Proprio come nella vita reale, anche nel punk chi non conosce la storia rischia di commettere grossi errori.
Prendiamo il caso Descendents: vent’anni dopo aver inventato il pop-punk si concedono ancora il lusso di regalarci lavori divertenti ed interessanti, il tutto in assoluta e totale libertà.
A sette anni dal precedente Milo e socci sono ritornati con “Cool to Be You”, con il solito omino in copertina e quattordici brani che non tradiscono le aspettative. Un lavoro che semplicemente attualizza ed aggiorna il sound del combo, un suono fatto di velocità, chitarre distorte e melodie “positivamente catchy”, di quelle che ti entrano subito in testa senza per questo essere stupide.
Anzi, le liriche sono forse la parte migliore: sia che parlino di Amore (l’iniziale “Talking”) sia dell’attualità di “‘Merican” dimostrano come il sig.Aukermann, e non solo lui, sia songwriter di razza, ed il sottoscritto non può fare altro che condividere appieno ogni singola parola.
Tecnica musicale unita all’ironia, intelligenza e potenza chitarristica in salsa pop, in una parola un gran disco, e il mio consiglio è, oltre ad un acquisto di “Cool to be You”, quello di ripassare ogni tanto la lezione di dischi come “Milo goes to College”, “I don’t want to grow up” e “All”, scoprireste con sorpresa dove l’ennesima “last sensation” musicale è andata a saccheggiare riff e melodie.