Tornano i Dobermann di Paul del Bello, per un sacco di tempo bassista di Adam Bomb, qui con la sua band di disagiati che da’ seguito al suo album autointitolato di qualche anno fa, recensito qui.
La prima differenza a saltare all’occhio è che rispetto al disco precedente qui il cantato è in inglese, un album piu “europeo” quindi, frutto probabilmente delle tante date fuori dall’Italia fatte dalla band. L’altra differenza, che si palesa inoltrandosi nell’ascolto delle 8 tracce (+ intro) è di tipo musicale: i Dobermann hanno messo un po’ da parte l’attitudine ignorante e “in your face” del disco scorso per passare a un rock’n’roll con una maggior componente hard rock alla Ac/Dc, Airbourne ecc, e meno strettamente punk. Non fraintendete, i calci in culo qua non mancano, però oggi i Dobermann preferiscono dare piu importanza al groove che alla violenza fine a se’ stessa. Maturazione? Un passo obbligato per affacciari al “mercato” europeo (per quanto possa considerarsi un mercato la scena rock’n’roll europea)?
Lo scopriremo nel futuro, sicuramente auguriamo il meglio a questi tre balordi, che penso vedremo sempre piu spesso in giro per l’Europa.
Pezzo migliore: “I fucking hate drummers” (e lo dico da batterista).
http://www.dobermannweb.net/