Funny best story of Punkreas -Live Report dallo Ziggy Bar-

Con i grandi eventi ancora del tutto fermi, in questa strana estate stiamo assistendo alla nascita e rinascita di tante piccole realtà che in diversi modi e con non poche difficoltà stan provando a riportare la musica nelle nostre città.

Dal Blackstar di Ferrara che ha ospitato ad esempio la primissima data post lockdown dei Viboras al Cinetico di Cervia costretto a rallentare la propria attività per nuovi mille vincoli. Dal Sidro Club di Savignano al Rock in Park che ha cambiato location trasformandosi in Rock in Molo a Cesenatico. Senza poi dimenticare l’Hana-Bi o il Mosquito sulle spiagge di Marina di Ravenna, oppure la Grotta Rossa a Rimini pronta a riaccendere i volumi e lo Ziggy Bar di Russi che sta diventando un vero e proprio crocevia della musica punk rock nella Romagna post lockdown. Dopo aver ospitato infatti, i Viboras a fine giugno e gli Statuto a metà Luglio, nella piccola location di Russi è stato il turno dei Punkreas.

Con i ragazzi di Parabiago è oramai consuetudine vedersi almeno una o due volte l’anno. Ed essendo sfumata la data di fine Marzo prevista al Vidia, era più che mai doveroso recuperare quanto prima, anche perché parliamo di un tour che festeggia i 30 anni di attività.

E quasi il tramonto, quando lasciandoci alle spalle il mare e gli aperitivi, ci spingiamo verso l’entroterra del Ravennate. Il viaggio dura giusto il tempo di una birretta, ed eccoci giunti nel piccolo parcheggio dall’asfalto rovente di fine Luglio. Due passi, e ad accoglierci, manco a farlo apposta troviamo subito l’abbraccio immenso di Paletta e il sorriso caloroso di Cippa e Noise intenti a gustare le buone specialità romagnole. Si respira già aria di festa, si tasta nuovamente con mano quell’atmosfera che una diretta su computer non potrà mai darti. Ed è solo l’inizio… Lasciamo i ragazzi tranquilli alla loro pausa, e ci spostiamo nella zona del concerto dove Gento (voce dei Drive me dead) sta apportando gli ultimi dettagli per il suo primo show con il nuovo progetto: “Tizio” (Trio rock dalle influenze anni 80 e un forte gioco delle tastiere e degli effetti elettronici).

Ziggy fa gli onori di casa indicandoci i posti designati, e nel mentre i miei compagni si spostano a cercar da bere io mi perdo tra un saluto e una chiacchiera con i tanti amici molti dei quali non vedo dal polverone del Bay Fest. Tra un commento e una battuta, i racconti del lockdown e di un’estate anomala è davvero un piacere ritrovarsi e riapprocciarsi alla nostra chiamiamola normalità.

I “Tizio” intanto hanno già sparato 3 delle loro cartucce incuriosendo il pubblico con un sound che come dicevo ci riporta alla fine degli anni 80 e quella prima metà degli anni 90, muovendosi tra il rock, l’elettronica e il pop, ma con una immancabile vena punk. Il singolo “Coglione” (di cui poco dopo ne riceverò una copia su cd come si faceva un tempo), ti entra subito in testa e ti ci resta mentre continui a canticchiarla in loop anche se non conosci ancora bene le parole. Gento si lascia andare a qualche pezzo in solo acustico con una piccola parentesi per ricordare la recente scomparsa di Titta delle Fecce Tricolori e una coinvolgente cover di “Bandiera Gialla”, prima di chiudere, accompagnato nuovamente da Guido alla batteria e Alessio alla tastiera, con il nuovissimo pezzo “Tiro Madonne”.

Il piccolo rettangolo di verde su cui si affaccia il palchetto, e dietro cui si nasconde l’insegna dello Ziggy Bar è ormai davvero ben gremito, non ci sono posti a sedere, e c’è chi addirittura sembra essersi portato la sedia da casa, mentre in fondo sono in tanti a restare in piedi sotto il porticato. E un’atmosfera quasi irreale se pensi che da li a pochi minuti seguirà un concerto dei Punkreas. Ma quest’estate va così. Finita la mia pizza, mentre bevo un ultimo sorso di birra, Noise si affaccia sullo stage a presentare questo nuovo format. Un’ultima accordatura alla chitarra acustica, qualche battuta e qualche frecciatina volano dal retro del palco dove Cippa e Paletta sono pronti a fare il loro ingresso. No, non ci sono luci che si abbassano, non c’è l’effetto fumo che si alza sul palco e non c’è la classica intro pronta a farti volare questa volta. C’è un ingresso molto soft, con i due co-fondatori che entrano in punta di piedi quasi a non voler rompere l’atmosfera che si è creata. Un inizio quasi timido, ma con quei tre sul palco è solo questione di pochi minuti: tra uno sketch, un’imitazione e un racconto che introduce di volta in volta alle canzoni più conosciute dal pubblico, lo show cabaret ideato vola via come se fosse ormai ben consolidato da sempre. Forse perché in realtà stan facendo quello che da sempre fan in ogni post concerto, scherzando e ridendo con il pubblico, senza mai forzare nulla, con l’immancabile semplicità che li contraddistingue.

L’inizio quasi serio che ripercorre la storia dei Punkreas, lascia in realtà ben presto spazio agli episodi più divertenti e irriverenti di cui si sono resi protagonisti i tre in questi trent’anni. Storie in grado di catturare l’attenzione del pubblico come solo Papà Castoro sapeva fare con Caline, Grignotte e Benjamin. E ora potrei mettermi qui e raccontarvi un po’ nel dettaglio le diverse storie, elencarvi quali canzoni abbiano suonato o cosa sia successo quel giorno in cui Paletta e Cippa han incrociato i manubri delle loro bici… Potrei raccontarvi su quanto sia durato il loro primissimo concerto, o su come si sia presentato Noise alle prime prove. Oppure potrei dirvi di più su quel volo per Cagliari o forse era per Firenze…Ma avrebbe senso che a farlo sia io? Direi proprio di no. Preferisco lasciarvi con quel pizzico di curiosità, perché dopotutto a fine agosto il tour “Funny the best story of Punkreas” ripartirà da Torino con tante nuove date. Scoprirete in quell’occasione e in quelle che seguiranno, cosa sia successo ad esempio nel live al Mamamia di Senigallia o in quel di Padova, e lo scoprirete direttamente dalle parole di Cippa, Paletta e Noise. Sicuramente vi divertirete come tutti i presenti di queste prime date. Quindi tenete d’occhio le news che arriveranno, altrimenti vi toccherà attendere l’autobiografia per i 40 anni… ma per quella vi toccherà attendere altri 10 anni.

Per quel che io posso raccontarvi, lo show in grado di miscelare racconti e musica è stato davvero fantastico.

Lo star seduti ti permette di ascoltare in modo differente i singoli pezzi, valorizzandone ancor di più i testi e permettendoti di apprezzarne in modo diverso le sfumature delle note e degli arrangiamenti.

Un’oretta e mezza circa, chiusa sulle immancabili note dei due grandi classici “Canapa” e “Aca Toro” che come tutti gli altri pezzi eseguiti sono stati completamente rivisitati in versione acustica con tanto di nuove sperimentazioni, o come ben precisato da Paletta “rivisitate in maniera non scontata”. E vi dico, che non mi dispiacerebbe affatto se ne uscisse un album alla fine del tour.

I tre Punkreas ci salutano qui, e se per alcuni l’appuntamento è al giorno dopo sempre allo Ziggy Bar, per noi è già tempo di rientrare. Un veloce saluto, un salto al merch per un ricordo della serata e appuntamento allo per noi appuntamento allo Ziggy Bar per il 15 Agosto con una data super punk rock che vedrà ospiti ben poco di meno che Olly Riva degli Shandon, Il Danno (Aka Dany ex Pornoriviste), Andrea Rock e i Drive me Dead.

Una scena che quindi nonostante tutto, in attesa di ritornare a pogare e saltare come era solita fare, si adatta si trasforma, ma che di certo non morirà!  Stay Punk, Stay Rock!

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