Un bella sorpresa questi GOOD FOR ONE DAY. Ho storto un po’il naso nel leggere la tracklist (che alterna brani in italiano e brani ininglese), temendo di trovarmi di fronte all’ennesima cloneband del momento.
Invece questi ragazzi mostrano canzone dopo canzone diconoscere la propria strada. Una strada sincera e percorsa con tanta passione.Scomodare mostri sacri come Story of the year e Foo Fighters è forse prematuro,ma sicuramente questo “A story never told” saprà farsi apprezzare ed aiuterà laband a crescere progressivamente.
I brani in italiano spingono molto di più, le melodie sonomolto accattivanti e orecchiabili, il singolo “Nucleo” e la roboante “Sahara” sonoun bel biglietto da visita. Potrei dirvi che assomigliano ai DUFRESNE, forseperché vengono anche loro da Vicenza o forse perché la produzione è stataaffidata a Matteo “Ciube” Tabacco che di quest’ultimi è il bassista, mapreferisco andare controcorrente e vi dico che se c’è una band che mi ricordanoallora questi sono i GARRETTI, band post-hc di Venezia che aveva fatto parlaredi sé con “Prima che si spenga la luce”.
La voce è sicuramente meno profonda ma è ben supportatadalle doppie voci, che la rafforzano nei passaggi più critici.
I brani in inglese mostrano invece la parte più aggressivadella band. “My best mystake” e “Truth will out” mi rimandano come sonorità ai“primi” KISS ME EMILY, band romagnola che ai molti non dirà nulla ma chepersonalmente ai tempi (parliamo ormai di 5/6 anni or sono) mi aveva colpitomolto per l’approccio “internazionale” del proprio sound.
In questi passaggi le chitarre salgono in cattedra,aggressive ed esplosive, quasi pesanti a tratti, come in “The highest flight”,che ha un non so che di Daylight Seventimes, altra band sottovalutata e troppopresto scomparsa.
In generale una buona prova che lascia molti margini dimiglioramento. Sapranno far parlare di se fin dai prossimi mesi.
Voto: 7/10