I Coconut Planters hanno appena pubblicato una personale interpretazione di un brano degli Stiglitz, intitolata “The Boys”. Come è potuto succedere che una band dedita a sonorità hardcore melodico (in inglese) pescasse un pezzo Oi! in Italiano e lo facesse proprio? È una storia interessante, nella quale c’è lo zampino di Flamingo Records. Meritava di essere approfondita con un’intervista esclusiva per Punkadeka coi Coconut Planters!
Intervista in collaborazione con Gab di Epidemic Records
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Come vi è stata presentata l’idea di fare queste “cover incrociate” da Alberto Canale di Flamingo Records? Come l’avete accolta? Avevate già avuto modo di ascoltare altre interpretazioni scaturite da questa idea?
L’idea delle cover è stata proposta da Alberto ed Emi durante una riunione tra band della Flamingo e, sinceramente, a noi Cocchi la cosa è subito piaciuta. Il fatto poi che il destino ci abbia dato in sorte gli Stiglitz, dopo un immediato “e mò che famo?!”, ci ha stimolato ancora di più a lavorare e trasformare in ‘nostra’ una canzone molto diversa dai nostri canoni, pur appartenendo entrambi al macrogenere Punk. Al momento non abbiamo ancora ascoltato nessun’altra interpretazione del progetto, ma ovviamente siamo curiosi di sentire cosa ne è venuto fuori, con un orecchio particolare alla contro-cover degli Stiglitz di una nostra canzone!
Che rapporto avete invece con gli Stiglitz? Avete avuto modo di suonare insieme, conoscervi e stringere un legame prima di trovarvi coinvolti in questo progetto?
La prima e per ora unica volta che abbiamo diviso il palco con gli Stiglitz è stato nell’ ottobre 2021 al “private party” della Flamingo Records, una festa organizzata a casa del boss Alberto per riprendere a fare live appena usciti dal lockdown, e già allora ricordo di aver percepito la carica ed il pathos che la band vuole trasmettere. Successivamente ci siamo incontrati di persona in occasione di live ed eventi legati alla musica senza mai condividere il palco, ma, udite udite: venerdì 17 novembre allo Zapata sarà il nostro secondo live con loro! E chissà che il futuro non riservi delle sorprese…
Una volta assegnativi gli Stiglitz come band da “coverizzare”, come è nata l’idea di reinterpretare il brano che poi è diventato “The Boys”? Qual è stata l’ispirazione, il punto fermo, dietro questa scelta? E dove invece vi siete presi più libertà?
Di libertà direi che ce ne siamo prese fin troppe forse! Ma andavano prese, soprattutto sull’arrangiamento musicale, vista appunto la distanza tra i due generi. la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di ascoltare più e più volte l’EP degli Stiglitz, proprio per cercare una traccia che già di per sé avesse sonorità il più possibile affini al Melodic HC, sia come metrica delle lyrics che come struttura del brano. Confrontandoci tra noi Coconut Planters siamo arrivati alla scelta de I Ragazzi perché è un brano che già di suo ha una bella pacca, tirato ma non troppo e con un giro di accordi molto “solare”.
Potete condividere qualche dettaglio circa il processo creativo di trasformare una canzone Oi in italiano in un brano melodico hardcore in inglese? Quali sfide avete affrontato durante questa trasformazione? Ci sono stati tentativi andati a vuoto, prima di trovare la giusta direzione? Cosa non vi convinceva di questi tentativi?
Una volta scelto il brano abbiamo pensato a come dare un’impronta tipicamente Coconut e la soluzione era una sola: double time di batteria come il dio Melodic HC comanda! Passata la fase di enfasi di Teo (voce) e di Smau (batteria) abbiamo dosato le dinamiche nelle strofe e nei ritornelli, seguendo in linea di massima la struttura originale del brano I RAGAZZI. Come linea vocale Teo ha voluto mantenere le cadenze del cantato originale ma ha armonizzato anche le strofe, apportando leggere modifiche alle linee vocali di ognuna, tenendo conto anche delle tematiche trattate in ciascuna di esse. musicalmente in realtà, una volta scelta la canzone, è venuta più naturale di quello che ci aspettavamo probabilmente. Corra (basso) dice che era un po’ come se gli suonasse già in testa, quindi l’ha messa giù al volo e poi, dalla struttura base, ognuno ha aggiunto e modificato le proprie parti, finché non abbiamo ottenuto un risultato che soddisfacesse tutti. Scegliendo accuratamente la canzone, e con una buona dose di culo, diciamo che ci siamo tolti una bella fetta di ‘problemi’, quindi non ci sono stati tentativi andati a vuoto.
Nel pubblicare il singolo avete detto che per voi fosse importante mantenere il messaggio originale degli Stiglitz nella vostra interpretazione. Come avete lavorato per mantenere l’integrità del testo mentre lo traducevate in inglese?
Per questa parte del processo Teo ha lavorato in solitaria e sostanzialmente ha cercato di tradurre ogni frase del testo mantenendola il più possibile fedele all’originale. Sorprendentemente le tematiche trattate e la stesura del testo in italiano lo hanno coinvolto emotivamente e lo hanno facilitato nel mantenimento dei concetti espressi dagli Stiglitz e si può dire che la nostra versione è fedele all’originale al 95%!
Toccherà agli Stiglitz interpretare un vostro brano. Sapete già quale sarà? Cosa vi aspettate?
Siccome abbiamo conoscenze all’interno della Flamingo, voci di corridoio dicono che sarà ‘(I Hate This) Summer Song’, brano tratto dal nostro primo EP… come dicevamo prima, la curiosità c’è! a proposito, se oltre “The Boys” volete ascoltare la nostra musica già pubblicata, quindi l’EP appunto e il nostro album “Upset Hopes”, potete trovarli in qualsiasi sito di streaming, inclusi Spotify e YouTube, e se volete supportarci contattandoci sui nostri social o direttamente dalla nostra etichetta potete ancora acquistare le copie fisiche in CD e vinile, insieme a tutto il nostro merch!
Qual è il vostro obiettivo principale con “The Boys” considerando che il mondo Oi è spesso diverso dal melodic hardcore sia in termini di linguaggio che di pubblico? Pensate che questo singolo possa aiutare ad avvicinare queste due “comunità” che vivono sotto la stessa insegna del punk, ma che spesso fanno fatica a mescolarsi?
Sì, sinceramente ci speriamo, molti di noi non sono mai stato super fan del turbo Oi ma lavorare a questa traccia ci ha avvicinato a questo mondo e permesso di ascoltare tracce, non solo degli Stiglitz ma di altri gruppi per “capire” il genere, che solitamente non ascoltavamo e che, alla fine, non ci sono affatto dispiaciute, magari può essere la stessa cosa per chi apprezza il melodic HC e spinto dalla curiosità va a sentire il brano originale per capire da dove siamo partiti e così scopre un nuovo genere e gruppi che prima non aveva avuto occasione di ascoltare e, “al contrario”, chi parte dal mondo Oi e da “I Ragazzi” può essere incuriosito a scoprire dove siamo arrivati, a sua volta avvicinandosi a un genere e gruppi che mai pensava gli sarebbero piaciuti… insomma sogna un mondo in cui noi e gli Stiglitz possano condividere la scena e sotto il palco la stessa gente poga sulla musica di entrambe le band con la stessa carica!
Ci sono gruppi Oi! (italiani ed internazionali) che vengono apprezzati all’interno della vostra band? Oppure è un sotto-genere che non masticate (il che rende la vostra interpretazione ancora più intrigante, per certi versi)?
Come detto poco fa tra tutti non abbiamo mai ascoltato molto Oi!, forse l’unica band che ritroviamo più spesso tra i nostri ascolti sono i Dropkick Murphys (se così si possono definire, puristi dell’Oi abbiate pietà di noi!). In generale è un sotto-genere che non ascoltiamo regolarmente… quindi, per certi versi, non so se definiremmo la nostra interpretazione più intrigante o più incosciente: un mix di entrambe probabilmente.
“The Boys” è stato registrato da Biagio Totaro. In che modo questa collaborazione ha influenzato il risultato finale del brano? Cosa potete anticiparci sui vostri futuri progetti in studio con lui?
Biagio ci ha stupito con effetti speciali, come si suol dire. In fase di registrazione è stato impeccabile e quando ci ha consegnato la prima bozza siamo rimasti assolutamente affascinati! Crediamo, anche forte del suo background musicale, che abbia capito il nostro genere e come vogliamo che questo suoni una volta premuto play, riteniamo che se “The Boys” sta ricevendo ottimi feedback sia in gran parte merito suo e della qualità. Se poi consideriamo che questo era un primo esperimento la qualità non può altro che migliorare, limando quelle piccole cose che per forza maggiore non abbiamo potuto aggiustare qui, infatti a gennaio torneremo in studio e lo faremo proprio da Biagio! Teo con Biagio ha “giocato in casa”: loro due suonavano insieme nei Last Day Before Holiday e la conoscenza reciproca in fatto di gusti e di band unita al background in comune hanno aiutato in fase di registrazione e di master. Biagio è stato veramente bravo a capire da subito il tipo di sonorità che cercavamo e siamo più certo che il prossimo lavoro in studio sarà assolutamente di alto livello.
Infine, potete darci qualche dettaglio sul vostro futuro? Quali sono i vostri piani a seguito del lancio di “The Boys”? Ci sono altri progetti o inediti in cantiere che chi vi segue può aspettarsi di vedere presto?
The Boys è un progetto “stand alone”, ma da inizio a un nuovo periodo creativo, periodo che a dire il vero non si è mai fermato, scrivere è parte essenziale del nostro progetto, stiamo scrivendo nuovi pezzi e come detto prima a gennaio torneremo in studio per registrarli ma ancora non possiamo rivelare quando e in che forma saranno pubblicati (forse perché ancora non lo sappiamo di preciso nemmeno noi, è ancora tutto in fase di costruzione), per non far soffrire troppo l’attesa però nel frattempo potrebbe uscire una piccola sorpresina in un formato insolito, più qualche inaspettato live qua e là, ma non vorremmo rivelare troppo quindi ci limitiamo a un classico: STAY TUNED!
Grazie mille per le risposte!
Grazie a voi per l’invito e per lo spazio che avete dato a noi e che quotidianamente date a tutto il mondo punk, il vostro lavoro è davvero prezioso per la nostra community, quindi: buon lavoro!!!
“The Boys” è disponibile su tutte le principali piattaforme digitali.
Singolo “The Boys” su Spotify: https://spotify.link/Zm6eOgJuaEb