È uscito ad inizio luglio l’ultimo lavoro degli FFD, l’ho ascoltato parecchio prima di scrivere qualcosa, perché gli FFD li amo da tanto e non volevo scrivere una recensione dettata dalla stima e dal rispetto che ho per la band, volevo essere sicuro che il disco mi piacesse davvero e posso dire in tutta sincerità che siamo di fronte ad un gran bel disco, suonato bene e con la stessa foga che per anni ha accompagnato la band parmense. Sono 10 anni ormai che è uscito quel piccolo capolavoro intitolato “Antifa Riot” e sto disco lo aspettavamo in tanti, e al di la dei numerosi cambi di formazione per Mono e soci sembra passata mezz’ora dal 1992, perché la grinta e l’energia che sento scorrere in sto disco è molto potente, sento fluire rabbia e bile a fiumi, tantissimo senso di appartenenza alla classe meticcia, parecchi pugni chiusi e persino l’amore, ma sento anche tanta voglia di spassarsela e di fare mille giri per i bar in Lambretta, insomma un disco in pieno ed inconfondibile stile FFD; da “Hasta la Baldoria” passando per “Kuore Ribelle” fino a questo “Revolutionary Boy” ho sempre trovato i loro pezzi estremamente sinceri e genuini, spassosi e squassosi, intelligenti e interessanti, a partire dalla title track, bellissima e scelta anche come singolo, trovo tutti i pezzi nuovi piacevoli da ascoltare, semplici quanto efficaci nello spiegare dei concetti e prese di posizione forti, che la band non ha paura di nascondere, e che negli anni hanno formato quello che ad oggi è uno dei riferimenti della scena combattente italiana. Belli i richiami ai Rancid ed ai Maytals e sicuramente mi sfugge dove ho sentito quel coro in “domenica in squasso”, per quanto mi riguarda è un buon lavoro fatto col cuore, ma parlando degli FFD diciamo che non avevo dubbi, con dei bei cori e l’azzeccata cover degli Impossibili, oltre alle versioni “2022” di un paio di pezzi bomba di 20 anni fa.
Leggendo vi chiederete se so che il Mono non c’è più, certo che lo so, ma non volevo scrivere, e soprattutto lui non avrebbe voluto leggere una recensione strappalacrime forzata dall’emotività, ho scritto quello che penso di questo disco come se il Mono fosse ancora qui, e adesso posso liberamente dire quanto cazzo mi manca, e quanto sarebbe stato bello cantare queste canzoni sotto al palco con lui.
Prodotto da KOB Records, registrato nella sala prove/studio degli FFD a Baganzola, batterie registrate nello studio di Helder Stefanini, mixato e masterizzato da Maurizio Baggio presso la Distilleria di Bassano del Grappa, foto di copertina di Fulvio “Devil” Pinto, foto band di Monica Lasagni.
tracklist:
01. revolutionary boy
02. non concedo pietà (feat. il Gigio)
03. salvinista
04. drogato di te (feat. Seby – Derozer)
05. you’re shit (and you know you are)
06. la lotta ai tempi della scuola
07. carry on every night (feat. LucaIntegrity)
08. boot boys (versione 2022 – presa dallo split coi Rotten Boi!s del 1998)
09. da che parte stai (versione 2022 – presa da “Let’s all united” del 2000)
10. domenica in squasso
11. cani blu (cover de Gli Impossibili)
12. scooter party (feat. Alieno & The Souls)