Dopo l’ottimo debut-album di “Domani come è oggi” ecentinaia di date in lungo e largo per la penisola (di cui da ricordare disupporto ai Strike Anywhere e ai pop-punk heroes Teenage Bottlerocket)ritornano più carichi mai i Duracel con “La fabbrica dei mostri”. I ragazzisono cresciuti e queste tredici tracce di puro pop-punk ne sono la pienadimostrazione.
Il pezzo di apertura “Di nuovo lunedì” (disponibile nel player in fondo la pagina) è la lampantedimostrazione dell’evoluzione della band verso un sound più articolato delclassico tre-accordi e via. Dopo un intro di chitarra cambi di ritmo e velocitàla fanno da padrone per un pezzo che ti si stampa in testa sin dal primoascolto.
La medesima grinta ed energia continua per il resto deldisco e in men che non si dicono scivolano via “Daria” e la splendida“Novanta”, inno generazionale di tutti coloro che nati negli anni ’80 hannovissuto la propria adolescenza tra Holly e Benji e sono cresciuti a pane e punkrock e con nostalgia guardano sul proprio scaffale dei dischi lo storico Keerplunk(soprattutto visto che qualche disco più avanti vi è “21st Century Breakdown”).
“Canzone per la gente” e “Caramella” riprendono la scia deldiscorso aperto con “Antipatica” nel precedente disco e affondano i loro treaccordi verso tutti coloro che dietro frangette e “caramelle” anali smielatesvendono la loro passione al music business.
Come nella migliore tradizione del pop-punk il discocontinua potente con ironia, sfrontatezza e tanta sana voglia di divertirsi enon prendersi mai troppo sul serio. Una registrazione e mixaggio di altissimolivello rendono ancora più evidente la crescita, ma soprattutto maturità dellaband, e sin dal primo ascolto ti ritrovi a canticchiare i ritornelli di canzonicome “Non mi piace ballare” o “Largo tempini”.
Il disco si conclude con la splendida ironia di “Quasiidentici” dove si narra la storia della vera “Fabbrica dei mostri” del punk edell’incubo di tutti coloro che credono e vivono questa musica col cuore e nonhanno intenzione di “elemosinare sesso, soldi, fama ed alta società,”. Il discosi conclude con un motto che tutti quanti dovremmo tenere sempre a mente: “amala verità”.
“La Fabbrica dei mostri” è un ottimo concentrato delleclassiche “banalità” del pop-punk e dei sogni di una generazione come la miacresciuta con i tre accordi a manetta nel walkman e Converse ai piedi.Assolutamente nulla di nuovo troverete in questo disco che probabilmente nonsia già stato suonato, troverete “solamente” sincerità e passione condite daperfette melodie di quattro ragazzi di periferia che con il cuore non voglionosmettere di sognare e vivere la propria vita macinando chilometri con il lorofurgone. Vi pare poco di questi tempi?!
Voto: 8 + (Lunga carica ai Duracel!)
Tracklist:
01. Di Nuovo Lunedi
02. Daria
03. Novanta
04. La Fabbrica dei Mostri
05. Canzone per la gente
06. Caramella
07. Timido
08. Non siamo più amici
09. Non mi piace ballare
10. Sfaticato
11. Vieni al mare con me
12. Largo Tempini
13. Quasi Identici