Dubioza Kolektiv + Tonino Carotone @ Goa Boa, Genova, 10/07/2017
Il Goa Boa, uno dei principali festival estivi genovesi, è ormai giunto alla ventesima edizione e lo fa in grande stile, con artisti internazionali di grosso calibro.
La serata del 10 luglio, parecchio affollata nonostante sia un lunedì, parte, dopo i gruppi italiani Wrong side e Cartabianca, con l’esibizione dello spagnolo Tonino Carotone. A sentire il suo nome a chiunque viene subito in mente “è un mondo difficile”, frase tormentone del suo maggior successo “Me cago en el amor” (sì, sì, significa proprio quello che pensate, bravo Toni’), che ahimè ha già quasi vent’anni. Tonino però, supportato da una valida band, dimostra di avere un repertorio più vasto ponendosi come intrigante intrattenitore, con la tipica voce roca e il look da gangster di altri tempi con tanto di sigaro in mano, e sciorina pezzi in spagnolo ma strizza l’occhio anche al pubblico italiano con classici rivisitati come “Tu vuo’ fa’ l’americano” e “Un ragazzo di strada”. Presenta anche il nuovo singolo “L’amore non paga”, che anticipa il nuovo album di prossima uscita, e ovviamente non può mancare il gran finale con l’atteso tormentone di cui sopra.
E’ la volta dei bosniaci Dubioza Kolektiv, che vedo dal vivo per la prima volta dopo averli molto ascoltati su disco. A chi mi chiedeva “ma che genere fanno?” non ho saputo dare risposta. La matrice balcanica è evidente, ma nelle loro mani diventa tante di quelle cose che non è possibile rinchiuderli nei confini di un genere musicale. L’esibizione è introdotta da una voce robotica fuori campo in un italiano da Google translator dagli effetti esilaranti e da un improvvisato cartellone APPLAUSI sorretto da due componenti del gruppo. Da qui in poi parte il delirio, sopra e sotto il palco. La “Happy machine” dei Dubioza, macchina dell’allegria e dell’energia incontenibile, travolge tutti i presenti, con pezzi in bosniaco, in inglese e anche in spagnolo (“Hay libertad”, uno dei miei preferiti, inciso con La Pegatina). C’è spazio anche per un discorso in favore della musica accessibile gratuitamente (tutti i loro album sono in free download) come recita “Free.mp3 (The Pirate Bay Song)”, e per il nuovo singolo “Himna generacije”. Dal palco, i ragazzi festeggiano il ventesimo compleanno del Goa Boa con un dolcetto e una candelina sullo schermo del cellulare, adottando una vera e propria soluzione punk, e insegnano al pubblico un “tango bosniaco anticapitalista” in due passi, abbracciarsi e saltare: semplice ed efficace! Che dire? Su disco li adoro, ma dal vivo li ho trovati veramente immensi, in particolare nella rottura degli schemi musicali e delle barriere linguistiche. Grazie a loro stasera, sotto il cielo imbronciato di Genova, il mondo sembra avere meno frontiere.