Quando iniziai a lavorare per Punkadeka, ormai svariate lune fa, ero felice come una pasqua perchè avevo l’opportunità recensendo dischi di conoscere sempre nuove band che offrivano la musica che più mi piaceva, il Punk. Da un paio di anni a questa parte sinceramente però il mio entusiasmo iniziale si è affievolito perchè le mie orecchie si trovano solamente a sentire ragazzini viziati che si struggono d’amore per la ragazza che li ha lasciati o che non se li fila e quindi decidono di straziarmi le palle (visto che poi mi tocca recensire i loro cd).
Ogni tanto però c’è qualche nuova band che riesce a rinnovare in me l’entusiasmo e la passione che ho sempre avuto per questa musica. I DDR in questo ci sono riusciti alla grande. Provengono da Empoli e dopo 4 anni di attività danno alle stampe il loro primo full-length che spero vivamente sia il primo di una lunga serie.
Alla voce questa volta però non vi è il classico punk-rocker ma una “giovin donzella” (Selina) che in quanto a “coglioni” probabilmente ne ha anche più di tante false creste che popolano la nostra scena. Una voce potente e melodica che sputa tutta la sua rabbia verso una società che omologa, anestetizza, appiattisce e violenta. Quando si parla di donne in fatto di Punk Rock molti pensano alla classica mezza-fica che va in giro come una mignotta per recuperare in look quello che non ha in qualità canore e/o musicali. Bene, Selina non è proprio questo!
Il resto della band sa decisamente il fatto suo e sebbene siano ancora molto giovani riescono a regalare 11 pezzi e una cover (“Moonlight Shadows”di egregio punk-rock. Nell’arte abbiamo avuto geni come Caravaggio o Picasso, nel cinema Kubrick o Fellini, nel teatro Shakespeare o Stanislavskji mentre nel punk band come Bad Religion o Pennywise. E’ proprio da queste due ultime band che i DDR imparano la lezione che con intelligenza e cervello mettono in pratica ottenendo risultati decisamente buoni.
I DDR in “Alza la voce”, senza peli sulla lingua, decidono di dire la loro e denunciare lo schifo che questa società ci offre: violenza, soprusi, guerre di conquista, corruzione. I ragazzi indubbiamente sentono il “problema” e nelle loro canzoni non cercano il facile slogan (come fan tanti) ma offrono spunti di riflessione profondi e ricercati. Canzoni come “Cinico Tv” (che la cara Signora Costanzo dovrebbe ascoltare attentamente), “Firenze” che parla del Social Forum ove il popolo No-Global dimostrò la serietà del progetto o “Prodotto di mercato” dimostrano tutta la maturità e intelligenza della band.
Uniche pecche forse di questo album sono la registrazione che in qualche punto dimostra alcuni limiti che fanno perdere punti alle canzoni oltre alla grafica scarna ma che nel complesso non possono affatto inficiare l’ottimo giudizio che ho su questo album.
“Scendiamo in piazza
C’è un mondo da cambiare
Un solo inno da gridare
No alla guerra e ai politici corrotti
No alla fame che crea ancora morti
L’inquinamento e il degrado ambientale
Si mille volte ad un mondo da cambiare”
Firenze – “Alza la voce” – DDR
Voto: 7 + (Effetti collaterali: la potenza delle canzoni potrebbe spostare il ciuffo ai ragazzini dalla lacrima facile!)