Dopo una settimana senza Camilla, presi dallo sconforto io e mia moglie abbiamo deciso di andare al concerto di Giancane al Magnolia, l’avevamo visto al Partirò per Bologna qualche mese fa per la prima volta e ci era piaciuto molto, poi abbiamo approfondito la sua discografia dopo aver visto le due serie TV di Zerocalcare, così di mercoledì scrivo all’agenzia del concerto per poter fare le fotografie, e ignaro del fatto che questo è un evento grosso (per i miei standard) siamo partiti alla volta di Linate con la quasi certezza di poter fare qualche scatto, una volta entrati col nostro biglietto chiedo ad un tizio dietro le quinte per il fatidico pass, scusandomi per aver chiesto tardi ma che non ho ancora ricevuto risposta, e sento dire che “la non risposta è già una risposta”, quindi prendo su la meritata pedata nel culo e mi rassegno a fare le foto dal pit, tanto ho le spalle larghe e ci sono abitato.
Senonché la scena e chi ne fa parte non finisce mai di stupirmi: appena vedo Zerocalcare vado a salutarlo, ci vediamo qualche volta ai concerti e due parole le scambiamo sempre, gli spiego la situa e mi dice che non c’è problema, e che chiede a Giancane, infatti poco dopo si palesa il cantautore in ciabatte e splendida maglia di Hulk Hogan, scambiamo due battute perché non so come si ricorda di me e nonostante stia lavorando gli rompo i coglioni per una roba che dopo vi spiego e per sto cazzo di pass, dopo qualche minuto si presenta col pass per ovunque, tipo che potevo anche entrare nella stanza ovale con quel braccialetto! Inutile dire che nonostante i 42 anni la maturità non la conosco manco di vista e me la sono tirata come un teenager con lo Schott…di gente ce n’è veramente tanta e a dirla tutta, senza che me ne vogliano Giancane e Michele, non me lo aspettavo proprio, cioè ho visto che per Giancane a Bologna c’era il delirio ed è inutile che vi dica quanto è bravo, e Michele oltre ai fumetti ha svortato davvero con le due splendide serie TV, quindi non è che c’è da stupirsi troppo, ma insomma siamo a Milano e riempire il Magnolia non è facile per niente, ma loro ce l’hanno fatta.
Gente “nostra” non ce n’è tantissima, ma non ci sono nemmeno rompicoglioni, solo ragazzi di tutte le età che sono li per godersi il concerto di un artista che sa scrivere decisamente bene, le canzoni di Giancane sono stupende ed adoro il suo modo di cantare, comporre e stare sopra un palco, leggero e divertente, impegnato senza perdere l’allegria, e quanto è figa la sua band di pazzi scatenati, ottimi musicisti ed intrattenitori che divertono il pubblico, pezzi come le due hit “strappati lungo i bordi” e “sei in un paese meraviglioso” le conosciamo bene o male tutti, ma quanto sono belle “vecchi di merda”, “ipocondria”, “voglio morire” e “disagio”? E Zerocalcare è un genio, durante il concerto immagino lo saprete disegna ciò che viene cantato e viene proiettato su di un mega schermo dietro al palco, personalmente l’ho trovato divertente e piacevole da seguire, poi appunto Giancane è una macchina da palcoscenico, un punk, un cantautore, uno che sa parlare e lo fa con coscienza; verso la fine dopo la presentazione della band fa anche gli auguri al mio amico Lenny, grande fan dei due giovanotti sopra il palco, che a settembre si sposa e fa tutto in stile Zerocalcare, si conclude con “la stessa estate” tra scroscianti applausi, io vorrei fargli la foto dal palco con dietro la distesa di gente “famola sta coattata” dice Giancane, ma non c’è tempo perché le luci si sono già spente; col sorriso a 68 denti faccio i complimenti e ringrazio per la paraculata del pass, loro quasi si stupiscono per il ringraziamento e capisco che possono vendere tutti i dischi ed i fumetti che vogliono, ma resteranno sempre due come noi.