Cercateun disco piacevole, essenziale e delicato?
Allora buttatevi alla scoperta dei FAKE PROBLEMS.
Lechitarre distorte si fanno sempre più rare. La batteria sempre più aperta edariosa.
Lemelodie sempre più festose ed ammalianti quanto le liriche…
Le origini più punk-rock pian piano si stanno dissolvendo e questi ragazzi diNaples (Stati Uniti) stanno gradualmente migrando verso nuovi lidi.
Un’evoluzionenaturale che già aveva dato segno di sé nel precedente “It’s great to bealive”, dove però si trovavano diversi richiami al folk-punk degli AgainstMe!
Orainvece abbiamo anche sprazzi di swing (“Soulless”) e di electro-rock(“5678”, che mi ricorda “Diamond Rings”). “ComplaintDept” sembra quasi un jingle pubblicitario con quel giro di chitarrapulito pulito.
“ADT”sa come farsi cantare all’infinito. “Just tap, tap your feet/ To your heartbeat”…
Nonsembrano porsi limiti questi ragazzi, mostrano un’ispirata spontaneitàcompositiva ed il brano “Grand Finale” è qui a mostrarcelo chiaro etondo…bastano poche cose per fare una canzone piacevole…loro sembra che leconoscano meglio degli altri…
Voto:8/10