Prima di iniziare con le mie stronzate vorrei fare un pensiero per Devid, forza ragazzone, un abbraccio!
Serate come questa sono difficili da descrivere, hai comunque il cuore sottosopra perché sei li a ricordare un ragazzo che non c’è più, c’è però una gran gioia nel vedere che tanta, tantissima gente è li per il tuo stesso motivo, Dax suona ed il popolo balla.
Arrivo al Baraonda che è ormai sera, mi sono perso l’assemblea ma prima proprio non riuscivo ad arrivare, il parcheggio è già pienotto ed all’ingresso inizio già ad intravedere le solite facce amiche…in fila per entrare sento quelli dietro di me che dicono “7€? Frega un cazzo se è un benefit, 5€ e basta, sono qui per la musica”…detto da una con la sigaretta in bocca, evito di girarmi per non rovinarmi il fegato e la serata, non è mai solo musica e c’erano 130mila buoni motivi per dare 2€ in più…vabbuo’ finito il pippone moralista ricominciamo a raccontare che è meglio…dentro rivedo dopo 1000 anni il mio fratellone Benny, poi arriva buona parte della Pavia Punk, i ragazzi della S.H.A.R.P. Milano stanno dando una mano ai compagni del Baraonda, indaffaratissimi ma che hanno sempre 2 minuti per me, incredibile quanto ti facciano stare bene! Il bar è imballato e nel salone stanno sistemando le luci, le distro sono tutte allineate e oltre ai banchetti dei gruppi e della Brigata Dax non possono mancare Rock Out Fascism e Anfibio Records, da li a poco saliranno sul palco gli Skassapunka, ai quali spetta il difficile compito di aprire la serata.
La loro ultima fatica è qualcosa di eccezionale e dal vivo non deludono mai, presentano bene o male tutti i pezzi nuovi con qualche tuffo nel passato, unica nota negativa il pubblico freddino, è presto ed i gruppi che devono suonare sono tanti, quindi i presenti non possono fare altro che tenere il tempo, e tra le luci e le ombre ho intravisto tantissimi sorrisi di approvazione, gli Skassapunka dal vivo sono davvero una forza e si meritano tutto quello che stanno raccogliendo, soprattutto all’estero, molto bravi!
Dopo di loro tocca ai Senza Frontiere, da quando li conosco sempre tra i miei preferiti, formazione inedita con Teo alla sola voce e con Roberto e Max dei Rebel Crew rispettivamente a batteria e basso. Pronti via e va in culo il basso, ma nessun problema, mica siamo a Sanremo, tempo la fine del pezzo e Max torna operativo…fanno tanti pezzi dell’ultimo disco, oltre ai grandi classici, nel finale a tempo ormai scaduto tentano un “take ‘em all” solo chitarra-voce, ma anche qui il pubblico è ancora (troppo) freddino e finisce tutto così, non smetterò mai di amare sto gruppo!
Nel frattempo sia dentro che fuori si è riempito parecchio, andare a prendere una birra diventa faticoso, intanto sale sul palco l’unico gruppo che ahimè non conosco, i Frode da Seriate, Oi! vecchia scuola con un bel gruppetto di persone che li seguono e conoscono i pezzi, non sono affatto male e credo che approfondirò la conoscenza. La gente inizia ad avanzare verso il palco, incredibilmente siamo in perfetto orario sulla tabella di marcia e tra poco tocca ai Diario di Bordo, visti qualche mese coi Bull Brigade, mi sono totalmente perso tra le note di quel capolavoro che è “sindrome pirata”, loro ovviamente non sbagliano un colpo ed abbiamo finalmente la meritata ressa sotto al palco, con un primo accenno della famigerata “tullazione di bordo”. Sudore e birra scorrono lenti e la serata prosegue leggera, con tantissimi sorrisi, abbracci e brindisi, c’è proprio un bel clima.
Potrebbe già finire qua, ma neanche per il cazzo, piccolo cambio di palco e salgono gli Azione Diretta, visti anche loro poco tempo fa e personalmente sono davvero felice che abbiano ripreso in mano gli strumenti e le incazzature, le reunion hanno senso se chi le fa ci crede davvero e se ha ancora qualcosa da dire, e qui credo che non ci siano assolutamente dubbi. Sul palco sono stati devastanti, coinvolgenti, sotto al palco una conciatissima bolgia di teste pelate e punk, rapiti e ipnotizzati dalla valanga di rabbia che esce dalle casse, e si manifesta di nuovo in tutta la sua violenza sulle note di “frana” (perdonate se magari ricordo male, ma sono passati 10 giorni ed in mezzo ho fatto una bruttissima influenza) la “tullazione di bordo” i kids gradiscono, sia quelli sotto che quelli sopra il palco…a proposito di graditi ritorni ecco che arrivano gli Attaccabrighe, ne avevo perso le tracce dopo un memorabile concerto nel paleolitico alla vecchia Zam coi Klasse Kriminale (a proposito, grazie ancora al figlio della merda che mi ha rubato l’hard disk con anche quelle foto), ed eccoli qua più in forma che mai ad urlare i loro cavalli di battaglia, i kids sotto al palco sembrano stremati, ma non si tira indietro nessuno, tutti hanno ancora dentro la voglia di stare nel casino…oltre a diverse birre ed altri liquidi strani che iniziano a girare in papponi da 5 litri.
Ultima parte della serata, la mezzanotte è passata da un pezzo e salgono i Sempre Peggio, formazione con Nicolò (ricordate il ragazzo che ha scritto l’indispensabile “Ribelli, Sociali e Romantici: FC. St. Pauli tra calcio e resistenza“? Ecco, lui) alla seconda chitarra ad accompagnare il collaudato quartetto con Martin, Ste, Marra e Tadzio, finalmente riesco ad ascoltare dal vivo i pezzi nuovi, i ragazzi nella bolgia sembra abbiano iniziato ora a fare macello, e tra uno stage diving e qualche caduta accidentale con bestemmia per proteggere la reflex arriva il momento toccante con “giorni”, la bellissima cover italianizzata degli Hell Beer Boys, e poi niente i Sempre Peggio sono una macchina inarrestabile ed instancabile, ma non è ancora finita, perché a chiudere la nottata ci sono i pavesi Tullamore, che finalmente rivedo dopo tanto (troppo) tempo, avevo paura che dopo i Sempre Peggio e con l’ora tarda la gente avesse iniziato a dileguarsi, oppure fosse andata a fare il bozzolo da qualche parte, ma nemmeno per sogno, di nuovo tutti sotto al palco a cantare quelle perle irish punk che dalla palude fanno saltare e muovere il culo di tutti i presenti, comprese le zanzare che ci siamo portati da casa. La musica finisce intorno alle 2.30, io non sono più abituato questi orari quindi saluto ed abbraccio più o meno tutti e mi dirigo verso casa, anche se so che il popolo di Dax è andato avanti a ballare fino al mattino con Kaya ai piatti, e che è finito tutto quello che si poteva bere.
Lo scopo della serata come tutti sanno era ricordare Dax nel miglior modo possibile, ma anche aiutare tutti i ragazzi coinvolti in quella maledetta notte nera, quindi sotto questo aspetto la serata è stata un completo successo, ed il merito va al C.S.A. Baraonda ed alla S.H.A.R.P. Milano in primis, a tutti i fantastici gruppi che hanno suonato, ed a tutti i partecipanti che col loro ingresso e le birre consumate hanno 130mila buoni motivi per essere fieri di esserci stati.
Questo il mio solito piccolo contributo fotografico, scusate se vi ho scassato la minchia con la mia reflex ma serate come questa devono essere documentate, sempre!