GARRETTI

I Garretti sono la band di punta della famiglia NoReason, lo scorso settembre è uscito per NoReason Records e AntStreet Records il loro primo full-lenght intitolato “Prima che si spenga la luce” …una miscela di di rock, posthardcore e punk-rock… eccoli a presentarcelo!

 

Prima intervista su Punkadeka… iniziamo con le presentazioni… chi sono i Garretti?

 Per noi poter trovare dello spazio su Punkadeka ci riempe di orgoglio! È la webzine che ci tiene compagnia da più tempo. I Garretti sono 5 ragazzi di Venezia insieme dal 2002, siamo Lucio al basso, Claudio alla batteria, Adriano alla voce, Gino e Marco alle chitarre.

 

Voglio togliermi subito una curiosità: Il nome Garretti da dove proviene?

Il nome Garretti non ha molto senso, però si ricorda facilmente e credo sia abbastanza originale. È nato per scherzo ascoltando le lezioni di un professore durante le ore passate a scuola. Abbiamo iniziato con questo nome senza pensarci troppo e negli anni ci siamo affezionati. Abbiamo anche qualche volta pensato a qualche altro nome, ma è stato impossibile.

 

 Nonostante sia appena uscito il vostro primo cd ufficiale, è da diverso tempo che collaborate  con la No Reason records.. com’è lavorare con loro?

È fantastico. Sembra da risposta già sentita, ma è proprio così. Iniziare a collaborare con persone come loro ti fa capire quanto sia importante la passione aldilà di tornaconti o mode. Ci siamo trovati a iniziare insieme questo percorso e credo che questa cosa sia molto utile per entrambi.

 

Ora fatevi un pò di promozione …presentate il cd ai lettori di Punkadeka.it ..

 Il cd è uscito da poco, però siamo già molto contenti delle reazioni che sta suscitando. In particolare ci fa molto piacere che per molti la scelta di cantare in italiano sia un punto a nostro favore e non viceversa. Il disco unisce sonorità rock e punk rock a melodie e testi in italiano comunque capaci di essere espressione di un idea o di una emozione.

 

Riuscite a catalogare il vostro sound in un genere musicale? ..Quale?

 Credo che il nostro modo di fare musica si collochi a metà strada tra il rock, la melodia e qualcosa di un po’ più aggressivo, ma da un certo punto in avanti nella stesura dei brani abbiamo smesso di inseguire dei modelli. Non so se questo conferisca maggiore originalità alla nostra musica, ma certamente ci da più libertà dal punto di vista compositivo.

 

Quali sono le vostre infuenze musicali… cosa ascoltate?

 Molto del mio modo di vedere la musica viene da band come Boysetsfire e Thursday, soprattutto nel lato più morbido e melodico di questi gruppi. Per quanto riguarda invece ascolti più recenti, l’ultimo dei The Death of Anna Karina sta riempiendo le ore passate in furgone.

 

Dove traete ispirazione per i vostri testi?

 I testi di “Prima che si spenga la luce” sono stati pensati in periodi diversi ma sono legati tra loro da una stessa idea, riassunta dal titolo del disco. Si tratta dell’esortazione ad agire, partendo da noi stessi e dalla formazione di un atteggiamento critico, non passivo,  prima che la ragione, la “luce”, venga sopraffatta dal fondamentalismo (politico,religioso,economico) che in questo periodo in cui è sempre più facile cadere nel  “pensiero unico”, è tornato a riaffacciarsi con forza davvero inquietante.

 

 

Avete partecipato alla compilation acustica di prossima uscita per la No Reason Records.. come è stato interpretare un pezzo acustico… quali sono le vostre impressioni?

Cosa ne pensate di questo progetto?

 Alcuni gruppi sono riusciti a scrivere e incidere un pezzo acustico per l’occasione, cosa che ci sarebbe piaciuta fare anche a noi. Purtroppo per questioni di tempo ci siamo accontentati di rivedere un pezzo del disco in chiave acustica. Suonare in acustico richiede molta più capacità sia compositiva che tecnica, non è facile fare bei pezzi senza risultare banali e soprattutto noiosi. La compilation è un bel progetto, chiaramente coesistono episodi più riusciti di altri, però permette di capire i gruppi e le loro idee, mette più a nudo l’approccio globale alla musica.

 

Tralasciando la parola “Emo” … ultimamente c’è una tendenza ad accostare temi malinconici al punk… pensate possa essere un’evoluzione del Punkrock o sono stili completamente differenti?

 Credo che a parte qualche ibrido più recente che personalmente mi lascia perplesso, l’approccio melodico al punk venga da lontano. Molte delle cose uscite ultimamente a cui fai riferimento non credo però abbiano molto a che fare con il punkrock,  più nelle intenzioni e nell’attitudine che musicalmente, ma non necessariamente questa è una cosa negativa!

 

 Spazio libero.. dite quello che volete..

Grazie a Punkadeka perlo spazio. Un saluto a tutti i lettori! Supportate i gruppi e le etichette italiane, ce n’è bisogno!!

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