Una frase che mi piace parecchio è: “se fai una cosa, falla bene”. O altrimenti lascia stare. Non amo essere così netto nelle considerazioni di un lavoro, ma ragazzi, per la prima volta forse mi son trovato di fronte a un disco che non ha né capo né coda: “Disturbing The Neighborhood” dei Craving For Caffeine, power duo che vorrebbe essere quel mix tra rock e metal ma che in realtà non riesce a essere né uno né l’altro. Le critiche in fondo sono fatte per essere costruttive, partiamo quindi dalle basi: il sound.
Viaggiare a metà strada tra contaminazioni rock/stoner e metal oriented non porta a nulla di buono già di per sé (a meno che tu non ti chiami Mastodon, ma quella è tutta un’altra storia), se oltre a ciò aggiungiamo anche una scarsa vena compositiva e alcune parti di synth da far rabbrividire, mi spiace dirlo ma la strada si fa davvero in salita.
Passiamo alla voce: meglio urlata che in un melodico a dir poco forzato. Produzione: solitamente per mascherare i propri limiti compositivi le band puntano forte su produttori di grido capaci di mascherare anche il difetto più evidente. Farlo, in questo caso avrebbe aiutato non poco. Che altro aggiungere? Saranno le temperature torride del milanese, ma giuro che ho fatto una gran fatica ad ascoltare per intero questo lavoro e non sapete quanto mi spiaccia ragazzi. Che dire… Rimandati, in attesa di tempi migliori.