime battute del pezzo … che forse è un po’ banale. Come dargli torto? E si continua snocciolando frasi in cui tutti possiamo più o meno ritrovarci nel nostro quotidiano. Il risultato si snoda su una traccia musicale veloce e scaltra che ricorda un punk rock dal sapore californiano.
Da una Storia disonesta a una “Storia Distorta” il passo è breve. Certo è una versione punk e racconta episodi di un’adolescenza tra vita di strada e banche di scuola. Ma il sarcasmo quello è presente, e forse non è mai abbastanza.
Paure e fragilità percorrono il testo e la vita di “Lara”, proprio perché ‘basta un attimo, un solo errore e di colpo lei non può più respirare…”. Ritmi serrati di strumenti uniti alla voce di un tono più serio ci offrono un piglio diverso, forse afflitto ma non per questo meno combattivo.
Si prosegue con un pezzo che nell’intro contiene poche battute tratte dal film “Il secondo Fantozzi”. “Calboni: Ma che chiappe. Che schifo. Filini: È stato baciato dalla fortuna. Calboni: Lo odio.” Che unite al titolo, “Ti sto sul cazzo”, rendono bene l’idea della messaggio lanciato dai tre punk rocker. I quali trovano diverse motivazioni e modi per aumentare il livello di quella situazione ideale, che infatti non è così male: Stare sempre più sul cazzo alla gente!
Il tono del disco continua a irrompere con il successivo pezzo. “Entrata di Servizio” ha infatti non pochi doppi sensi ma sono ben miscelati da una buona quantità di ironia da non far storcere il naso al più spietato politically correct.
Già dall’intro si percepisce lo spirito agguerrito e quasi bellicoso di “Oltre la Soglia”. Ancora una volto il pezzo scorre velocissimo e senza tempo per prendere fiato. Paure e desideri sono due facce della stessa medaglia, che si trovano dietro una porta da sfondare. Proprio perché dietro di essa potrebbe nascondersi la falce della Morte.
Sei pezzi che scorrono rapidi sotto una coltre di un sarcasmo mai banale. Un ottimo inizio per i Guasto. I quali hanno dichiarato di chiamarsi così perché pur essendo in tre non ne fanno uno buono. Sarà così, ma l’ep dice chiaramente il contrario.
Bio
L’idea per i Guasto nasce circa un anno fa durante un concerto nella città di Cosenza in cui erano presenti una band storica italiana, come i Raw Power. I primi a parlarne sono stati Luigi Posteraro (batterista) e Davide Bartella (bassista) i quali già si conoscevano. Proprio quella sera Bartella presenta a Posteraro il futuro chitarrista e cantante del gruppo di prossima formazione, Riccardo Ferrarelli. I tre non hanno lasciato perciò passare troppo tempo prima di mettersi in studio a sviluppare i pezzi del loro primo ep.
Nel curriculum dei tre musicisti non è nuova la presenza del mondo punk hc. Davide Bartella ha suonato in diverse band, tra cui gli Shameless. Luigi Posteraro si occupa dell’etichetta indipendente discografica Duff Records insieme a Totonno Duff Nevone e Fiorella Tarantino. E Riccardo Ferrarelli ha da sempre scritto pezzi sul genere.
Il nome Guasto di certo è un riferimento ironico alla mancanza di normalità che si cela e (a volte) si rivela in ognuno di noi. E scagli la pietra chi è esente dall’esserlo.