DONOTS

A giusto un anno di distanza rieccoci a parlare con i DONOTS, una delle migliori realtà della scena emo / pop / punk europea e mondiale. Ormai proiettati verso la strada del successo Ingo e compagni non hanno perso la loro simpatia e gentilezza e fare quattro chiacchiere con loro rimane sempre un grande piacere…

La vostra carriera
procede a “marce forzate”: prima su Supersonic, poi su Burning Heart e infine
ora per “Amplify the good times” su BMG…quale è il vostro segreto?


Ingo:
Chiariamo subito come stanno le
cose. “Pocket Rock” uscì in Germania per la Supersonic che è una controllata
della Bmg la quale la supporta con la distribuzione. Però per il mercato
europeo ci siamo affidati alla Burning Hearts che ha fatto un ottimo lavoro.
Per “Amplify the good times”in Germania, Svizzera e Austria ci siamo affidati
nuovamente alla Supersonic mentre per il mercato europeo questa volta ci ha
pensato direttamente la BMG.

Per il mercato americano
invece?



Ingo:

Li non siamo ancora presenti. Siamo stati in tour li e la risposta del
pubblico è stata più che positiva però non ci sono stati contatti seri. Tutti
a farci i complimenti, a prometterci contratti ad assicurarci che diventeremo
delle Rockstar ma alla fine dei conti nessuno si è fatto avanti. A noi non
interessa questo perchè fino a quando avremo un palco per suonare e gente per
divertirci saremo felici! Ora ad esempio siamo elettrizzati per il fatto di
andare in tour in Giappone.

Ora però passiamo a
parlare di musica. Ho trovato una notevole differenza tra i testi di “Pocket
Rock” e quelli di “Amplify the Good Times”: nel primo i testi erano dominati
da tematiche d’amore venate però di tristezza mentre ora i testi sono più
positivi, a cosa è dovuto questo?


Ingo:
Hai detto bene, in “Amplify the
Good Times” i testi sono più positivi. La nostra vita è cambiata radicalmente
nell’ultimo anno e mezzo, ci siamo ritrovati a girare tutta l’Europa senza un
minuto di riposo. Prima di scrivere i testi per “Amplify the Good times” però
mi sono fermato, ho guardato dentro me e quello che ho visto lo ho trascritto
nei testi delle nostre canzoni.  Poi quando scrissi i testi per “Pocket Rock”
mi ero appena lasciato con la mia ragazza quindi probabilmente i testi hanno
risentito di questo fatto. Ti posso inoltre dire che i testi delle nuove
canzoni saranno più aggressivi e anche per quanto riguarda la musica sarà più
rock.

Anche dal vivo la
vostra attitudine è radicalmente cambiata, ora siete degli animali da palco
oserei dire?


Ingo:
E’ vero, ci siamo scrollati di
dosso quel timore e quella timidezza che avevamo prima. Non abbiamo
pianificato nulla di tutto questo, è stato un processo totalmente naturale.
Poi ognuno ha avuto una crescita artistica diversa e ha portato quindi la sua
esperienza nel gruppo. Non vogliamo fare sempre le stesse cose, vogliamo
evolverci e migliorare costantemente approfittando di esperienze come il
Deconstruction nel quale ti confronti direttamente con altre band.

Cosa pensi di questa
ondata musicale che stà vedendo l’ EMO protagonista?…moda o evoluzione del
punk?



Ingo:
Innanzitutto secondo me non esiste nessun genere
musicale che risponda alla definizione “Emo”. “Emo”  è una semplice
abbreviazione per “emotional” e ogni band nel suo piccolo riesce a regalare
emozioni. Anche Sepultura e Pantera ti danno emozioni ma nessuno si sognerebbe
mai di catalogarle tra l’Emo.Io quando avevo dieci anni mi ascoltavo tutta
quella schifezza di pop che mi passava MTV o le radio, se li ho adesso dieci
anni ho invece la opportunità di crescere se voglio a New Found Glory e Ataris
e potrei dirmi decisamente fortunato rispetto ai miei dieci anni.

Te che fai parte del
ramo e conosci direttamente la scena, quale emo band mi consiglieresti di
ascoltare?


Ingo:
Senza alcun ombra di dubbio
Jimmy Eat World, i mitici Samiam tra i precursori del genere e i Get Up Kids
anche se l’ultimo album mi ha fatto un pò schifo. Un altro nome che stà
uscendo in questo periodo sono i fantastici Alkaline Trio. Non rientrano
proprio nell’emo ma mi sento di dirti Hot Water Music perchè sono veramente
bravissimi.

Ci sono moltissime
band che praticano il vostro stesso genere musicale che hanno infranto le
barriere di MTV, pensi che questa sia una buona cosa o bisogna temere
l’ingresso di una lobby musicale cosi forte nel nostro campo?…voi stessi
inoltre avete fatto due video.


Ingo:
Mi sà che o ti stai sbagliando
o qui non sono passati ma noi abbiamo girato ben 6 video!!
Abbiamo fatto “Today” , “Room with a view”, “Superhero”, “Whatever happened to
the 80’s”, “Saccharine Smile”, “We’re not gonna take it”.
Fare video è
un modom come fare concerti, per promuovere la propria musica. Hai un pubblico
superiore ad un’arena che ti vede e ti giudica, magari non ha neanche
ascoltato mai il tuo genere musicale e quindi è sempre una sfida emozionante.
Poi sono orgoglioso ogni volta che passa un nostro video perchè sono 3 minuti
che togliamo a Britney Spears o ai Backstreet Boys.

(ride)


Al
Deconstruction avete diviso il palco con numerose band di generi musicali
differenti tra loro, chi vi ha colpito di più?


Ingo:
Se ti dicessi Nofx sarei
scontato, anche se per quello che hanno fatto nella loro carriera è più che
d’obbligo. Sono rimasto impressionato dalle performance dei Thrice e dei
Boysetsfire. I Bouncing Souls e le Fabulous Disaster con il loro pop-punk mi
sono piaciuti tantissimo. Per gli Strung Out non sò che dirti perchè “Suburban
teenage wasteland blues” è uno dei miei album preferiti mentre “Twisted by
design” non mi è piaciuto per nulla anche se dal vivo sono fantastici.


Un’anno fà vi ho incontrato in tour con gli
Anti-Flag e ora avete deciso di incidere una canzone insieme, come è nata
questa collaborazione?


Ingo:
Siamo stati tre settimane
insieme in tour e li è nata una grande amicizia. Abbiamo continuato a sentirci
e da questo è nata la volontà di fare qualcosa insieme unendo la nostra
componente emozionale alla loro “politically uncorrect”, vedrete fuori una
canzone molto bella ve lo assicuro.

Rispondimi
sinceramente ora. Circolano sempre tantissime storie su emo-band come le
vostre sui stretti contatti si dice abbiate con le groupies, sono vere queste
storie?


Ingo:
Oh no!! Per quanto riguarda me
e i Donots smentisco categoricamente perchè siamo fidanzati e crediamo nelle
nostre relazioni. Una storiella di una notte e basta è fine a se stesso,
mentre è bello andare in tour e sapere di avere la tua ragazza a casa, uno
stimolo in più sul palco e per la vita.



Cosa vi aspetta
quest’estate?


Ingo:
Giappone!!! Siamo elettrizzati
per il tour giapponese e speriamo vada alla grande. Siamo in tour con i
“Solia” (?!) il side project dei Samiam e con una skate-punk band australiana
e poi qualche festival in giro per l’Europa. Terminata l’estate poi incideremo
il nostro nuovo album


Un altro a distanza di un anno?!…ma non vi
fermate proprio mai!


Ingo:
Suonare e comporre è la cosa
che ci piace più fare. A noi piace stare tra la gente, andare a suonare in
giro e vogliamo dare ai nostri fan sempre qualcosa di nuovo che lo possa
stimolare a seguirci con costanza e sincerità, la stessa che gli diamo noi.

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