I Garrison, sono tornati per la seconda volta in Italia e noi di Punkadeka abbiamo approfittato dell’occasione per scambiare quattro chiacchiere con questo gruppo di Boston che viene acclamato dalla critica mondiale per la sua musica energica ma allo stesso tempo passionale e melodica che mette d’accordo i fans di band come Fugazi e Hot Water Music.Ecco quindi cosa ne è venuto fuori da questa simpatica chiacchierata informale con Joseph Grillo (Voce) e Ed McNamara (chitarra)…
Primadi iniziare fatemi una breveintroduzione sulla vostra band perfarvi conoscere meglio al pubblicoItaliano..
G:Beh innanzitutto ci siamo formatinell’estate del ’98, agliinizi eravamo solo dei sempliciamici che volevano fare un po’di musica poi invece abbiamo vistoche forse un po’ di talento celo avevamo e la risposta delpubblico era sempre più positivacosì abbiamo iniziato a credercidavvero nel progetto “Garrison”.Siamo sotto contratto con laRevelation Records , il nostroultimo album si chiama “Be aCriminal“ e ne siamo moltoorgogliosi personalmente.
…parlando della vostra musica comela definireste?
A:Solitamente quando mi pongonoquesta domande io rispondo chefacciamo loud rock e che siamo duechitarre, una batteria che cercano di fare dellabuona musica ispirandosi all’emo, indie, al rock senza forzaturedi sorta ma facendo solo ciò checi và e ci piace.
Solitamenteda cosa traete ispirazione nelloscrivere i testi delle vostrecanzoni? Sentendo i vostri cd sicapisce subito che sono testiimpegnati e che si discostano digran lunga dalla tradizione“birra e divertimento” …
J: Solitamente siamo io (JosephGrillo) e Ed che scriviamo itesti. Diamo molta importanza aitesti perché per noi sono piùimportanti del sound perché pensoche una band per essere completadeve soprattutto avere un propriomessaggio da proporre perché sennòla sua musica alla fine sarà finea se stessa. Poi noi abbiamopassato tanto tempo prima didiventare artisti a sentire robad’altri quindi abbiamosviluppato un orecchio criticomolto valido e prima di comporreuna canzone ci mettiamo nei pannidell’ascoltatore e di quello chepotrebbe volere da noi. I temi chetrattiamo vanno dai problemiesistenziali alla droga, dallavoglia di fuggire alla criminalitàamericana, insomma un po’ tuttoquello che ci colpisce.
E:Una mano importante nello scriveredi testi del nostro ultimo albumpoi è stato il viaggiare tantoper il mondo e vedere realtàdiverse e sconosciute per noi eche quindi ci hanno arricchitomoltissimo a livello personale etutto questo abbiamo cercato ditrasmetterlo nelle nostre canzoni.La differenza tra “A mile incold water” e l’ultimo albumè soprattutto la nostra maggioresperienza musicale e l’averpotuto confrontarci con gente estili diversi.
Nonè la prima volta che suonate inItalia , come considerate ilpubblico italiano?
G:Questa è la nostra seconda voltaqui da voi in Italia, siamo giàvenuti due anni fa portati dainostri amici della HellfirePromotions e quindi con l’uscitadel nuovo album abbiamo deciso ditornare subito a goderci un po’la vostra bella terra . Oltre albuon vino e alla buona pizza poiqui troviamo sempre della gentestupenda. Ricordo ancora ilconcerto fatto a Firenze con unarena abbastanza piena che si ègoduta il concerto, cantando edivertendosi con noi, quello èstato sinceramente forse uno deipiù bei concerti che hofatto.E’ bello vedere che anchequando vai all’estero riscontriuna risposta cosi positiva nelpubblico
Adessotante major americane stannomettendo sotto contratto gruppiemo o indie come voi e stannoampliando il loro orizzontemusicale voi pensate di continuareancora con la Revelation Recordsche è indipendente oppure di fareil grande salto?
E: Che domande abbiamo già firmatoun contratto plurimiliardario conla Virgin!! (con tono scherzoso)Più soldi, più donne, piùdroga, cosa si potrebbe chiederedi più dalla vita non credi?Comunque a parte gli scherzi nonso sinceramente cosa dirti. Nédobbiamo ancora parlare tra dinoi, qualche contatto con qualchegrande etichetta c’è stato peròinnanzitutto noi non vogliamodiventare soltanto un prodotto dimercato ma vogliono essereconsiderati prima come uomini, poicome artisti e poi in ultimoarrivano le logiche di mercato. Setrovassimo un’etichetta che cioffre tutto questo, noi volentierifaremmo questo importante passo,però vogliamo prima dellegaranzie a livello di indipendenzaassoluta nello scrivere musica etesti.
J:Io sono spaventato di venireconsiderato solo un prodotto dimercato e cosi di perdere ilcontatto con il pubblico. A mepiace che dopo un concerto un ragazzo viene eti dice “… bravo Josephquesta sera mi sei piaciuto, losai che quella canzone mi ricordaun avvenimento della mia vita ”oppure “… complimentibeviamoci una birra insieme…”non so se comprendi questa cosa.Poi già quando ci hanno portatoda firmare il contratto per laRevelations che era di 26 paginein cui non era menzionato in alcunluogo l’aspetto musicale masolamente l’aspetto economico cisiamo spaventati e percomprenderlo tutto abbiamo dovutochiedere l’aiuto di unavvocato!!! (ride)
Misembra di capire che voi quindirifiutate le logiche di mercato eche siete ancora una delle pocheband che professa il “Do ityourself” o sbaglio?
E:Non è giusto dire che siamocontrari alle logiche di mercatoperò ci teniamo a decidereesclusivamente noi sulla nostramusica e sui nostri prodotti senzache un manager che assolutamentenon capisce nulla di musica vienee critica ciò che facciamosoltanto perché non rientriamo inciò che vorrebbe . Vedi già ilfare le interviste, il convinceregente a comprare il proprio cddavanti allo stando delMerchandising rientra in unalogica di mercato.
J:Ad esempio noi non siamo come queigruppi ottusi che si pongonocompletamente contro le emittentimusicali come Mtv , ade esempio il15 marzo saremo ospiti a MTVSupersonic a Milano. Sono moltocontento di andare su Mtv perchécosi molta più gente puòavvicinarsi alla nostra musica …poi ho origini Calabresi quindi lafelicità mia personale e quelladei miei familiari è doppia.Infatti ho già chiamato tutti iparenti per dirgli “… heylo sapete che vado su Mtv e mivedrete in Tv da voi in Italia…”.Gli obbligherò a rimanereincollati allo schermo Tv pervedersi tutto il programma!!!
E:Comunque noi sinceramente nonguardiamo Mtv e non sappiamo cosasinceramente trasmettano però tiassicuro che non diventeremo maiuna Boy-Band alla N’Sync!!(risate generali)
Voiche siete americani come avetevissuto le tragedie accadute ilfatidico per la storia 11settembre?
E:La nostra vita è cambiatatantissimo , non quanto a livellodi abitudini ma quanto a livello di comunicazionetra le persone. Ci si guarda tutticon sospetto e diffidenza e non èbello questo. Mi mancasinceramente quel clima difamiliarità che respiravo quandocamminavo tra le strade della miacittà. Penso che questo fatto peròsia successo in India , in Cina ,in Australia e anche qui da voi inItalia.
J:Quella tragedia oltre a ciò, hafatto nascere movimenti chesinceramente a me fanno paura. Ilrisveglio del nazionalismo , nonquanto amore per la propriapatria, ma odio per gli altri epenso che questo sarà un grossoproblema per il prossimo futuro .
Nonso se avete sentito qualcosa loscorso luglio sui tragiciavvenimenti accaduti durante il G8in Italia a Genova, un ragazzoromano Carlo Giuliani è statoucciso durante le manifestazionimentre manifestava , come viponete di fronte al movimento NoGlobal e tutto ciò che locompone?
J:Certo!! Abbiamo seguito tuttoonline grazie a IndyMedia, ilnetwork di informazioneindipendente che senza ricevereaiuti economici da gruppi dipotere offre un’informazioneseria e non di parte, fornendo lenotizie cosi come sono senzamanipolazioni giornalistiche.
E:Penso che in ogni paese in cuimuore un ragazzo in questa manieraalle spalle vi è uno stato chemilitarmente lo gestisce perchéè impossibilie che ci tolganoanche il diritto a dissentiredalle loro idee e ci mettano atacere a colpi di pistola!!
J:Io non sono uno di quelli chepensa che manifestando una voltal’anno all’occasione di questigrandi incontri si cambi cosi ilmondo, ma come il loro è solo unincontro simbolico per dare segnodella propria potenza cosi anchele nostre manifestazioni hanno uncarattere simbolico. Peròl’impegno a livello sociale dichiunque creda in un mondomigliore deve andare oltre allasemplice manifestazione ma devecontinuare concretamente sempreanche all’ombra dei riflettori.