CATTIVE ABITUDINI: Cosa sei disposto a perdere?

A due anni di distanza dal potente “Il meglio del peggio” ritornano sulle scene le Cattive Abitudini. Dopo una simpatica reunion dei Peter Punk la scorsa estate, le Cattive Abitudini presentano il loro nuovo lavoro che riprende il discorso iniziato due anni: punk rock grezzo e ignorante. Anche “Cosa sei disposto a perdere?!” rientra pienamente nel filone del punk rock italiano figlio dei tre accordi e di tanto Ramones in gioventù, un pregio od un merito sta a al vostro gusto dirlo

Il disco si apre con un intro vocale “horror-metal demenziale” che fa da apripista a “Via dalla realtà” che ci mostra una band in ottima forma in grado di dosare sapientemente melodia e potenza. Le seguenti due tracce “Marlene” e “Amsterdam” confermano questa opinione.

Arrivati alla traccia 5 (title track dell’album) “Cosa sei disposto a perdere?” si ha però un improvviso sobbalzo con il cantante che fa a botte con le proprie corde vocali andando a incappare in cosi tante stecche da poter competere con il più grande tabaccaio della vostra zona. Inspiegabilmente Ettore decide di cimentarsi in improbabili tonalità che proprio non sono nelle sue corde. Era da tempo veramente che non sentivo cosi tante stecche in una canzone, nemmeno nei demo ho mai sentito nulla di simile.
Purtroppo la scena si ripete anche in “Per Sempre”, buona canzone Punk Rock condita però da un incredibile numero di imprecisioni a livello vocale che lascia quantomeno interdetti. Sono ben conscio che per fare questa musica non è necessario essere uno dei tre tenori e che il Punk appassiona e emoziona proprio per questa sua genuinità e rusticità. Mi viene in mente un passo di una vecchia celebre intervista di Greg Graffin del 1996 quando i BR erano in tour con i Sex Pistols: “Per fare Punk Rock ho sempre pensato che non servisse saper cantare. Ora che ho sentito Johnny Rotten ho capito però che non è vero”.

Fortunatamente dopo questi due sfortunati incidenti “Transaminasi” si riportano sulle proprie corde e la band ci sforna una scanzonata e simpatica punk rock song. Seguono a ruota “Oltre le parole” e “se tutti mollano” dove la band sputa la propria frustrazione verso le band e i ragazzini che vivono il Punk come moda senza cuore ne passione. Dopo due frontali contro un tir i ragazzi mi dimostrano di non essermi sbagliato nel giudizio dopo le prime tre canzoni.
Se siamo ancora a parlare qui di questa musica, nel bene e nel male, è anche a grazie a ragazzi come le Cattive Abitudini che macinano chilometri per suonare in lungo e largo per l’Italia. Ovviamente possono piacere o meno, questo è lapalissiano ma non si può non riconoscere il loro impegno e il loro amore per questa musica. E’ anche grazie a loro che la scena è viva. Un disco consigliato a tutti gli amanti di Derozer e Pornoriviste.

Ps. Concludono questo disco ancora con una canzone melodica. Anche in “Il meglio del peggio” ci avevano provato, e anche quella volta con pessimi risultati, questa volta ci evitano l’acustico ma ci condiscono la canzone anche qui con delle belle stecche. Forse dovrebbero fumare di meno.

Voto: 7 (La scelta delle tonalità e non la qualità delle canzoni inficiano il voto)

1. Via dalla realtà2. Marlene3. Amsterdam4. Cosa sei disposto a perdere?5. Per sempre6. Transaminasi7. Oltre le parole8. Se tutti mollano9. La stessa storia10. Solo voi11. Voglio credere12. Soldato semplice

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