COQUETTISH: Total Pops Madness

Molta gente sostiene che i giapponesi siano tutti pazzi. O perlomeno la maggior parte di loro. In effetti, spesso si fatica a capire il senso delle loro azioni, che sembrano assolutamente fini a se stesse. Prendete Argentina – Giappone dei mondiali di Francia ’98: il Giappone domina la partita, mantiene il possesso del pallone per l’80% del match, crea azioni bellissime, ovviamente grazie a un grande gioco di squadra, ma quando arriva in area di rigore sembra voler tornare indietro per ricominciare tutto daccapo, piuttosto che tirare in porta e concludere l’azione. Morale: l’Argentina fa un tiro in porta e vince. Come se i giocatori giapponesi vivessero in un mondo tutto loro dove è più importante passarsi il pallone che fare gol. E dallo stesso universo parallelo vengono catapultati nel nostro i Coquettish, quartetto punk-rock di Yokohama, che ammettono senza alcun pudore il loro alterato stato mentale, definendo il loro disco di debutto una “totale pazzia pop”, e non mettendoci molto a dimostrarlo: 7 canzoni stipate in 9 minuti e 10 secondi, con il pezzo d’esordio, My Favouite Tune (anche il nostro, ndr), che parte come un brano dei Pixies, si trasforma in un punk-hardcore tiratissimo per sfociare in uno ska alla Rancid di Time Bomb e tornare infine alla sua natura punk-rock. Analogamente a Ranma, ragazzo che diventa ragazza e poi ragazzo e poi ancora ragazza, i Coquettish accellerano e rallentano, spruzzando il loro hardcore con la giuste dose di ska, come se fosse una pozione magica da usare con parsimonia. D’altra parte, con i nomi che si ritrovano (Hizde, Axttsu, Makoto e Muta), potrebbero benissimo essere i protagonisti di un manga. E al termine di You Chase Me, l’ultimo pezzo, comincia a farsi largo il pensiero che tutto questo possa avere un senso, che da una caotica azione di centrocampo prima o poi Nakata se ne uscirà palla al piede, punterà finalmente la porta, dribblerà Chamot e Sensini, si troverà solo davanti al portiere e…

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