Finalmente dopo tanto emo la Victory ci ripropone qualcosa degno del suo bulldog e lo fà con i Darkest Hour che ci regalano con “Hidden hands of a sadist nation” uno degli album più brutali e potenti degli ultimi anni.
Giunti al quarto album della loro carriera, il secondo su Victory che segue lo splendido “So sedated, so secure” i Darkest Hour non perdono colpi anzi probabilmente producono l’album più bello della loro carriera. Non ti lasciano neanche un attimo di respiro durante le 9 tracce dell’album che sono dominate da un Hardcore-Metal che trasuda di cattiveria e di rabbia verso questo sistema.
I Darkest Hour mischiando indistintamente attitudine punk-rock a death metal stile Svedese mantenendo alla base una solida struttura derivante dal vecchio e compianto Hardcore Old School. L’album è stato registrato per l’appunto in Svezia per poter usufruire del Fredman Studio e dei servigi di Fredrick Norstrom (At the Gates, In Flames, Arch Enemy, Cradle of Filth, Dimmu Borgirin) in cabina di regia a supervisione di tutto. Inoltre vi sono importanti partecipazioni ad arricchire il tutto come Tomas Lindberg (At The Gates), Peter Wichers (Soilwork), Anders Bjorler (The Haunted), and Marcus Suneson (The Crown) provenienti dalla scena metal svedese.
Indubbiamente un album tecnicamente ineccepibile che però trova la sua pecca nell’impatto comunicativo dei testi. La parte dei testi è molto ben curata con testi politici ricchi di significato e di critiche al sistema che però non riescono ad affondare il colpo nell’ascoltatore poichè è impossibile discernere alcuna parola dalla bocca del cantante dato l’urlato Hardcore totalmente incomprensibile. Un vero peccato vista la scarsità di band con qualcosa di serio da dire…
Voto : 8 – (Finalmente del sano, genuino e potente Hardcore)
Tracklist
1- THE SADIST NATION 2- PAY PHONE AND PILLS 3- OKLAHOMA 4- MARCHING TO THE KILLING RHYTHM 5- THE MISINFORMATION AGE 6- SEVEN DAY LIE 7- ACCESSIBLE LOSSES 8- THE PATRIOT VIRUS 9- VERITAS, AEQUITAS