BRUCIA! FEST Vol.2 – Live Review

ARTICO

Il Brucia! Fest è un festival organizzato dal collettivo MAD PRODUCTIONS e pensato per dare spazio al Punk Hardcore e alla cultura DIY in ogni sua forma, non solo musicale. Una maratona di due giorni che si snoda tra concerti, dibattiti e laboratori. La seconda edizione si è svolta il 25 e 26 Ottobre 2024 a Cosenza ed ovviamente PUNKADEKA non poteva mancare. Questo è il racconto delle due serate.

Foto di @smphoto63

VENERDI’ 

Le attività preconcerto si svolgono nella Saletta L.A.M.A., collettivo artistico parte del Centro Sociale Rialzo. Per questo primo appuntamento sono protagoniste le fanzine e la fotografia. Mathias Biglieri di BiZed Photozines presenta il suo progetto/zine fotografica SHV-SHP, un racconto per immagini con contributi fotografici di centinaia di concerti e serate dai primi anni 2000 ad oggi. Assieme a Mathias e Francesca di MAD Productions c’è anche Alessandro Aiello, uno dei fotografi più attivi sulla scena locale. E’ l’occasione per discutere sul ruolo della fotografia nel mondo dei concerti Hardcore; un contributo decisivo, forse al pari della musica, svolto da chi mette al servizio di tutti le proprie capacità tecniche e il proprio spirito d’osservazione.

BOONEKAMP

Partono i concerti e ad aprire le danze sono i BOONEKAMP (proprio come l’amaro Petrus), dalla provincia di Catanzaro. Propongono un Noise-Rock interessante, non scontato, con frequenti incursioni nell’Alt-Rock italiano. Il loro primo EP “Viaggio premio” è stato prodotto da Daniele Venti degli Harry Fotter e pubblicato dalla Semplicemente dischi di Lamezia. Un progetto che dal vivo finora non avevo avuto l’occasione di ascoltare, ma che mi ha colpito per la sincerità e l’intensità. Da tenere d’occhio.

ARTICO

Si passa agli ARTICO, band in giro già da qualche anno, ma che non smette mai di evolversi e sorprendere. E’ il loro concerto di ritorno in città dopo un lungo tour attraverso lo stivale, e si sente, la band è più affiatata e amalgamata che mai. Il loro stile resta comunque inconfondibile, in pochi secondi passano dalla furia hardcore alle pause di quiete introspettiva, per poi travolgerti con un dirompente finale ad effetto. Suonano anche qualche inedito in cui aprono spiragli verso melodie maggiori, cosa che rende i testi in italiano ancora più evocativi ed emozionanti. Si perchè i testi sono decisamente uno dei loro punti forti, riuscendo a creare un immaginario efficace e coinvolgente. Tecnicamente ineccepibili, si impongono oggi senza dubbio come una delle migliori espressioni musicali della città.

MIND/KNOT

Tocca ora ai MIND/KNOT da Roma, con il loro Hardcore-Punk-Noise cervellotico ed old school. Una ricetta potente ed esplosiva di quelle che ti spaccano i timpani e il cervello, riuscendo al tempo stesso anche a sorprendere, grazie ad una buona componente tecnica e compositiva. Per assurdo la band sembra funzionare ancora meglio nei momenti più caotici e tirati, in cui esprimono in musica tutta la lacerante violenza della metropoli,  l’inquietudine e l’alienazione. Ascoltandoli mi chiedo come suonerebbero con i testi in italiano, sono convinto meriterebbero ancora di più. Davvero forti.

RIVIERA

E’ il momento degli headliner della serata, i RIVIERA, band Forlivese che porta in giro da anni sui palchi il suo trascinante Emo-Rock. Brani melodici eppure abrasivi, delicati ma graffianti al tempo stesso. Onnipresenti gli arrangiamenti di tromba, che in alcuni momenti vanno quasi ad accavallarsi alle parti lead di chitarra, ma probabilmente è proprio il loro stile e questa sovrapposizione è un effetto cercato ed ottenuto. Presentano un live ben suonato, dritto e preciso eppure emotivo al punto giusto, una ricetta consolidata nei tanti anni di strada in giro per l’Italia. I testi in italiano funzionano alla grande, e si vede: tantissimi dal pubblico cantano a squarciagola dalla prima all’ultima canzone. E una band come questa se lo merita tutto.

SABATO

Anche la seconda serata inizia con le attività preconcerto. Oggi è protagonista proprio la M.A.D. Productions, con la proiezione in anteprima del primo volume del progetto “M.A.D.’S REPORT” in collaborazione con il regista e produttore cosentino Francesco Aiello. Un videoracconto della scena locale, incentrato sui concerti organizzati dalla stessa M.A.D negli ultimi anni. Al centro di questa proiezione il concerto (svoltosi qui a Cosenza nel Luglio 2023) dei Millions of dead cops (MDC), una delle band Hardcore USA più radicali e politicizzate di sempre. 

MANOMORTA

La prima band a salire sul palco stasera è invece uno di quei ritorni di cui sentivamo davvero la mancanza: i MANOMORTA, hardcore band Cosentina fronteggiata dalla carismatica Giulia, affiancata da ScionMaicol alla batteria e Claudiuzzu alle chitarre. Conosciuti in tutta la zona per i loro epici secret shows, veri e propri momenti di culto della scena Hardcore e Metal cittadina. Loro sono quelli di sempre: pezzi tirati e violentissimi con Giulia che è uno schiacciasassi, sincera, rabbiosa e convincente anche nelle parti in growl. Una band divertentissima dal vivo e senza troppi fronzoli. Grandi!

CARNE HARDCORE

Ed arriviamo ai CARNE HARDCORE, la band Tarantina composta da membri provenienti da diverse band storiche della scena pugliese. Hardcore Punk in Italiano, ben scritto e con venature piuttosto melodiche. Ottimi gli arrangiamenti delle chitarre, solide e precise nell’esecuzione. Il batterista è un treno, non capita troppo spesso di trovare un batterista hardcore che suoni dal vivo col metronomo, e anche grazie a questo la sezione ritmica basso/batteria della band è granitica e garantisce un live davvero potente ed efficace. Altro punto di forza i testi, che trattano spesso temi impegnati, un esempio su tutti il brano “Polvere” che affronta il tema dell’ILVA di Taranto.

FELDSPAR

Salgono sul palco i FELDSPAR, hardcore da Roma, band composta da diversi membri di band storiche della scena romana. Se nomi come Growing Concern e Undertakers vi sono familiari sapete già di cosa stiamo parlando. La band porta nel live tutti gli anni di esperienza e aggredisce il palco alla grande, coinvolgendo il pubblico fin dalla prima nota. Il frontman Riccardo Zamurri ha maestria da vendere, le chitarre ruvide ed algide di scuola NewYorkese sono esattamente come dovrebbero essere, mentre un’ottima sezione ritmica nel mezzo serra i ranghi. Il cantato oscilla tra l’Hardcore e il Rap, e nonostante l’inglese suoni proprio come ti aspetteresti l’inglese di una band romana, questo non scalfisce il loro essere potentissimi e coinvolgenti sul palco. Ottima band.

THE DEVILS

A questo punto è necessario smontare e rimontare tutta la backline sul palco per fare spazio agli ultimi artisti della serata, THE DEVILS, che propongono ormai da qualche anno il loro Horror Rock n’ Roll adrenalinico e dal sapore spiccatamente vintage. Si presentano come un Power duo Batteria-Voce e Chitarra-Voce con un’impostazione estremamente minimal: kick, snare, floor, piatto, una chitarra, due voci. Nel backstage sembrano un pò sulle loro, defilati rispetto al clima di condivisione tra le band, ma appena salgono sul palco, quando si accende il delay alla Elvis sulla voce e la chitarra brucia nella distorsione, il groove c’è tutto, ed è quello giusto. Orde di Metallari ed Hardcorers si affollano e ballano sotto il palco, a riprova che sia a livello musicale che di immagine, la band sa il fatto suo e riesce a catturare l’attenzione anche di chi non ascolta propriamente questo genere. E scusate se è poco.

 

Un paio di bis di Gin Tonic e si torna a casa, con le orecchie che ancora fischiano e la testa piena di musica. In mezzo alle rovine della provincia dell’Impero i ragazzi di MAD continuano imperterriti ad organizzare eventi e concerti, trattando Cosenza come se fosse la Los Angeles degli anni 80. Mi chiedo se sono dei pazzi o degli eroi. Non lo so. Quello che so è che in un contesto politico, culturale e musicale desolante, specie qui al sud Italia, c’è davvero tanto bisogno di realtà come queste. Realtà che nonostante tutto credono ancora in un’ideale, in una visione di un mondo diverso e migliore. Chissà, magari i ragazzi di MAD ci riusciranno davvero a cambiare in qualche modo le cose. O forse, un pò lo stanno già facendo. 

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