Festardor e Veranillo Festival (11 – 13 ottobre 2018)

Parto con la cosa normalmente più scontata, ma che in questo periodo così difficile non lo è per niente. Il solo fatto di riuscire a partire e prendermi tre giorni per me e per quello che più amo fare: concerti, Amici e viaggiare mi riempie il cuore di gioia.  Giovedì, 11 ottobre 2018 parto circa alle 5.30 di mattina insieme al mio super Amico Lukas per raggiungere l’Aeroporto Bologna. Ultima chiamata alla clinica dove è ricoverato mio padre e la più o meno certezza che si può partire (tutt’altro che facile).

Volo di due ore a Valencia (partito tra cazzi e mazzi vari con una mezz’oretta di ritardo, ma va bene), classico giro in centro con una bella mangiata e già il solo fatto di essere finalmente riuscito a tornare in questa splendida zona mi fa bene. Dopo circa 50 minuti in metro e 15 minuti di camminata per raggiungere il nostro hotel, Lasciamo giù le cose e poi 15 minuti di autobus e altri 10 a piedi per raggiungere il festival Festardor a La Pobla de Vallbona, a circa 20 minuti di macchina da Valencia.

Ancora prima di ritirare i nostri braccialetti ho il grande piacere di rivedere gente che in questo momento duro è importantissima per me. Ritiriamo il braccialetto per i tre giorni del festival e ci avviamo verso i controlli di sicurezza. Particolarmente lenti e fiscali, poi arriviamo noi e ci rispediscono indietro perchè ci spiegano che oltre al braccialetto per il festival serve anche un altro braccialetto (che secondo loro controlla il numero di persone al festival…farne uno solo no, eh?), torniamo indietro perchè nessuno degli addetti alla sicurezza si degna di andare a prendere questi due maledetti braccialetti per noi e darceli. No, dobbiamo andare in direzione opposta e cavarcela con una coda di gente che vuole entrare che aumenta e aumenta. Eh vabbe, ritorno dalla tipa che ci aveva dato il primo braccialetto e sembra che non capisca il motivo perchè sia tornato fuori…Mah…Dopo un pò ci dà anche i secondi braccialetti, dobbiamo rifare la coda e passare i controlli di sicurezza. Quando entrare è un’impresa…E meno male che stavolta sono accompagnato perchè se avessi dovuto fare tutto questo da solo, in pochi minuti avrei mandato a fanculo minimo 10 persone in pochi minuti.

Ci fermiamo per mangiare e anche gente che di festival se ne fa tantissimi e che a differenza mia non ha nessun handicap fisico mi parla della pessima organizzazione. Quando poi vogliamo entrare a fare un primo giro all’interno del festival, cioè area palchi, mi rendo conto che per entrare bisogna superare un gradone di 15 centimetri (chiedete al buon Lukas che bel lavoro che è quando quello in carrozzina è un uomo di circa 90 chili…) Un percorso alternativo non esiste (rampe, ecc.) e così ogni volta dobbiamo chiedere aiuto ad almeno due persone. O mettete a disposizione un accesso senza barriere o sennò posizionate lì fissi due tizi dell’organizzazione che per tre giorni aiutano alla gente in difficoltà a entrare e uscire. Non esiste che la gente debba arrangiarsi da sola. È la prima volta dopo anni di organizzazione davvero perfetta e sempre anche genuina che vedo una roba così in terra iberica, in Italia purtroppo capita un pò più spesso…

Basta polemiche e spazio a quello per cui siamo venuti: la musica. Ci vediamo gli Atzembla, gruppo della zona Valencia che mixa musica popolare valenciana con elementi di Punk e Rock. Li avevo già visti, mi erano piaciuti e mi piacciono anche stavolta. Davvero una band che mi mette subito voglia di festa in questa meravigliosa terra.

Poi il concerto più bello della serata: i Lendakaris Muertos col loro Punk fanno letteralmente impazzire tutto il pubblico presente. Il cantante Aitor è un vero show-man e non sta fermo un attimo coinvolgendo con la sua infinita energia tutto il pubblico. Un concerto spettacolare di una band energica e composta da ottimi musicisti. Questa qualità la conferma anche il fatto che alla chitarra ci sia un certo Joxemi degli Ska-P. Concerto da 10 e lode, il resto sono parole sprecate.

Dopo tocca ai Porretas, band storica nel panorama Punk in terra iberica. Suoni pulitissimi e tutti i vecchi classici suonati alla perfezione, sempre un gran piacere vederli.

Dopo ho il piacere di fare quattro chiacchiere col grande Joxemi degli Ska-P che è sempre la solita gran persona.

Visto che subito la mattina dopo ci attende un viaggio di più di 6 ore di macchina andiamo a dormire. La mattina del 12 ottobre 2018 partiamo col primo Blablacar da Valencia e arriviamo fino a Madrid. Arriviamo in circa tre ore e mezza, cambiamo Blablacar e ci attendono altre almeno 3 ore fino a Caceres in Extremadura. Arriviamo, lasciamo le cose in Airbnb e in autobus raggiungiamo il Recinto Hipico dove si svolge il Veranillo Festival. Ritroviamo anche i Porretas cge come noi il giorno prima erano stati al Festardor. Suonano benissimo anche stavolta e si confermano una di quelle band che live mi piacciono davvero molto.

Poi pian piano arriva la fantastica crew dei Boikot. Quattro chiacchiere con tutti quanti e la conferma che ogni volta stare con loro è davvero come stare in Famiglia. Dopo vediamo un’altra Punk band storica, i Reincidentes di Sevilla. Sentire dal vivo i loro classici come “Vicio” e “Republicana” è sempre una bella cosa.

Dopo tocca ai Boikot. Lo sapete ormai che sono dichiaratamente di parte. Quindi mi limito a dire che vederli nel periodo più duro della mia vita mi ha dato una carica extra di energia e positività. Concertone della madonna e gente splendida, nulla di nuovo.

La mattina dopo partiamo presto. Primo Blablacar da Caceres a Madrid e poi il secondo da Madrid a Valencia, Andiamo al hotel in metro e poi in autobus al Festardor. Rivedo dopo tempo i Mala Reputacion, band asturiana di Rock/Punk Rock che dal vivo trasmette sempre una gran carica. Bravissimi musicisti, come sempre impeccabili. Anche i Gatillazo del mitico Evaristo col loro Punk puro non deludono proprio mai. Facciamo qualche giro per l’intero festival e torniamo dentro per il live come sempre potentissimo dei Soziedad Alkoholika. Sia chiaro, personalmente al Metal preferisco altri stili, ma live questa band spacca davvero. Chiusura di festival per noi coi Los De Marras. Band che suona praticamente in casa essendo della zona di Valencia. Pubblico davvero scatenato ed entusiasta e loro fanno un live davvero molto bello – coi classici come “A Tu Vera” ma anche pezzi più nuovi come “Poeta”. Una gran bella band che con il suo mix tra Rock e Punk è sempre una garanzia in tutti i festival dove suona.

La mattina metro fino all’Aeroporto Valencia, volo di ritorno a Bologna e ritorno in macchina verso casa. Tre giorni davvero bellissimi. In certi momenti un abbraccio di un Amico lontano e l’adrenalina di un bel concerto hanno davvero un peso molto specifico e ti ridanno energia e positività che sono fondamentali per andare avanti. GRAZIE a tutti, davvero di cuore!

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