Presto uscirà il loro nuovo album “Docici centesimi al chilometro” per la Derotten Records, Totonno, cantante della band, ci rivela in questa intervista tutte le novità del loro cd, oltre a regalarci l’ascolto (in streaming) di un loro pezzo in anteprima esclusiva!
Punkadeka: Iniziamo con una piccola presentazione per introdurre i Duff a chi non ha ancora avuto modo di conoscerli.
Totonno: Veniamo da Cosenza, ci siamo formati alla fine del 1997, abbiamo all’attivo due demo (1998 e 1999) e un Cd, Diswacciuwont (2003), tutti rigorosamente autoprodotti. Siamo partiti fondamentalmente come un gruppo di amici con la voglia di suonare un genere poco conosciuto dalle nostre parti…peccato fosse già diffusissimo in tutto il resto d’Italia! Sulle prime questo ci ha penalizzati, ma col passare del tempo ha permesso alla nostra musica di evolversi in maniera a mio avviso diversa rispetto alla “solita” band hardcore melodico italiana.
Punkadeka: Siete attualmente impegnati con la registrazione del nuovo album…anticipaci qualcosa.
Totonno: Il disco è ormai completo, manca solo qualche ultimo particolare da rifinire, ma dovrebbe uscire per il mese di aprile 2006. Si intitolerà “Dodici centesimi al chilometro”, ovvero la cifra che ci hanno pagato per un concerto di qualche tempo fa, 120 Euro per un viaggio di oltre 1000 Km. E’ un titolo ironico, ma che al tempo stesso rappresenta il grande sforzo che facciamo ogni mese per viaggiare e far sentire in giro la nostra musica. Le registrazioni le abbiamo fatte a Cosenza, con la collaborazione dell’impagabile Peter Vena, presso gli studi West Point Records. Il missaggio è stato affidato ad Ale Sportelli degli studi Westlink di Pisa, e il suo contributo è stato veramente eccezionale. Siamo entusiasti del risultato, sia per come suona, che per i pezzi, che rappresentano definitivamente la nostra maturazione come band.
Punkadeka: Quali saranno le differenze rispetto al precedente Diswacciuwont?
Totonno: Diswacciuwont è stato pubblicato da Decibel Records nel 2003, ma è stato scritto e registrato nel 2001. Sono passati quasi 5 anni, ed è normale che siamo molto cresciuti, in tutti i sensi. Musicalmente abbiamo profondamente cambiato il nostro stile pur restando fedeli ai nostri gusti e alla nostra personalità. Rispetto al passato poi, i testi vanno certamente ad affrontare tematiche un po’ più “sociali”; di fondo resta la voglia di non prendersi troppo sul serio, ma ci sono anche tanti messaggi importanti da leggere tra le righe.
Punkadeka: Come siete entrati in contatto con la Derotten Records, per la quale uscirà il vostro album?
Totonno: Abbiamo avuto più volte il piacere di condividere il palco con i Derozer, e ci siamo accorti che oltre ad essere una delle migliori band della scena italiana, sono anche delle persone eccezionali con cui confrontarsi, sia musicalmente che umanamente. E’ stato così che Luca il nostro batterista e Seby hanno iniziato a sentirsi telefonicamente, abbiamo suonato di nuovo insieme, e in vista delle nostre (allora) future registrazioni, Seby ci ha proposto di far uscire il nostro prossimo album per Derotten.
Punkadeka: In passato siete stati giudicati dai media come i NoFx Italiani…cosa ne pensi?
Totonno: E’ un giudizio che forse poteva starci ai tempi di “Diswacciuwont”, ma che ormai non ci rappresenta più. Se poi qualcuno davvero vuole paragonarci a una band di quel livello, ben venga, lo prendo come un complimento. D’altronde se ci pensi suonare questo genere così come lo facciamo noi ormai è abbastanza “fuori moda” qui in Italia. Quasi tutte le band che hanno la nostra stessa età si sono evolute in altre direzioni, a volte con risultati ottimi, a volte più scarsi. Anche noi siamo cambiati parecchio in questi anni, ma non ci andava di abbandonare completamente l’hardcore melodico solo per darci più credibilità o nella speranza di aprirci le porte a mercati più ampi. Abbiamo trovato il giusto equilibrio tra quello che siamo oggi e quello che eravamo nel 1998, e sono convinto che ne è davvero uscito qualcosa di nuovo per il panorama italiano.
Punkadeka: Corre voce che tu sia parente di FatMike…
Totonno: Si, siamo lontani parenti, ma ci tengo a sottolineare che non ho mai usato questa parentela per farmi strada nel mondo del punk. Ne è la prova il fatto che suoniamo da 8 anni e ancora ci sbattiamo per rientrare nelle spese tra furgone, benzina e cazzi vari. Non gli ho mai chiesto un contatto, o una mano per “alzare il tiro” della mia band. Mi fa avere i pass per i loro concerti, ed è capitato di bere qualche birra assieme, tutto qui.
Punkadeka: C’è un pezzo al quale siete particolarmente affezionati?
Totonno: Personalmente mi viene difficile scegliere, sono pezzi miei e non riesco ad essere molto obiettivo, ogni canzone per un motivo o per un altro rappresenta un periodo della mia vita. Se proprio dovessi scegliere forse ti direi “Cowboy”, un pezzo acustico che ho scritto sul mio amico Spizzy dei Watertower. Quando se n’è andato lo conoscevo solo da pochi anni, ma era una persona unica, con una grande voglia di vivere e di spaccare nel mondo della musica. Ho iniziato a scrivere questo pezzo alla fine del 2002, pochi mesi dopo la sua morte, e ho continuato ad aggiungere una frase alla volta per tutto questo tempo. Continuavo a cambiare il testo continuamente, non volevo che suonasse come un pezzo sulla sua morte, volevo che fosse un pezzo sulla sua vita. Su quel modo semplice che aveva lui di prendere le cose, ma anche e soprattutto sulla sua determinazione nel continuare a suonare nonostante le difficoltà.
Punkadeka: E cosa ci dici di “Don’t Call Me Emo”?
Totonno: E’ un pezzo ironico, nato per prendere in giro alcuni miei amici che sono passati dall’hardcore all’emo nel giro di un paio di mesi. Oggi si fa un gran parlare di emo e anti-emo, e la questione è ampiamente strumentalizzata. L’intenzione di questo pezzo è solo quella di sdrammatizzare sull’argomento prendendo un po’ tutti per il culo.
Punkadeka: Non avete mai pensato di fare un pezzo in inglese?
Totonno: Per ora ci rivolgiamo ad un pubblico quasi esclusivamente italiano, quindi non avrebbe senso scrivere in inglese. Penso che il testo sia la componente fondamentale di una buona canzone, quindi è importante che chi ci ascolta sappia quello di cui stiamo parlando. Quando un giorno riusciremo a suonare anche in altri paesi sicuramente prenderemo in considerazione di fare dei pezzi in inglese, ma per ora è un problema che non ci siamo neanche posti.
Punkadeka: Avete suonato molto nell’ultimo anno, soprattutto al sud… qual’è stata la data migliore?
Totonno: Questo è vero, la maggior parte delle nostre date sono concentrate nel centro-sud, ma Cosenza è a 6 ore da Roma e a 11 da Bologna e capirai che non è facile spostarsi in furgone per distanze così lunghe se non organizzi almeno 3-4 date di fila. Nonostante questo il nostro batterista Luca lavora continuamente alle date, e negli ultimi due anni siamo riusciti a raggiungere la sbalorditiva cifra di 70 concerti, senza agenzia e senza promoter. Manifesti fotocopiati, e via. Le date migliori come affluenza sono state senza dubbio quelle a Perugia e a Roma, ma ci siamo divertiti un sacco anche quando abbiamo suonato davanti a 30 persone, credo che se c’è l’atmosfera giusta non conta il numero. Poi sono questi i concerti in cui conosci le persone più allucinanti, tipi che si spogliano sul palco e cose del genere. E’ tutto testimoniato dalle foto che trovate sul nostro sito nella sezione “sbambati fricati”, che in cosentino significa “completamente pazzi”.
Punkadeka: Se dovessi inventare uno spot per invitare il pubblico a comprare/ascoltare il vostro cd… come sarebbe?
Totonno: Senza dubbio inizierebbe così: TI PIACE IL PUNKROCK MELODICO TECNICO E VELOCE? TI STANNO SIMPATICI I TERRONI? ALLORA COMPRA ANCHE TU “DODICI CENTESIMI AL CHILOMETRO”, IL NUOVO DISCO DEI DUFF. (tono enfatico, profondo e minaccioso) LA TUA VITA POTREBBE DIPENDERE DA QUESTO.
Punkadeka: Spazio libero…raccontaci pure quello che vuoi:
Totonno: All’uscita del disco seguiranno moltissime date in tutta Italia (anche al Nord), quindi invito tutti gli amici di Punkadeka a visitare il nostro sito www.cantinaduff.com per tutte le novità…cosa aggiungere? Ci vediamo sulla strada…ovviamente a dodici centesimi al chilometro!