A cosa pensate quando sentite “Flaco”? Beh, la risposta è quasi ovvia. Ora aggiungete un’altra parola, “Punx”, e il gioco è fatto. Ladies and gentlemen, ecco a voi il progetto musicale “solista” di Flaco, membro fondatore, chitarrista e produttore instancabile (e geniale) dei testi dei Punkreas.
Già il nome, Flaco Punx, promette bene. Molto bene. Ma noi non ci siamo fermati alle apparenze e siamo andati in profondità, ascoltandoci tutto d’un fiato il suo album di esordio, Coleotteri, al quale hanno collaborato Mattia Foglia (già Bedford e Golia) al basso, Dario Magri (già Yokoano e S.H.O.) alla batteria e Carlo Ferrè (già negli N2rage con Mastino) alla voce. Nonostante la presenza di sonorità a noi ben note, il disco vira verso l’energia del power pop e ti cattura già dalla prima traccia. Ma oltre alla musica, quello che stupisce (potevamo darlo quasi per scontato!) sono i testi, che con tematiche mai banali – come da tradizione – ci sbattono in faccia la dura realtà del presente, tra terrorismo e complotti internazionali, guerre pseudo-sante e sconvolgimenti geopolitici, fino all’impotenza e alla sottomissione dell’uomo di fronte al “progresso” scientifico.
Tutto però viene raccontato con una freschezza quasi autorale, che non fa che confermare le capacità di scrittura e l’attitudine critica di Flaco, in totale empatia con tutti quelli che, come lui, non si vogliono fermare all’informazione manipolata dei media e ai luoghi comuni. Volete di più? Andatevi a vedere i due video che hanno anticipato l’uscita del disco: Gorky, collage di fotogrammi della società degli ultimi decenni dello scorso millennio, e Bubblegum, video di animazione che dà una lettura “leggera” della minaccia della manipolazione genetica sul genere umano. Ecco cos’è Coleotteri: “un’esplosione disordinata di vitalità”. Garantisce Flaco.