Ecco un po’ di sana popolarità genuina. C’è questo gruppo che viene da Boston, si chiamano Dropkick Murphys…
…e sono ormai quindic’anni che suonano il miglior folk-street-punk che c’è in circolazione.
DROPKICK MURPHYS
28 giugno 2007
Sordevolo (BI)
Un giorno un tale, si chiama Martin Scorsese, ascolta “I’m Shippin’ Up to Boston” e decide che si, quel brano è perfetto per un film che ha in testa.
Il resto della storia la sapete: il film si chiama “The Departed” e quel brano, perfetto per un film ambientato a Boston, ha ampliato il già vasto pubblico dei Murphys.
Che stasera si ritrovano in quasi-montagna, più precisamente a Sordevolo -provincia di Biella- per suonare al Libra Festival, manifestazione dal cartellone decisamente importante (Paolo Conte, Verdena ed Elio tra gli altri) ambientata nella splendida cornice del, udite udite, Anfiteatro Giovanni Paolo II. Il nome non è importante, anche perché il palco è enorme e la struttura molto bella.
Il buon Casey s’è portato dietro un gruppo spalla, tali Radio Dead Ones da Berlino, che svolge egragiamente il suo ruolo: la spalla appunto.
Tanto che, al termine della mezz’ora loro assegnata, in pochi si strappano i capelli. Ben diversa l’accoglienza riservata ad Al Barr e compagnia; i cori “Let’s Go Murphys” ritmano l’attesa e immancabilmente sulle note di “The Foggy Dew” iniziano a prendere posto i sei musicisti.
Da li in poi è il delirio: corpi che si mischiano fin dall’iniziale “For Boston” e che continuano a confondersi per la successiva ora.
La band pare in ottima forma, e come al solito The Kid fa spettacolo a se, tra salti capriole e pose assurde: insomma, un “solito” grande concerto dei Murphys.
Sono quasi una trentina ibrani in scaletta, e per la “Shippin’ Up to Boston” cui si accennava spetta l’onore di aprire il primo bis, giusto un attimo prima che le fanciulle, seguiti poi da tutti quanti, salgano sul palco per “Spicy McHaggis Jig”.
Ancora un quarto d’ora e si va tutti a casa; gli organizzatori, che sono riusciti a portare fin quassù un migliaio (forse più) di spettatori, noi contenti per un gran concerto in un bellissimo posto e la band, che s’è innamorata -tanto da aver riempito il pullman- della più nota birra locale. Ce ne fossero più spesso di serate così, no?