DEAR DUST: Lights To Avoid

Dopo i 7 pezzi di “Demons To Hunt” del 2013, esce oggi per NoReason Records (debutto sulla nostrana attivissima etichetta) e la romana Lonely Raven Records il secondo album dei romani Dear Dust

“Lights T Avoid” si presenta come il naturale continuo del precedente, forse un po meno cupo, ma altrettanto soddisfacente. Si parte subito forte con Viva Decay Since My Shadow Became Warm (di cui è stato girato il  video, allegato qui di sotto) nelle quali riecheggiano le influenze Alkaline Trio, soprattutto nel cantato.
Di ottimo impatto anche le successive Breaking Bad, In Ruins e Long Time Ago (anche se di quest’ultima mi convince ancora poco l’intermezzo strumentale di metà traccia), pezzi più eccentrici dell’album nei quali Marco fa sfoggio di tutto il suo talento dietro le pelli. Fidatevi, ne ha davvero tanto: chiunque lo ha visto all’opera con Nasty Cats, Killtime e Dear Dust non potrà certo smentirmi. I due pezzi finali sono quelli che mi piacciono di più: Is Disgust In Our Genes Or Acquired In Childhood è la canzone più tirata del disco, dal testo sufficientemente nichilista e dai ritmi serrati, mentre la conclusiva No Mercy rappresenta la classica ciliegina sulla torta, sempre in salsa A3.

Cantato cupo e alle volte più melodico, linee di basso in rilievo, ritmi di batteria frenetici e live show impeccabili fanno dei Dear Dust una delle band italiane con più futuro davanti, e di “Lights To Avoid” in particolare uno dei dischi che sicuramente rimarrà nella top 5 di tanti di noi.
Il 2015 è iniziato, ed è iniziato col piede giusto.

Tracklist:

1) Viva Decay
2) Since My Shadow Became Warm
3) Breaking Bad
4) In Ruins
5) Long Time Ago
6) Is Disgust In Our Genes Or Acquired in Childhood
/) No Mercy

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