From the pit: momenti salienti dal Venezia Hardcore Fest 2024

Il 24 e 25 maggio 2024, il Venezia Hardcore ha avuto luogo nella storica location del Rivolta a Marghera (VE), riunendo moshers da tutta Italia, se non dal mondo. Il festival, noto per le line-up sempre impeccabili e la vivace comunità, non ha deluso.

Al centro sociale Rivolta (ex magazzino di spezie), l’atmosfera è stata elettrica fin dal momento in cui i fan sono arrivati. Il luogo, noto per i suoi ampi spazi sia all’aperto che coperti, ha fornito lo sfondo perfetto per i suoni grezzi e potenti della musica punk hardcore.

La line-up prevedeva un mix impressionante di band affermate e artisti emergenti. Headliner come Infest e Tons hanno offerto performance indimenticabili, mentre artisti più recenti come Instructor e Infall hanno dimostrato che la scena punk hardcore è viva e vegeta.

Il primo giorno Blowfuse, Grade2 e Bologna Violenta facevano da padroni al palco principale. Sebbene il festival si basi soprattutto sul punk hardcore, queste 3 band sono un bell’esempio di come tutta la sottocultura underground fosse presente a Marghera. Gli spagnoli hanno fatto un set energico, completo di dive e crowd surfing da parte del frontman; gli inglesi con il loro streetpunk non hanno deluso le attese e hanno replicato alla grande le performance dei giorni precedenti nel nord Italia. Il progetto di Nicola Manzan invece si è esibito con la classica coreografia visiva che passava sul retro e contestualizzava meglio i brani suonati con chitarra elettrica, batteria e l’ausilio di un pc.

Il sabato invece, iniziando presto, i ritmi erano più serrati. Menzioni speciali:

I Rescue Cat hanno aperto le danze e ci sono riusciti nel migliore dei modi: two-step dance e cover degli Have Heart per mettere subito in chiaro le cose. Questi ragazzi da Milano si stanno guadagnando punti su punti, live dopo live…

The Devils, che non conoscevamo, si sono rivelati una bella scoperta: duo chitarra-batteria rock’n’roll (con tanto di vestiti in lattice) che ha scatenato un bel casino old-style sotto palco!

I Radura erano forse gli artisti più “estranei” al festival, per le loro influenze emo e indie… direi che questo non è stato affatto un problema! Invasione di palco e sing along a non finire hanno tenuto alta l’intensità della serata.

I Riviera presentavano invece il nuovo album Sempre. Nel corso degli anni li abbiamo visti parecchie volte e siamo contenti di poter dire che la sensazione è sempre come la prima volta: impossibile non restare (emotivamente e fisicamente) coinvolti.

Chiudono in bellezza i La Crisi. Che dire. Una delle reunion più attese di quest’anno. A discapito del periodo di inattività, li abbiamo trovati molto in forma. La performance vocale di Mayo sempre a livello altissimo (forse addirittura più degli ultimi live pre-covid), e il resto della band (Dario-Lele-Moreno) a supporto in modo perfetto. Chiudono l’encore con Climamorfosi dei Sottopressione e Star Warz. Ci siete mancati davvero tanto….

Oltre alla musica, il festival ha offerto una serie di attività e attrazioni. I fan potevano curiosare tra il merchandising delle varie band, degli sponsor e addirittura giocare a videogiochi picchiaduro indipendenti. L’half-pipe era presente anche quest’anno e gli skater hanno dato spettacolo come sempre. Il senso di comunità era palpabile, con i fan che si univano per il loro comune amore per il punk hardcore.

Il Venezia Hardcore era più di un semplice festival musicale; è stato un raduno di una comunità appassionata. Dalle performance indimenticabili alla fratellanza tra i fan, è stata una celebrazione di tutto ciò che rende speciale la musica punk hardcore. Al termine del festival, i partecipanti se ne sono andati con il ricordo di un fine settimana incredibile e un rinnovato amore per il genere.

Scritto da: Maurizio Motta e Sofia Cookie

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