DEROZER

“…purtroppo il punkrock evolvendosi, grazie alle televisioni, alle radio, alle riviste eccetera, è diventato per alcuni semplicemente un genere musicale. Non c’è più la rabbia, l’attitudine, il contrasto delle origini. Una volta uno faceva Punkrock perchè non sapeva fare altro, era l’unico mezzo per esprimere in musica la propria rabbia…”
…intervista ai Derozer.

PUNKADEKA:
Seby, iniziamo a parlare del nuovo album “Di nuovo in marcia”: come Derozer da sempre avete avuto pieno controllo della produzione, dal concept al disco finito, dalla registrazione all’artwork. Vuoi raccontarci stavolta com’è andata?

SEBY:
Beh si, dopo tre album registrati in Germania, questo abbiamo preferito registrarlo in Italia, più che altro per motivi di tempo…ogni anno infatti facciamo almeno due Tour all’estero, siamo sempre in giro a suonare e quest’anno volevamo stare un pò più vicino a casa. Ci siamo rivolti al Mezzanima Studio di Arcore, un ottimo studio dove ci siamo trovati molto bene…abbiamo affrontato una produzione tutto sommato più lunga del nostro solito…se pensi che per “Mondo perfetto” ci abbiamo messo 3 giorni, per “Chiusi dentro” 5 giorni, per “Di nuovo in marcia” abbiamo impiegato addirittura 10 giorni!…si tratta di una “Mega Produzione” per noi…


PUNKADEKA:
C’è da sempre un rapporto di collaborazione e amicizia che lega gruppi come voi, i Persiana Jones, gli Stp…inutile dire che siete un mondo a parte rispetto alle band Mainstream che suonano qui oggi…

SEBY:
Si, effettivamente siamo due mondi completamente differenti, io non conosco loro e loro non conoscono me, voglio dire noi viviamo nel nostro mondo, abbiamo dei fratelli che sono appunto i Persiana Jones, gli Stp, gente che crede in quello che fa…non ci potremmo mai confrontare con un mondo che non ci appartiene…noi siamo contenti così, ci va benissimo quello che abbiamo.


PUNKADEKA:
Dopo 15 anni siete ancora in giro a suonare, ancora in marcia, ancora sulla strada a portare in tutto il mondo la vostra musica ed il vostro messaggio. Nonostante gli ovvi problemi che bisogna quotidianamente affrontare, ancora riuscite a far convivere la musica, la strada ed i problemi personali. Qual’è il vostro segreto?

SEBY:
beh questa è la dimostrazione di quanto i Derozer credano in quello che fanno…I Derozer non diventeranno mai ricchi suonando punkrock…veramente, viviamo proprio alla giornata, andiamo avanti solo grazie ad una grande passione.

PUNKADEKA:
Insomma è dura vivere il punk, può farlo solo chi ci crede veramente.

SEBY:
Nella maniera più assoluta. Bisogna crederci, è un mondo che ti porta a fare molti sacrifici, a perdere a volte tantissime amicizie, e inoltre hai poco tempo da dedicare alla famiglia…devi dare tutto alla band, quindi devi avere una passione enorme…se ce l’hai continui, altrimenti dopo due anni ti sciogli e torni a farti i cazzi tuoi.


PUNKADEKA:
Come vedi queste nuove ondate di moda punk? Cosa ne pensi tu, che vivi il punk da ormai 15 anni?

SEBY:
Il fatto è che purtroppo il punkrock evolvendosi, grazie alle televisioni, alle radio, alle riviste eccetera, è diventato per alcuni semplicemente un genere musicale. Non c’è più la rabbia, l’attitudine, il contrasto delle origini. Una volta uno faceva Punkrock perchè non sapeva fare altro, era l’unico mezzo per esprimere in musica la propria rabbia. Adesso i gruppi sono tutti bellissimi, tutti bravissimi, hanno strumentazioni da paura…e guarda anche a come si spostano: fanno due concerti e hanno già un furgone della madonna da migliaia di Euro. E’tutto un’altro tipo di attitudine, tutta un’altra cosa…faccio fatica a rapportarmi con loro, e penso che se fossimo nati nello stesso quartiere difficilmente saremmo amici…voglio dire…non li voglio criticare, ma siamo due mondi completamente diversi. Molti di questi purtroppo fanno questo tipo di musica perchè è la musica del momento, se ci fosse il pop farebbero il pop, se andasse l’heavy metal farebbero heavy metal.

PUNKADEKA:
Invece nel punk c’è una coerenza, un’unione ed un senso di appartenenza rintracciabili in pochi altri generi…ad esempio oggi con grande piacere ho rivisto a calcare le scene un grande personaggio del punk nostrano, NANDO dei Senzabenza, che ha suonato la chitarra con voi…come è andata?

SEBY:
Mah è un tributo che volevamo dare a Nando, personaggio splendido sotto tutti i profili, sia umano che tecnico…pensavamo che sarebbe stata una figata presentarci qui con lui e farlo suonare con noi su questo grande palco…diciamo che è un tributo a 15 anni passati insieme sulla strada…è proprio come dici tu: siamo una famiglia allargata…

PUNKADEKA:
E’ tutto, l’intervista è finita! vuoi salutare qualcuno in particolare?

SEBY:
Saluto tutti gli amici di Punkadeka, ci vediamo on the road!
 

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