I Gaia Corporation sono la seconda uscita Wynona di questo mese. La band nasce come side-project ed è composta da Vinx e Brian dei “Vanilla Sky”, Leo dei 9MM, Paolo dei Face The Fact e Kikko degli ex-Remove alla voce. Questo ep contiene solo 5 tracce che sono più che sufficienti per farsi un giudizio sulla band più che negativo.
Sostanzialmente più che una “all-star band” possiamo considerare i Gaia Corporation una vera e propria “Cover-Band”. Mi spiego meglio. La band propone pezzi propri (eccetto “Wonderwall” di cui parlerò tra poco) ma lo fa con una originalità prossima allo zero (tranne che per l’utilizzo di tastiere e synth, unico punto di forza dell’album).
Ad un intro completamente strumentale “The day mother heart quit living” segue “The deadline” che sembra essere una canzone dei Thrice mentre “Pitchblack” e “One of a kind” sembrano la bella copia dei Funeral Friend (parlare di brutta copia in questo caso sarebbe quantomeno ingeneroso, visto che è difficile essere peggio dei Funeral For A Friend). Riconosco però ai Gaia Corporation grandi qualità come suonatori (N.B.: i musicisti suscitano emozioni, i suonatori creano suoni)
Ma ora parliamo di “Wonderwall”. Appena la ho sentita ho avuto un sussulto e la mia bocca ha proferito (in)volontariamente le seguenti parole “Ma p***!!!”. Premesso che sono stato un grandissimo fan degli Oasis dell’epoca d’oro (per intenderci quella di “Definitely Maybe” e “What’s the story morning Glory e non di quella band comica che è oggi) sentire profanata una canzone tra le più belle della storia musica mi ha generato una rabbia incredibile. Voglio dire, anche i No Use For A Name sono andati a coverizzare una canzone storica come “Redemption Song” ma la hanno trasformato in una ottima canzone piena di potenza in cui riviveva lo spirito di chi la aveva scritta. Questa “Wonderwall” invece è solamente un’accozzaglia di urla sconnesse tra loro. Se Uliveto stimola la diuresi, la “Wonderwall” dei Gaia Corporation combatte la stichezza…beh,almeno serve a qualcosa.
Un album che nasce sulla scia delle mode contemporanee ma che ha veramente poco da dire. In fondo anche la Wynona ogni tanto può sbagliare un colpo, o no?!
Voto: 4 + (Una domanda sorge spontanea: ma c’e ne era proprio bisogno?! Un album tutto fumo e niente arrosto)