Piemonte + Crossover + Cantato in italiano = Linea 77.
Questa formula potrebbe essere giusta per chi è solito fermarsi alle apparenze. Ma nel caso dei Those Of The Cellar e del loro “La pace di Nettuno” credo potrebbe trattarsi di un grave errore. Sì perché se da una parte è lecito ammettere che il crossover madrelingua è qualcosa nato dal combo torinese anni or sono, dall’altra possiamo però ammettere di trovarci dinnanzi a un progetto serio e basato su una proposta artistica che vede nei testi il suo fiore all’occhiello.
Un gruppo che musicalmente ha dato all’elettronica il compito di differenziarli dalla massa dando quindi nuova linfa al tutto, cercando nell’impatto live dei propri brani di dare ancor più energia e passionalità al tutto. Ma a colpire dei Those Of The Cellar – cosa che è già stata rimarcata in altre recensioni – è la qualità dei loro testi, lucidi e ben scritti. Un punto a favore non da poco visto che solitamente nemmeno i nomi noti della scena rock nazionale riescono a essere brillanti nell’esprimere concetti.
Al gruppo di Cuneo tutto ciò riesce estremamente bene invece, il tutto evidenziato da un cantato melodico efficace e cristallino nell’interpretazione. Una band che a mio modo di vedere ha posto ottime basi di partenza sulle quali costruire un roseo futuro, aspettiamo quindi ulteriori sviluppi per capire di che pasta sono fatti questi musicisti.