Ormai i Gogol Bordello li ho visti in tutte le salse: acustici, elettrici, davanti a 30, 3.000 e 30.000 persone, su palchi minuscoli, medi e giganti, e pensavo che niente avrebbe più potuto stupirmi..
Gogol Bordello + La Phaze + Aggrolites20/11/07 Alcatraz, Milano
La prima sorpresa giunto all’Alcatraz me la dà il pubblico: molte ragazze imitano il look zingaresco della band, qualcuna quello di Eugene Hutz, qualcuna quello di Pamela Racine o Elizabeth Sun (le due ballerine/percussioniste): quindi grandi fasce in testa, camicia bianca e bretelle, pantaloni cortissimi, calze coloratissime e ciondoli vari…insomma proprio un buon inizio di serata. Non mi aspettavo un tale spirito di emulazione, questo non fa che confermare lo stato di rockstars raggiunto dalla band gipsy-punk.
Ma le belle sorprese non finiscono qui; appena gli Aggrolites prendono il palco dimostrano di essere un’altra ottima sorpresa. Il cantante ha una voce roca che può ricordare un giovane Joe Cocker un po’ meno grezzo, e la band alle sue spalle è uno spettacolo: il batterista è uno dei più Groovy che ho visto ultimamente, bassista e chitarrista suonano come se stessero facendo hardcore (in realtà fanno un reagge molto sporco, e “radical”), ma il vero tocco di genio lo dà il tastierista alternando tappeti ritmici a melodie ultra-azzeccate, e dando una spinta fondamentale al sound della band. Appena salgono sul palco attaccano ocn un pezzo nuovo, per un paio di canzoni la gente è abbastanza fredda e svogliata, ma alla fine del loro gig tutti nel pubblico stanno urlando a squaciagola “DON’T LET ME DOOOWN!!”, ultimo pezzo con cui gli Aggrolites chiudono il loro primo trionfale concerto italiano.
Durante i La Phaze sono distratto: c’è del Ginlemon da bere, amici da salutare e chiacchiere da fare…il loro concerto mi sembra bello potente, un bel mix di Punk, Electro, Rock e Reggae, cantano in francese e mi sa che li rivedremo presto dalle nostre parti.
Che dire dei Gogol che non sia già stato detto, specialmente su Punkadeka? Del carisma di Eugene Hutz sappiamo già tutti, così come della sua presenza scenica assolutamente folle. La scaletta è sempre quella: si parte con Ultimate e si finisce con la lunghissima Baro foro. Le hit ci sono tutte: Start Wearing purple, Not a crime che suonata per seconda, fa esplodere letteralmente il pubblico, Santa marinella che scatena il tripudio con la sua bestemmia in italiano e le nuove Wonderlust king, Harem in Tuscany, Alcohol (“Questa canzone è dedicata ad un amico comune, si chiama Alcohol”), Zina Marina con Eugene in parrucca rossa (tra l’altro il pezzo che mi piace di meno dal nuovo “Super Taranta”) e via andare…curiosamente manca solo Sally, non capisco perchè non la suonino live a volte. Unica differenza coi concerti passati è che nel finale il giretto in piedi sulla grancassa sulla testa della gente se lo fa Pamela Racine (a proposito, vi ho detto che la amo?) e non più Eugene
Il pubblico come al solito degenera di pezzo in pezzo, fino al parossismo con Baro Foro, in cui la gente non ce la fa più, è completamente distrutta ma va avanti a saltare e pogare perchè semplicemente non c’è altro che può fare una volta che la melodia della canzone riparte e la base ritmica continua a pompare insistente.
Tempo fa definii i Gogol Bordello “I nuovi Mano Negra”, più passa il tempo più sono daccordo con questa mia affermazione.Una band Fottutamente Geniale!