Report EXILES di Fabio Albertin
“Torta Fritta” capeggia arrogante sulla batteria.
Con queste premesse si apre il concerto degli Exiles, storica punk band inglese sconosciuta ai più (me compreso) che, non si sa come, è in tour in Italia con tappa nella periferia sperduta di Parma. Da scaletta dovrebbero suonare per ultimi ma no, suonano per primi perché una delle band spalla non si è presentata e loro sono stanchi. Il messaggio sulla maglietta del cantante è chiaro: “Wasted Life”. Fin dall’inizio va tutto storto: impianto audio che fischia, note sbagliate, testi dimenticati. Si smonta pure il rullante che un volenteroso compagno sistema con una pinza direttamente sul palco mentre il batterista continua a suonare. Il chitarrista chiede scusa e un “Dont worry man” si alza dallo sparuto pubblico. Finisce il concerto, applausi.
“Great show” gli diciamo, ma il bassista, che indossa la maglietta del locale (Arcistella Trecasali), con la mano mima sconsolato un universale “così così”. Cheers.
Gli Exiles prendono posto in fondo alla sala e si ascoltano tutto il concerto della band spalla (gli Shonan) promossi a headliner, che non ne sbagliano mezza. Serata finita. Caffè e torta cioccolatino al banco del bar dove un grosso murales “True Punk” ci da la buonanotte.
Yes.
Questo è il punk.