Una Band che in quattro anni ha conquistato la sua posizione nella scena e sapendo mantenere saldi i propri principi fedeli al Rock’n’Roll senza scadere in banalizzazioni e commercializzazioni.
I Gerson sono un pezzo di patrimonio da difendere e supportare e non solo per la loro musica…Lo scopriremo strada facendo insieme a questi quattro moschettieri del R’n’R.
D: Parliamo un po degli ultimi anni dei Gerson, cosa è successo, cosa avete fatto e come siete arrivati a questa nuova formazione. Ovviamente per chi non c’era ci dira’ come è arrivato a far parte della Band.
Questo è il quarto anno che suoniamo insieme ed è quasi il secondo che lo facciamo con il nuovo batterista: Dario. Per il resto, siamo sempre gli stessi. Ci siamo presi una piccola pausa dai live l’anno scorso per lavorare al nuovo disco e ora siamo pronti per ricominciare a suonare in giro che è la cosa che ci diverte di più… anzi, lo stiamo già facendo!
D: Il panorama del Punk italiano sembrerebbe in decadenza ma non certo per la mancanza di Band, ne avete qualcuna preferita che amate piu’ di tutte? Come vedete il panorama della Musica italiana parlando di punk?
E’ in decadenza sul piano logistico, perché a nostro avviso ci sono dei gruppi eccezionali, che pochi hanno occasione di sentire e di vedere, semplicemente per il fatto che non possono permettersi una visibilità professionale, perché è un servizio che costa molti soldi. Ci troviamo ad avere band integrate in un circuito commerciale, anche se le loro potenzialità artistiche sono scarse, non vendono dischi o addirittura sono autoprodotte.
Secondo noi, la causa principale di questa sproporzione stà nel fatto che certi meccanismi del music business si sono ormai radicati nel circuito indipendente. Così ci ritroviamo delle vere e proprie società di servizi all’interno del circuito alternativo, che lavorano grazie ai musicisti “in grana” che non hanno problemi a sborsare qualche migliaia di euro per pubblicità e videoclip. Gli stessi che poi sui palchi inneggiano al proletariato. A noi questo sistema non va a genio, perché snatura il vero valore artistico delle cose. E il panorama è in decadenza perché i gestori dei locali non si interessano più del punk, perché il publico è calato e i cachet sono rimasti gli stessi: troppo alti.
Poi ci sono le eccezioni, ma in linea di massima noi la vediamo così.
D: Piu’ sento il cd e piu’ mi stupisco, ci sono riferimenti e altre particolarita’ che rendono l’ascolto davvero gradevole.. .parlateci un pò di come sono nate le canzoni, dalla musica ai testi…
A differenza del primo, dove metà dei brani avevano già degli arrangiamenti finiti, nel MIRACOLO i brani sono stati composti da tutti e quattro in sala prove. Paolo e Steve propongono i riff strofa-ritornello, oppure i vari blocchi del cantato, e la parte ritmica lavora attorno alla struttura. In questo album siamo stati anche aiutati da Dario che ci ha semplificato dei passaggi in maniera “squisitamente” rock’n’roll.
Per quanto rigurda i riferimenti, la nostra cultura musicale è diversa per ognuno di noi: si passa dal punk ’77 (Clash, Sex Pistols) al metal classico (Black Sabbat, Iron Maiden), dal glam (Gun’s) al rock (Queen, per l’appunto!!). Quindi, nei nostri brani si possono percepire tutte queste sfumature. Anzi, forse ci vincoliamo troppo quando componiamo brani per i Gerson: vorremmo suonare dei generi un po’ più vari, ci si diverte molto!
D: Ci sono state collaborazioni nella stesura del materiale e nella registrazione dello stesso?
Guarda, è già difficile coordinarci tra di noi che siamo in quattro, figurati se arrivano altri da fuori… Abbiamo solo chiamato un amico per una sovraincisione di sax nell’ultimo brano del disco: ci ha impiegato 5 minuti!. Per le registrazioni, ci piace avere pieno controllo dei microfoni e degli strumenti. Il nostro chitarrista Steve ha gestito per anni uno studio di registrazione (il Malibù) e Dario, oltre che a suonare la batteria, è fonico, quindi ci siamo sbizzarriti a provare varie forme di ripresa.
D: Siete dei ragazzi impegnati, avete delle attivita’ parallele a quelle dei Gerson, non fate i timidi e scoprite le vostre carte…
Non siamo adolescenti alla scoperta del mondo. Abbiamo già vissuto almeno due significativi mutamenti della scena musicale alternativa. E’ normale che, per andare avanti e cercare nuovi stimoli, ci si imbatte in situazioni che, se ci credi, ti coinvolgono sempre di più. Steve ha gestito il Malibù studio per anni e credo che ne abbia visti di tutti i colori, Dario, che con il suo primo gruppo (Butthole Noise) suonava con Steve e poi 7 anni con i Crummy Stuff, è in ballo da ormai 15 anni e da cinque gestisce una label (ndr: Tre Accordi Rec.). Paolo suonava nei Ragadi, poi con i Crooks, Rafael addirittura arriva dal Brasile ed è qui da tre anni con un permesso di soggiorno. Non c’è un traguardo da tagliare, in questo campo ci sono infinite vie trasversali e sempre qualcosa di nuovo da imparare.
D: Nonostante abbiate anche una etichetta avete scelto di fare questo nuovo CD con la Tube Rec … come mai questa scelta e quali sono le prerogative d’attesa da un lavoro con una label indipendente come è la Tube Rec.
(Dario) Beh, la Tre Accordi non è dei Gerson, anche se ne faccio parte. Se suoni, non puoi fare il “manager” di te stesso e se c’è una cosa che odio è pensare alla promozione, a chi devo telefonare, a chi devo spedire le copie omaggio quando sono a montare la batteria o a godermi la serata. Lasciamo che ognuno faccia il suo: il distributore che distribuisca, l’etichetta che produca, la band che suoni. Basta con il “gruppo-azienda”, è un percorso perdente. Ho consigliato io stesso la Tube ai Gerson, perché ben si poteva legare con le nostre caratteristiche: punk melodico, cantato in italiano. E, infatti, l’intesa c’è stata e in maniera ottimale. Con i ragazzi della Tube ci telefoniamo una media di cinque volte al giorno per aggiornarci sul da farsi e questo credo sia la cosa più fondamentale del rapporto tra band-produttore. L’etichetta si sbatte se ha lo stesso riscontro dalla band che ha prodotto.
D: Ma per curiosita’, cosa significa Gerson? Ammesso che ci sia un significato…
Gerson è uno dei nomi più diffuso al mondo. C’è piaciuta l’idea di poterci identificare nella vita comune di chiunque senza credere di essere meglio o peggio.
D: Ora siete in partenza per un pò di date promozionali … dateci qualche informazione.
Dobbiamo ringraziare Dario della Tube che si sta sbattendo non poco per trovarci le date, anche se non mancano quelli che ci chiamano spontaneamente. Le date si possono leggere sul nostro sito o sul sito della Tube. Abbiamo appena suonato a Berlino al Punkitalia 2005 ed è stata un’esperienza irripetibile. Abbiamo suonato al MEI nel Tube Festival per la presentazione del disco e abbiamo già molte date per l’anno nuovo.
D: Ora lascio a voi lo spazio in modo che chi legge potra’ decretare con il pollice… non siamo nell’antica roma ma da allora questa tradizione è ancora rimasta immutata… a voi la parola.
Non crediamo in nessuna scena, c’è troppa ipocrisia, anche se ci sono band che ci piacciono molto. In questo periodo non ci sono molti titoli in uscita: se siete titubanti comprate IL MIRACOLO, è un lavoro originale che si stacca da tutto lo stereotipo che c’è in giro. Stanno manipolando tutto, ciò che vediamo in tv, come mangiamo, cosa vestiamo. Il MIRACOLO vi darà la bastonata per farvi svegliare da tutto questo…
D: Lasciateci una traccia in modo che i Kids possano rintracciarvi in qualche parte del web
Salutiamo tutta la gente che finora ci ha visto dal vivo (e che ci rivedrà), ringraziamo la Tube records per l’opportunità che ci ha dato e per tutto il lavoro che sta facendo e ringraziamo tutto lo staff di Punkadeka.
Visitate:www.gerson.it ewww.tuberecords.it