Proprio così: a distanza di 10 anni dalla primissima edizione si conclude l’avventura dei ragazzi de LA SBIELLATA SanZenese e l’estate brianzola non sarà mai più la stessa.
Per chi non la conoscesse, la Sbiellata è stata un festival -gratuito e a scopo benefico- di musica, birra e cucina nel profondo nulla a cavallo tra Brianza e Provincia di Lecco. Quella che -descritta così- può sembrare una manifestazione estiva come tante altre, è in realtà la storia di un gruppo di ragazzi che ha saputo metter su un evento che coniuga mentalità di Paese, ignoranza a pacchi e ottima musica.
LA MUSICA RAGAZZI. Su 4 giorni di Sbiellata ogni anno a Giugno (dove si è tentato anche di accontentare diversi palati), quello che non è mai mancato è lo SPIRITO PUNK ROCK. Ve lo spiego con i fatti, che forse rende meglio. Ecco alcune delle band che si sono esibite a SanZeno, frazione di Olgiate Molgora (LC): Lagwagon, Goldfinger, The Toy Dolls, Less Than Jake, The Real McKenzies, Marky Ramones, Atlas Losing Grip, Funeral For a Friend, Punkreas, Gerson, Moravagine, Pornoriviste, Shandon, Derozer, Persiana Jones, Linea 77, Water Tower. Senza contare tutte le giovani band che hanno avuto spazio sul palco in apertura a questi gruppi.
Ma ve lo immaginate!? Tutto vero.
Per i bagai della scena tutto questo è abbastanza incredibile da pensare, ma la vera magia della Sbiellata era anche altro. Alla Sbiellata ci si andava punto, anche solo a fare un giro, a bere qualche birra, a farsi contagiare dall’entusiasmo degli organizzatori e dei volontari – matti, mattissimi.
Metteva d’accordo tutti, famiglie, anziani, il Comune e pure il prete e andava bene così, nel suo essere sopra le righe nel profondo nulla. Tutto il ricavato era devoluto in beneficienza, tra progetti umanitari e sostegno alla ricerca scientifica. Nella sua ultima edizione avevano anche sposato la causa ambientale rendendo l’evento plastic free, grazie anche alla campagna di raccolta fondi “Less Plastic More Beer”.
Con il festone dei 10 anni della scorsa estate si chiude quindi questo capitolo, con quella che sembra una serena accettazione di una morte naturale di un progetto che ha fatto il suo tempo, ma che lascia spazio ad un possibile spin-off. Dalle parole degli organizzatori pare infatti che possano “tornare in altre forme” e noi lo speriamo tanto – ma ascoltateli direttamente voi.
? Si ferma qui l'esperienza di un gruppo senza eguali che ha lasciato un'impronta indelebile in ognuno di noi e in ognuno di voi. Prendetevi tre minuti e alzate il volume, abbiamo qualcosa da dirvi.Semplicemente, grazie a tutti. Ci vediamo in altre forme! #SbiellatiXsempreGli Sbiellati
Pubblicato da LA SBIELLATA SanZenese su Lunedì 3 febbraio 2020
Ho provato a capire cosa ha significato La Sbiellata per alcuni amici, che so essere molto legati a questo festival. Tra chi si vergogna troppo per buttar giù due righe e si limita a ricordare il pogo, il gallo, le sbronze e i bei momenti passati, qualcuno mi scrive:
“La Sbiellata Sanzenese era arrivata come una meteora, un festival fighissimo tirato in piedi da gente presa benissimo, in un posto ovviamente fighissimo. E poi ti bastava leggere la line-up: la mia prima volta fu con i Linea 77 spalleggiati dai Gerson, due band già viste in giro decine di volte, ma alla Sbiellata era diverso. L’aria che si respirava, non solo per i profumi della cucina o per gli aromi della birra…qualcosa di unico. E poi a supportare gli Uncommon Men from Mars, ragazzi splendidi che suonavano in apertura ai Funeral For A Friend, l’impossibilità di fare una foto-ricordo seria con i Lagwagon, gli Atlas Losing Grip che eleggono Olgiate Molgora come miglior data fatta in italia, ritrovarsi da un momento all’altro a spillare birrette dal backstage e fare la spola con il roadie dei Less Than Jake per farle avere ai ragazzi on stage, i timori reverenziali salutando Marky Ramone, le “pezze” di Mike Herrera (in tour coi Goldfinger) che voleva sapere tutto su quella t-shirt degli AK3, il batterista dei Reel Big Fish che ti spiega che lo ska e il rocksteady andrebbero suonati a piedi nudi… e poi i “nostri” Punkreas, Shandon, Water Tower, sempre una garanzia di spettacolo e pubblico, sempre con l’immancabile pollo danzante. Solo alla Sbiellata avremmo potuto (ri)vedere le incredibili esibizioni di Stiliti e Garadro, roba per intenditori. Ci mancherete. A Olgiate Molgora si è fatta la Storia” – Ricky Koppo
“La sbiellata non è una festa, ma uno stato d’animo. Con questa semicit. di Jerry Calà potrei riassumere quello che è stata per me. Ho vissuto tutte le edizioni eccetto la prima, almeno una serata di ognuna. È cresciuta e non poco, mantenendo però abbastanza intatto il suo spirito iniziale. Ho sempre avuto il grande rammarico di non averci suonato nemmeno una volta, ma almeno ho potuto vivere un paio di serate dietro le quinte ed è stato bellissimo. In ultimo, mi piace (o forse no?) ricordare che la sbiellata è stata teatro di una delle mie più colossali sbronze. 1,5 litri di gin tonic caldo nella bottiglia della guizza. Che tempi!” – Lo Iumbe
“Quella della Sbiellata di San Zeno, è una storia che vale la pena di essere raccontata e, quantomeno, omaggiata.Prendete un po’ di sana ignoranza; prendete un po’ di brave persone, ma pazze; prendete un po’ (ma un po’ tanta) di carne da grigliare; prendete litri e litri di birra; prendete band fighe; prendete un sacco di gente che vuole fare casino… poi prendi tutti questi ingredienti e buttali in mezzo a un paesino: ecco la Sbiellata!
Chiamare la Sbiellata “Festa della Birra”, è sbagliato, quanto riduttivo, perché questo festival, noi LineOut, lo abbiamo sempre visto come un esempio. Un esempio di impegno e passione da cui tutti i ragazzi che, come noi, sono cresciuti nella provincia, dovrebbero trarne ammirazione. Eh già…perché per fare quello che hanno fatto i ragazzi della Sbiellata per dieci anni, secondo noi, ci vogliono delle palle cubiche!
Avemmo pure il privilegio di suonarci: nel 2015 e nel 2017. Nel 2015 suonammo coi Lagwagon e fu una serata fantastica. Molto probabilmente fu la nostra prima grande data. Avrebbero potuto suonarci un sacco di altre band a quella serata ma, Fabio, scelse noi.
Fabio Poldemengo è uno dei ragazzi che organizzavano e che ha sempre creduto in noi, oltre ad essere un nostro grande amico, e questo ha fatto si che diventassimo degli assidui frequentatori della Sbiellata; tant’è che eravamo già carichi per fare un salto quest’estate a fumare un paio di sizze, bere birra, mangiare costine, sparare due bestemmie, ascoltare musica, fare casino… ma, purtroppo, tutto ciò, a quanto pare, non avverrà.
Noi Line, non possiamo fare altro che: innanzitutto, scusarci con gli organizzatori per tutti i soldi che hanno speso per far mangiare Codi e, poi, per aver intasato il bagno chimico a Joey Cape…
Volevamo ringraziarvi soprattutto per l’opportunità di averci fatto suonare, per la vostra professionalità e per averci accolto e trattato sempre in maniera perfetta.
Grazie a Fabio e a tutti i ragazzi dello staff.” – LineOut
CI MANCHERETE #SbiellatiXsempre
2013, ultimo concerto dei Funeral for a Friend in Italia. 🙁
Perché?