GOOD RIDDANCE: Peace In Our Time

Sono tornati e, grazie a Dio, non sono cambiati! Dopo 9 anni dall’uscita dell’ultimo studio album My Republic, passando per scioglimenti, final shows e reunion, i re dell’hardcore melodico di Santa Cruz hanno appena rilasciato Peace In Our Time, ancora una volta per Fat Wreck Chords. Già dal primo ascolto si può notare che non manca (quasi) niente: la velocità di Sean alla batteria, le schitarrate di  Luke, i  testi di Russ, i cori e controcori di Chuck.. insomma chi più ne ha più ne metta.

Come da buona tradizione punk, la durata media dei 14 brani è sotto i 2 minuti: si tratta infatti dell’album più corto della discografia dei Good Riddance (quasi 27 minuti).
Si inizia senza troppi fronzoli con Disputatio e Contrition, due pezzi veloci e diretti in vecchio stile. I colpi di batteria non danno tregua ma dopo poco ci si ritrova alla canzone più “leggera” dell’intero disco: Grace And Virtue. Il sing along è orecchiabile e la sensazione è che, eseguita dal vivo, possa coinvolgere anche i fan meno appassionati.
Poi, passando per il singolo Dry Season rilasciato in precedenza, si arriva all’accoppiata Teachable Moments e Washed Away: entrambi sono pezzi aggressivi ma al tempo stesso melodici e, sbilanciandomi, li ritengo i fiori all’occhiello di Peace In Our Time. Ci si avvia verso la fine con Our Better Nature, incentrato sulla società e sui suoi problemi, e Running On Fumes, altro brano sing along aggressivo. L’album si chiude con Year Zero (i cori di Chuck in risposta a Russ mi riportano indietro di parecchi anni) e Glory Glory, in cui spicca un riff che sembra dire “arrivederci” piuttosto che “addio” (lo speriamo tutti).

Probabilmente non sarà l’album dell’anno ma è completo: sono presenti sia pezzi melodici che veloci, i testi variano dal personale a quelli più socialmente impegnati. Se bisogna trovare il pelo nell’uovo, mancano pezzi di pura rabbia (stile Waste o Shit-Talking Capitalists) ma la maturità acquisita dopo tanti anni di carriera nella scena punk sopperisce a questa carenza dando nuova e diversa energia alla band californiana.

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