Per alcuni gruppi sembra proprio che la lancetta del tempo si sia fermata al mitico anno 1977. In quell’anno un gruppo formato da capelloni con chiodo si presentava al grande pubblico pubblicando un album intitolato “Rocket to Russia” dimostrando al mondo intero che per fare musica non serviva necessariamente saper suonare, serviva solo nascondere di saperlo fare. Quel disco di una semplicità e incredibile apparente banalità riesce però ancora ad emozionare e fare si che quattro ragazzi di provincia decidano di imbracciare gli strumenti per passare il tempo e divertirsi. I Duracel sono proprio uno di questi esempi.
Tre accordi, tanta melodia e voglia di divertirsi: questa è la semplice ricetta dei Duracel. Una ricetta semplice che però da ottimi risultati. Molti di voi obietteranno giustamente che “suonare tre accordi” è la cosa più semplice al mondo e chiunque dopo qualche giorno che ha una chitarra è capace di fare. Probabilmente è vero non lo metto in dubbio. Infatti il talento di chi fa questa musica non è nel saper suonare, ma nel dissimularlo. Strimpellare tre accordi è un conto, creare melodie che ti si stampano in testa dal primo ascolto è tutta un’altra cosa.
I Duracel riescono proprio in questo. 13 tracce di semplice e “banale” Punk Rock. Per fare una pasta all’amatriciana, basta un po’ di pancetta (o guanciale se preferite), spaghetti e un po’ di parmigiano. Non ci vuole di sicuro un grande chef per farli. Eppure quando mangiamo “du spaghi all’amatriciana” che spaccano ce ne accorgiamo. Ed è proprio questa la sensazione che ho provato ascoltando “Domani è come oggi”.
Il loro viaggio parte dalla nostalgia per i tempi del liceo e delle prime “morose” anche se come tengono a sottolineare in “Non sarò mai una star” loro non giocano a fare i ribelli “fra bimbi e Mtv” perché non ci tengono a vivere come i “Fin…”. Il sound della mitica Lookout viene rivisitato con la spensieratezza di quattro ragazzi di periferia in cui la voglia di divertirsi la fa da padrone in ogni traccia.
Magari il loro sound non brillerà per originalità (beh francamente anche il nome “Duracel” dubito che si candiderà ad essere uno dei migliori nomi di band della storia del rock), il suo punto di forza sta nella freschezza e nella sua genuinità. Per fare Punk rock non servono produzioni pompose o esperti manager dietro, come i Duracel ci dimostrano serve solo tanta passione. Un album che tutti coloro che amano bands come Queers, Screeching Weasel o giovani leve come Teenage Bottlerocket dal primo ascolto apprezzeranno e dal secondo fischietteranno senza nemmeno accorgersene.
Ps. consiglio a tutti quanti di farsi un giro sul loro Myspace per sentire una canzone che i Duracel dedicano al mitico Mosconi. Una splendida canzone per un mito dei nostri tempi!
Voto: 8 – (1,2,3,4…Gabba Gabba Hey!)
Tracklist
Voglio ritornare al liceoSaraVolaNon sarò mai una starAntipaticaLunghe notti al barSono fragileV.E.G.A.Grazie a teSoldi non ne hoCopo è il nostro barVoglio giocareNonostante te